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Gasbarroni: “Il Palermo vorrà vincere, ma vedo il Toro favorito. Mi aspetto una bella partita”

Gasbarroni: “Il Palermo vorrà vincere, ma vedo il Toro favorito. Mi aspetto una bella partita”

L'intervista al doppio ex di turno in vista di Palermo-Torino: "I granata possono ambire a un posto in Europa".

Mediagol7

"Non ci sono dubbi che il Torino sia in un momento favorevole, ha fatto prestazioni e risultati importanti con squadre forti come sono Roma e Fiorentina ed è carico per fare risultato anche a Palermo".

Parola di Andrea Gasbarroni. L'ex trequartista del Palermo (dal 2003 al 2005) è stato intervistato ai microfoni di TorinoGranata.it in vista del 'Monday Night' dell'ottava giornata di Serie A: fra i temi trattati dal classe '81, che in passato ha vestito la maglia del Toro, anche il momento della squadra allenara da Roberto De Zerbi.

"È sicuro che i siciliani in casa vorranno fare bella figura e cercare di conquistare punti e De Zerbi è un allenatore che crede molto nel gioco e vuole che le sue squadre giochino a calcio, quindi si potrà vedere una bella partita. Detto ciò, però, se il Torino confermerà le ultime prestazioni vedo i granata favoriti - ha dichiarato il doppio ex di turno -. Se il Toro può lottare per l'Europa League? Ma me lo auguro perché sono una squadra di buon livello. È presto per fare previsioni, ma quest’anno il Toro è una squadra importante e ha un allenatore molto bravo, quindi, i presupposti per disputare una stagione di livello ci sono, poi non si può dare per scontato che avvenga, però, ambire a un posto in Europa è lecito".

Gol subiti -"Mihajlovic ha sottolineato che i gol subiti dai granata erano evitabili? Sì, ma spesso quando si subiscono gol di mezzo ci vanno i difensori che per ruolo sono chiamati a evitare che gli avversari segnino, però, alle volte l’errore che porta a prendere gol parte dagli attaccanti o dai centrocampisti. La fase difensiva va analizzata tenendo conto di tutta la squadra, poi, sicuramente, i difensori sono predisposti a interdire, mentre attaccanti e centrocampisti meno, però, ormai è in maniera globale che si attuano le fasi di gioco e il centrocampo deve fare da filtro per poi ripartire", ha concluso Gasbarroni.