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Iachini: “Palermo, sotto col Carpi. Tutto sul prossimo mercato. La mia su Perinetti-Zamparini”

Meno quattro punti e poi sarà storia. Il Palermo è ad un passo dallo scrivere pagine nuove in Serie B: 86 punti (attualmente i rosa ne hanno 82) non li ha mai ottenuti nessuno in un campionato cadetto. Giuseppe Iachini e i suoi uomini vorranno...

Mediagol7

Meno quattro punti e poi sarà storia. Il Palermo è ad un passo dallo scrivere pagine nuove in Serie B: 86 punti (attualmente i rosa ne hanno 82) non li ha mai ottenuti nessuno in un campionato cadetto. Giuseppe Iachini e i suoi uomini vorranno sfruttare al meglio le tre gare conclusive della stagione per essere ricordati nei campionati futuri. Si comincerà dal Carpi di Bepi Pillon.

Che partita si aspetta, mister Iachini?

"Vogliamo andare a ricercare sempre il massimo, e lo faremo anche in questa partita, contro un avversario che ha fatto tantissimi punti in trasferta, che ha tanti giocatori di qualità. Servirà una partita attenta e concentrata, bisognerà stare attenti, perché si tratta di una rosa ulteriormente rinforzata a gennaio e con un allenatore bravo come Pillon che ha tanta esperienza".

La squadra avrà uno stimolo in più per conseguire il ventunesimo risultato utile consecutivo, vale a dire riscattare la strana gara dell’andata. Al Cabassi, il 21 dicembre scorso, se ne videro di tutti i colori …

"In ogni gara ci sono degli episodi particolari, all'andata eravamo in una situazione di lavori in corso, come era normale. Stavamo facendo aggiustamenti, ci stavamo conoscendo e ci stavamo migliorando sotto tanti aspetti. Quella fu un po' una gara particolare per le espulsioni, ma non guardiamo a quello che eravamo, ma a quello che siamo adesso. All'epoca dovevamo ancora ricercare certi meccanismi che oggi sono arrivati. Sicuramente in quel periodo lì stavamo alternando cose migliori e cose meno buone. Dal lato tecnico me lo aspettavo, sapevo che sarebbe stato un percorso naturale. Ricordo bene che poi abbiamo chiuso con ottime prestazioni il girone di andata".

Parliamo delle sue scelte tattiche. Ujkani e gli altri giocatori che hanno avuto meno spazio, avranno una riconferma nei prossimi match?

"In questo momento non sto dando dei contentini, ma sto portando avanti un discorso di lavoro. Vorrei far giocare tutti, col cuore lo vorrei, ma se andiamo a cambiare troppi titolari poi in Italia funziona che qualcuno si riempie la bocca. Per esempio qualcuno dopo il pari col Lanciano ha ironizzato, ma non c'è niente da ironizzare perché noi non abbiamo vinto solo perché non abbiamo trovato il gol, non ci siamo accontentati. Ci sono tre partite in una settimana e quindi dovrò valutare anche la loro situazione fisica".

Il Palermo ha già stravinto la B, annichilito il campionato e si è guadagnato l’accesso diretto in Serie A. Cosa vuole dimostrare ancora?

"Il voler vincere sempre, il cercare il risultato pieno anche quando non abbiamo l'obbligo di vincere è un patrimonio che va al di là di questo campionato. Con gli atteggiamenti e i comportamenti si conquista anche una stima da parte dei tifosi. Il tifoso deve sapere che il Palermo, contro chiunque giochi, onora sempre la maglia, cerca sempre il risultato. Si tratta di credibilità umana e professionale. A livello tecnico non ci sono trenta punti dal Brescia. E' in virtù di queste cose qui che la gente ci ha abbracciati con questo calore, perché hanno visto che siamo andati a Novara dove non serviva vincere e abbiamo vinto. Sono cose che daranno frutti anche nel tempo".

Capitolo calciomercato. Qual è a suo avviso il settore in cui vanno fatti maggiori interventi?

"Quando sarà il momento opportuno dovremo fare qualcosa a livello di vari reparti, ma dipenderà molto da chi deve uscire, tra comproprietà, prestiti e cessioni. Prima verificheremo questo e poi potremo capire quali reparti rinforzare".

Secondo lei Lodi e Bergessio possono essere i profili giusti per questo Palermo?

"Noi ancora di nomi non ne abbiamo fatti. Se escono questi nomi è perché magari ci può stare, specialmente nelle squadre che sono retrocesse, che si vogliano mettere sul mercato i pezzi pregiati che per fattori economici o di caratura non si possono tenere. Magari vogliono appiopparli a noi. Bisognerà capire se rientrano nei nostri parametri tecnici ed economici. Prima serve capire quali sono i parametri economici che avremo a disposizione come società e poi capiremo quali giocatori diventeranno raggiungibili. Poi la discussione comincerà a riguardare anche me. Se possiamo spendere 6 allora è inutile che mi si parli di un giocatore da 10".

Lazaros e Kone sembrano due profili che possono fare al caso dei rosanero. Cosa c’è di vero?

"Al momento sono solo chiacchiere, dettate dal fatto che qualche società è retrocessa e magari sta cercando di proporre e di mettere sul mercato dei ragazzi che loro devono andare a piazzare per fare cassa, come è normale che sia quando si retrocede dalla A alla B. Parlo di Catania, di Bologna e Livorno. Lo ha dichiarato il presidente? Probabilmente qualcuno lo ha chiamato proponendogli questi nomi. Kone lo conosco, è un ottimo giocatore, ma prima bisogna capire chi rimarrà e chi no. Magari si rivelerebbe solo un doppione qualora rimanessero certi elementi. Non bisogna assolutamente fare confusione".

La spina dorsale da cui ripartirà il club di viale del Fante sarà costituita da due colonne portanti, Barreto e Munoz. Rimarranno anche per l’anno venturo, non è così?

"Sì, hanno già affrontato il discorso con la società. Come è giusto che sia si è aspettato il raggiungimento di certi obiettivi. Adesso la società ne parlerà più approfonditamente".

La società ha parlato approfonditamente anche del futuro di Giorgio Perinetti. Che idea si è fatto lei?

"Zamparini non ha peli sulla lingua, se deve dire sì o no a una persona lo fa. I colloqui che hanno avuto sono stati positivi, anche se non ero presente. Quello che voglio dire è che se ci doveva esser e una rottura sarebbe già avvenuta. Magari ci sarà il problema del contratto, il problema del budget economico, ma sono questioni di cui si parlerà. Sono questioni che riguardano altre sfere societarie, è giusto che ne parlino i diretti interessati".

Chiosa finale sugli obiettivi per la prossima stagione posti dal presidente: Zamparini ha parlato di Europa League. Lei punta invece a…

"Io punto al massimo, perché nella vita bisogna sempre puntare al massimo. Però è vero che ci sono squadre come Torino e Parma che lavorano insieme da anni, con gli stessi tecnici. Hanno avuto modo di programmare questa Europa e questa stagione importante. Nel calcio è fondamentale. Si può arrivare a pensare una certa cosa, ma bisogna vedere la crescita del nostro gruppo giorno per giorno. Abbiamo tanti ragazzi giovani, con un gruppo che ancora la categoria magari la conosce poco. Però è vero che Torino e Parma si stanno giocando l'Europa e cercheremo di farlo anche noi, andando a programmare. E' una parola bella, che nel calcio è fondamentale ma rimane spesso lì in maniera aleatoria".