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Inchiesta Palermo Calcio, la Procura insiste: arresti domiciliari per Zamparini e maxi sequestro al club. La decisione…

Inchiesta Palermo Calcio, la Procura insiste: arresti domiciliari per Zamparini e maxi sequestro al club. La decisione…

La Procura ricorre in Appello al Tribunale del Riesame e ribadisce la richiesta di arresti domiciliari per Maurizio Zamparini, il commercialista Anastasio Morosi e la segretaria Alessandra Bonometti, nell'ambito dell'inchiesta sui conti del...

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Il mese di ottobre si è aperto con l'ennesimo step del tormentato percorso giudiziario, civile e penale, che vede coinvolto, suo malgrado, Maurizio Zamparini e di riflesso il Palermo calcio.

L'udienza tenutasi presso il Tribunale del Riesame non ha prodotto novità immediate e sostanziali.

Oggetto di analisi e discussione è stato l'appello presentato dalla Procura avverso alla decisione del Gip nel giugno scorso di respingere la richiesta di arresti domiciliari per lo stesso patron rosanero, il commercialista Anastasio Morosi e la segretaria del gruppo imprenditoriale, Alessandra Bonometti. Tema centrale anche il sequestro da 50 milioni sui conti del club rosanero, anch'esso rigettato dal Gip e poi solo minimamente accolto per una cifra relativamente esigua, in seguito dissequestrata, che la Procura aveva avanzato nell'ambito dell'inchiesta.

Il deposito della decisione avverrà entro sabato 6 ottobre prossimo.

Come ricostruito sull'edizione odierna de "Il Giornale di Sicilia", i pm avrebbero comunque disegnato un quadro accusatorio piuttosto consistente, sostenuto da varie ipotesi di reato, scenario tale da far comunque presupporre concretamente un rinvio a giudizio con relativo processo per i soggetti attualmente coinvolti, a vario titolo, nei meandri dell'inchiesta.

Di seguito un estratto dell' articolo di approfondimento sul tema pubblicato dal noto quotidiano regionale.

"...Pure l’altro annullamento del sequestro di somme del Palermo, per 1.135.077,74 euro, è legato a questioni di diritto: in questo caso l’accusa era  rivolta a Zamparini, che, come ex presidente del club, avrebbe tentato di rendere inefficaci le procedure di riscossione coattiva poste in essere dallo Stato contro di lui. L’ ex presidente del club, avrebbe tentato di rendere inefficaci le procedure di riscossione coattiva poste in essere dallo Stato contro di lui. Natura fraudolenta, secondo il Gip Anfuso, perché erano state trasferite ingenti somme di denaro dai conti dell’Us Citta di Palermo a quelli di societa consorelle come Mepal e Std. società svizzera formalmente gestita dalla moglie di Zamparini. Laura Giordano. «Non necessariamente – aveva però argomentato il collegio, in questo caso con la relatrice Alessia Geraci – gli atti di disposizione del patrimonio caratterizzati da modalità simulatorie fraudolente sono idonei a rendere in tutto o in parte la procedura di riscossione coattiva». Anche perché, come evidenziato dagli avvocati Giovanni Rizzuto e Maria Teresa Napolitano per Zamparini. Tony Gattuso per il Palermo, non era dimostrato che fosse l’erario, l’avversario da dribblare. Tra i possibili obiettivi, secondo i pm c’era infatti quello di evitare aggressioni del patrimonio da parte di una società privata e straniera, la Pencil Hill, che avrebbe dovuto ricevere 9,4 milioni relativi all’affare Dybala”.