serie b

La sosta che azzoppa il Palermo. Con Zamparini le cose dopo Natale di solito peggiorano. Colpa del mercato? Tutti i precedenti

Mediagol3

Il Palermo di fatto peggiora quasi sempre la sua situazione nella seconda parte della stagione. Difficile pensare si tratti solo di una coincidenza, il 7-3 non lascia spazio a molti dubbi. Fino all'anno della Champions sfiorata il parziale era sul 3-3: da allora alla società di viale del fante è andata sempre male, tranne nel 2013 in cui la media punti è rimasta pressoché invariata (e infatti la squadra è retrocessa).

Una prima spiegazione va ricercata andando ad analizzare le modalità con cui i rosanero solitamente affrontano il mercato invernale. Zamparini difficilmente si è mai svenato nella finestra di gennaio, quasi sempre convinto che le migliori operazioni vadano fatte nei mesi estivi. L'anno scorso, per esempio, nella sessione invernale non arrivò nessun giocatore all'altezza della prima squadra e i risultati furono pessimi, tanto che un Palermo quasi salvò rischiò fino all'ultima giornata di retrocedere. Andando a ripercorrere le varie sessioni invernali dei rosanero raramente troviamo nomi di grande livello, mentre altrove ci si sforza di più per colmare le lacune evidenziate nella prima parte del campionato. Spesso il Palermo si ritrova a giocare contro squadre un po' più competitive rispetto a quelle affrontate da agosto a dicembre e il rendimento ovviamente ne risente. Basti ricordare che anche in annate gloriose come quella della finale di Coppa Italia a Delio Rossi che chiedeva un difensore e un centrocampista furono acquistati Kurtic e Andelkovic provenienti dal campionato sloveno invece di due elementi pronti per il nostro calcio. Nel frattempo Kurtic sta facendo ottime cose con l'Atalanta, dimostrando di essere un giocatore che vale assolutamente la massima serie, ma nel 2011 non era certo il rinforzo che serviva.

Al di là del mercato non va sottovalutata una variabile di tipo psicologico. Zamparini ha sempre chiesto tanto, forse troppo, alle sue squadre. Il suo continuo alzare l'asticella può essere uno stimolo nell'immediato, ma sulla lunga distanza può rivelarsi un problema. Quando a una squadra si chiede l'Europa e in primavera ci si comincia a rendere conto che l'obiettivo sta sfumando le motivazioni vengono inevitabilmente a mancare ed ecco che il rendimento peggiora. La stagione 2007-08, con Amauri e Miccoli in attacco e una squadra tra le più divertenti in assoluto dell'era Zamparini è un perfetto esempio: sesto posto a Natale, poi un girone di ritorno iniziato in maniera non felicissima, l'Europa che si allontana e stagione terminata all'undicesimo posto.