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FOCUS: FLOP ROSA, SALVATE SOLDATO BEPPE

FOCUS: FLOP ROSA, SALVATE SOLDATO BEPPE

di Leandro Ficarra.

Mediagol8

di Leandro Ficarra

Difficile analizzare la performance di una squadra che al “Castellani” non è mai stata tale. Un Palermo disastroso che ha marcato inopinatamente visita nell’appuntamento più importante di questo primo scorcio di stagione. L’incrocio salvezza con L’Empoli costituiva una tappa fondamentale. Una sfida che avrebbe dovuto finalmente portare in dote punti pesanti, utili alla causa. Al fine di dare senso al coro di elogi, meritati ma effimeri, collezionati al cospetto di avversari ben più quotati. Nulla di tutto ciò.

Molle, abulico, macchinoso, terribilmente piatto. Un Palermo irriconoscibile, che ha toppato in modo sconcertante una delicata sfida contro una diretta concorrente. Un tonfo trasversale e senza appello. Sul piano mentale, atletico e tattico.

L’Empoli è compagine lodevole per identità, armonia e coralità nell’esecuzioni delle due fasi di gioco. Indole propositiva, automatismi collaudati, ritmo e discreta proprietà di palleggio costituiscono le sue prerogative principali. Armi con cui la compagine toscana, che aveva già messo in difficoltà Roma e Milan, proverà a conquistarsi la salvezza. Contro i rosa ha sfoderato una prova ai limiti della perfezione. Ben al di sopra del suo reale valore assoluto. Evidentemente esaltata dall’inconsistenza assoluta di un Palermo versione sparring-partner.

I tre gol di margine in favore della formazione di Sarri fotografano nitidamente l’andamento del match. La squadra rosa è parsa come un pugile suonato ancor prima di salire sul ring. Un Palermo surreale, avvolto da stucchevole torpore, svuotato sotto il profilo fisico e nervoso. Sempre in ritardo, d’azione e di pensiero. Incapace anche solo di arginare, le trame fluide, basiche ma efficaci, dell’undici toscano. Privo di idee e contenuti in fase propositiva. Sotto ritmo, sotto tono, sotto tutto.

Come da copione, la panchina di Iachini è a rischio. L’incedere dialettico del patron Zamparini a tal proposito ci suona come sinistro presagio di un film già visto. Una sfiducia a tempo. Le presunte responsabilità del tecnico, sinceramente, ci sfuggono. Percepiamo nitidamente i suoi innegabili meriti. Aver conferito equilibrio, coralità e riferimenti definiti nelle due fasi di gioco ad un gruppo tecnicamente modesto in molti dei suoi interpreti non ci sembra cosa da poco. Rifugiarsi negli automatismi collettivi, nel radicato concetto di squadra, ha consentito al Palermo di tenere il campo in modo dignitoso, a tratti audace, seppur in condizione di oggettiva inferiorità rispetto all’avversario. La crescita di Vazquez ,Dybala e Belotti è certamente ascrivibile al lavoro del tecnico, utile a forgiarne doti e talento. Iachini ha il torto di essersi fatto forse condizionare da qualche pressione esterna, forzando un'impalcatura troppo fragile per sostenere il talento, cristallino ma ancora acerbo, dei tre tenori. Si può disquisire sul modulo da adottare, sulla necessità di ritrovare compattezza, di coniare un nuovo assetto che coniughi equilibrio e propositività . Non sulla bontà dell’operato di Iachini relativamente alle risorse tecniche a disposizione.

Basta leggere le formazioni fin qui schierate per dedurre che il tecnico ha dovuto fare di necessità virtù. Impattando la massima serie con la squadra della B, orfana di Abel e Lafferty, più Rigoni e Feddal. Dato esplicativo che legittima perplessità ed interrogativi in merito alla gestione del mercato estivo che chiamano in causa direttamente il club. Sarebbe superficiale ed ingeneroso valutare i nuovi acquisti per quel poco visto fino adesso.Ma appare chiaro, per ovvie ragioni di integrazione ed ambientamento, che al momento non siano in grado di fornire un contributo tale da spostare gli equilibri. Così come erano noti i limiti strutturali della squadra, non adeguatamente potenziata, in particolar modo dalla cintola in giù, corsie comprese. I rientri di Munoz e Gonzalez potranno accrescere la solidità difensiva. Bisogna stringere i denti e provare a trarre il massimo da questo gruppo. Fino a gennaio non c’è alternativa. Conquistare la salvezza non sarà semplice, tutt’altro. Dimenticare Empoli e salvare il soldato Beppe. Nessuno come lui, manico ed anima di questo gruppo, può riuscire nell’impresa.

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