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La scuola, Mondello, Cassano e il sogno. Lo Faso si racconta: “Falcone e Borsellino immagine positiva di Palermo”

Il fantasista rosanero, Simone Lo Faso, si racconta: "Palermo la città più bella del mondo, Falcone e Borsellino punti di riferimento per tutti noi. Andelkovic mi tratta come faceva con Dybala".

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102 giorni dopo. Simone Lo Faso attendeva dal 30 novembre quel momento. "Entri in campo".

Il superamento dell'infortunio, il reintegro nel gruppo e il ritorno in campo. L'ultimo allenatore a schierarlo in campo era stato Roberto De Zerbi, con Corini poca considerazione (nonostante gli elogi pubblici del Genio), mentre Lopez lo vuole mettere alla prova. Sedici minuti contro la Roma valgono soprattutto per far crescere il suo legame col campo: in questo finale di stagione complicato servirà anche il suo contributo. Lui, palermitano di Romagnolo, che ha un senso d'appartenenza non comune: un valore aggiunto nell'organico rosanero.

 Simone Lo Faso e Haitam Aleesami

Il suo rapporto con Palermo e col Palermo viene esaltato in un'intervista tutta da leggere sulle pagine de 'La Repubblica'. Si parte con i posti che ama della città: "Prima di tutto Mondello, la spiaggia, è bellissima, conosciuta in tutto il mondo. Poi il teatro Massimo e il centro storico". Per passare alle specialità culinarie: "Le panelle e i cannoli: sono queste le specialità che farei assaggiare a un amico che si trovasse a visitare per la prima volta la nostra Palermo, quella che per me - sostiene il classe '98 - è la città più bella del mondo. Noi palermitani abbiamo il grande pregio di essere ospitali".