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Gerolin: “Se Nestorovski vuole andare via, il Palermo è costretto a cederlo. Goldaniga…”

Gerolin: “Se Nestorovski vuole andare via, il Palermo è costretto a cederlo. Goldaniga…”

Le parole dell'ex direttore sportivo del Palermo, Manuel Gerolin: "Se Nestorovski vuole andar via, il club rosa..."

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Il suo futuro potrebbe essere un ritorno nel club in cui ha giocato nella sua prima carriera, quella da calciatore. Manuel Gerolin può tornare all'Udinese, dove prenderebbe il posto di Nereo Bonato, il cui rapporto di lavoro coi friulani è terminato giusto nella giornata di ieri.

Intervenuto ai microfoni di Radio Lady, Gerolin non parla di questa eventualità, piuttosto si concentra su una disamina sulle prospettive future della Fiorentina: non manca il riferimento a Ilija Nestorovski, attaccante del Palermo che piace ai viola per il dopo-Kalinic.

"Mercato? Con circa 5 titolari da cambiare bisogna un po’ rivoluzionare la squadra per forza di cose: sarebbe stato meglio avere uno zoccolo duro, ma bisogna anche vedere quali sono le necessità a livello contrattuale all’interno della Fiorentina. Non è facile comprare a poco ed avere qualità: purtroppo per la Fiorentina, Milan e Inter vorranno tornare protagoniste e dunque il prossimo anno sarà un po’ più difficile - premette Gerolin -. Nestorovski alla Fiorentina? Credo che il Palermo, se il giocatore vuole andare in A, sia costretto a farlo partire: è un attaccante che ha fatto gol in tutte le categorie e che all’epoca presi a poco, ma adesso dà sicuramente qualche certezza in più. Lui in tandem con Babacar? La concorrenza con giocatori bravi fa sempre bene, e vi posso dire che Corvino comunque è grande intenditore di calcio, state tranquilli". Gli chiedono di eventuali trattative condotte in passato con la Fiorentina, e Gerolin risponde: "L’anno scorso la Fiorentina era interessata a Goldaniga, ma poi non se n'è fatto più niente".

Ultima chiosa su quello che sarà il prossimo allenatore della viola, Stefano Pioli: "Sia Sousa che Pioli sono due ottimi tecnici: era giusto però cambiare. Stefano conosce l’ambiente ed è il nome giusto. Va detto che però la squadra la fanno anche la società e i dirigenti, non solo il mister".