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IACHINI: “Tutto sul mercato, in A servono più attaccanti. Su Perinetti-Ceravolo…”

Il Palermo dà continuità alla propria gestione tecnica: Giuseppe Iachini sarà alla guida della squadra anche nella prossima stagione, in Serie A. Ma non solo, perché il tecnico di Ascoli Piceno nei giorni scorsi ha rinnovato il contratto con...

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Il Palermo dà continuità alla propria gestione tecnica: Giuseppe Iachini sarà alla guida della squadra anche nella prossima stagione, in Serie A. Ma non solo, perché il tecnico di Ascoli Piceno nei giorni scorsi ha rinnovato il contratto con il club rosanero a cui resterà legato fino al 2016 con un'opzione per un terzo eventuale anno. Finalmente la Serie B è acqua passata. Dopo un avvio tutt'altro che semplice con Gennaro Gattuso in panchina, il Palermo è riuscito a centrare la tanto agognata promozione con un anticipo record: cinque giornate prima della fine del torneo. Il mister ex Sampdoria potrà tornare a dimostrare il suo valore anche nel massimo campionato italiano. Di questo, e di molto altro ancora, ha parlato Iachini a 'La Repubblica'.

Sul girone d'andata -"All'inizio ho trovato una situazione difficile, poi tutto è diventato più facile perché abbiamo lavorato sulle ali dell'entusiasmo. Ci sono stati due momenti decisivi: il primo quando abbiamo adottato il 3-5-2. Abbiamo dato certezze, equilibrio e fatto capire alla squadra che quella su cui stavamo lavorando poteva essere la strada migliore per fare un campionato di un certo tipo. Il secondo è arrivato con la sosta: abbiamo messo benzina per lo sprint finale. Per come eravamo partiti, altro che promozione con cinque giornate d'anticipo, avremmo dovuto festeggiare se fossimo arrivati ai play off".

Sull'addio di Perinetti -"Con Perinetti, al di là dell'affetto personale, abbiamo lavorato bene. Chiaramente non mi addentro sulle motivazioni dell'addio. Perinetti è rimasto con Zamparini quasi due anni e solo loro possono commentare quanto accaduto. Ora il direttore sportivo sarà Ceravolo e con lui dovremo cercare di creare un gruppo che possa affrontare la serie A".

Sul mercato in entrata -"Cinque o sei innesti è il numero giusto di rinforzi per dotare questa squadra di soluzioni diverse. Serviranno due giocatori per ogni ruolo e in alcuni casi anche più di due. Ci confronteremo con presidente e direttore sportivo: scandaglieremo il mercato valutando quali giocatori possono essere alla portata del Palermo valutando budget e giocatori funzionali alle idee tattiche. Nella costruzione di una squadra deve esserci una logica. Stiamo valutando nel panorama nazionale quei giocatori che si possono prendere, vuoi perché li vogliono cedere o per l'ingaggio che è alla portata del club. La società sta monitorando tutto. Di nomi ne sono stati fatti una trentina e nei prossimi giorni aumenteranno ancora. Qualcosa in attacco faremo sicuramente. Se dovesse rimanere Abel almeno un'altra punta la dovremo prendere. In A dovremo avere cinque punte. Abbiamo portato avanti un certo tipo di lavoro per sette mesi che ha dato i suoi frutti. Le caratteristiche della squadra sono quelle ed è giusto continuare così. Abbiamo trovato un'identità precisa, dobbiamo solo rinforzare l'organico".

Sono molti i giocatori di proprietà del Palermo in prestito, in giro per l'Italia e non solo, che questa estate potrebbero rientrare in sede -"Verificheremo caso per caso. Su ognuno si dovrà valutare tutto, da quanto guadagna fino alle cause ambientali che hanno portato quei giocatori a lasciare Palermo".

In vista della prossima stagione -"Chiaramente in ritiro proveremo anche altre situazioni di gioco, ma il nostro concetto base resterà quello. Non devo dimostrare niente: ho fatto gavetta come tanti miei colleghi. Il lavoro di un allenatore va giudicato sul campo, ma i risultati sono frutto anche di come si costruisce una squadra. Lo stesso Conte ha avuto qualche difficolta, poi gli hanno dato la Juventus e ha stravinto. Sono un allenatore, non Padre Pio. Non faccio miracoli. Ogni categoria ha bisogno dei giocatori giusti e non sempre ci sono le potenzialità per costruire squadre adeguate".

Sul rapporto con Zamparini -"C'è stima reciproca. Qualche volta ci confrontiamo come è normale che sia in qualsiasi club. Al di la del rapporto e della stima, il presidente mi ha confermato valutando il lavoro che ho fatto, la valorizzazione dei giocatori, il modo in cui ha giocato la squadra e la condizione atletica, non perché ci conosciamo da tempo".

Palermo, penso di te... -"Oggi è una città molto più europea, pulita, elegante: è sempre più bella. Chiaramente tutto è migliorabile e lo è anche la città. Ma se teniamo in considerazione il periodo storico che stiamo attraversando, questa è una città che merita i primi posti nelle classifiche di gradimento".