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Gerolin-Mediagol: “Gnahoré? Vi racconto la verità. Palermo ha fatto tutto all’insegna della legalità”

Gerolin-Mediagol: “Gnahoré? Vi racconto la verità. Palermo ha fatto tutto all’insegna della legalità”

L'intervista esclusiva al direttore sportivo del Palermo.

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Un dietrofront che ha colto di sorpresa i più. Questa mattina Eddy Gnahoré ha deciso di non raggiungere la Sicilia, nonostante il Palermo avesse già un accordo con la Carrarese. A ricostruire la vicenda è il direttore sportivo dei rosanero, Manuel Gerolin, intervistato ai microfoni di Mediagol.it. "Gnahoré? C'è poco da ricostruire. Mi è stato segnalato questo giocatore, sono andato a vederlo e mi è piaciuto. E' una scommessa perché è un ragazzo del '93 che deve fare il doppio salto di categoria, ha bisogno di lavorare. Ci siamo accordati con la Carrarese, come è giusto che sia a livello legale, perché bisogna passare prima dalla squadra - dice Gerolin a Mediagol.it -. Abbiamo trovato l'accordo con loro, poi abbiamo trovato l'accordo col procuratore del giocatore. Lo aspettavamo questa mattina, ma evidentemente in questa settimana deve aver avuto pressioni. Si trovava nell'incertezza, non era più sicuro di dover accettare questo trasferimento. Volevamo portarlo qui a gennaio per dargli questi sei mesi di lavoro come è giusto che sia per un calciatore che viene dalla C o dall'estero. Avevamo visto delle buone prospettive in questo ragazzo e abbiamo fatto tutto nel modo legale. Però ci sono state delle pressioni sul ragazzo che non se la sentiva di affrontare questo immediatamente. La Juventus ha fatto un'azione di disturbo? Un ragazzo dalla C che non viene in una squadra di Serie A non è certo una cosa normale, ma non so cosa ci sia dietro. Il ragazzo ha detto che deve pensare, che non se la sente. Lasciamolo pensare, abbiamo un accordo con la Carrarese, vedremo se tra una settimana-dieci giorni sarà più sereno. Non ci sono preclusioni, anche se disturba il fatto che un ragazzo di Serie C che dovrebbe avere un grande entusiasmo sia così titubante. Magari avrà una giustificazione che non ci vuole dire, non lo so. Legalmente abbiamo fatto tutto regolarmente perché volevamo fare la nostra scommessa. Si parla tanto di lealtà sportiva e noi volevamo puntare su un ragazzo che è in Italia da un anno e quattro mesi in cui nessuno lo ha trattato. Poi è bastato un mio viaggio per scatenare questa attenzione, mi sembra una cosa assurda. Evidentemente c'è un qualcosa dietro. Leggo anche delle vicissitudini della Carrarese. Ci sarà dietro qualcosa che non si può svelare".