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Fiorini-Mediagol: “Ecco la mia verità. Gerolin, scelta insensata. Non ha fatto il bene di Arteaga. Zamparini…”

Fiorini-Mediagol: “Ecco la mia verità. Gerolin, scelta insensata. Non ha fatto il bene di Arteaga. Zamparini…”

L'intervista all'intermediario che ha curato il passaggio del venezuelano al Palermo.

Mediagol40

"La situazione che si è venuta a creare attorno ad Arteaga è precipitata all'indomani dell'esonero di Ballardini, cioè dopo la vittoria di Verona, in cui Manuel era in panchina. Pochi giorni prima, in occasione della sfida contro la Fiorentina, il venezuelano non era stato convocato per alcune visite che doveva sostenere il 7 gennaio. Da lì sono cominciate a circolare su di lui delle bugie, sul fatto che avesse un tono muscolare differente tra una gamba e l'altra. Problematiche totalmente infondate". Così Gianluca Fiorini, intermediario di mercato che ha curato i passaggi di Hiljemark e Arteaga al Palermo, a proposito dei pochi giorni trascorsi nel capoluogo siciliano dall'attaccante venezuelano (trasferitosi quest'oggi all'Hajduk Spalato). "Io ero presente a Milano quando si è sottoposto a questi controlli medici. E' stato appurato che avesse 60-70 minuti di gioco nelle gambe, cosa che al 6 di gennaio è assolutamente normale, avendo tra l'altro solo 15 giorni di allenamento. L'integrità fisica era totale - precisa Fiorini in un'intervista rilasciata ai microfoni di Mediagol.it -. Dall'esonero in poi, Gerolin ha cominciato a fare un'operazione di convincimento molto pesante nei confronti del ragazzo per farlo andare via da Palermo, dove non avrebbe trovato spazio. Il tutto sulla base di dieci giorni di allenamento. In maniera inspiegabile si è cominciato, a partire dall'11 di gennaio, a dire al ragazzo di andare a Spalato. In quei giorni in cui c'era Viviani, in attesa della nomina di Schelotto, Manuel è stato fatto allenare in maniera diversa dai compagni. Mi sono lamentato della cosa con Zamparini, il quale mi ha risposto che si sarebbe informato; successivamente mi ha fatto sapere che si stava allenando come i compagni. Ma io non penso che il ragazzo mi mentisse, anche altre persone a Palermo mi hanno confermato questa cosa. Il 18 gennaio, Zamparini ha incontrato il calciatore in sede e in maniera costruttiva ha detto espressamente di preferire che il ragazzo venisse valutato da Schelotto prima di mandarlo in prestito - ha continuato -. La sera dopo Genoa-Palermo Schelotto e Arteaga si sono incontrati in albergo e hanno parlato della situazione del venezuelano. Schelotto gli fece due domande: "Quando andrai via da Palermo?", dando per assodato che fosse nella lista dei partenti. La seconda domanda fu "Perché non ti hanno convocato per il match del Ferraris?". Domande a cui il ragazzo ha risposto di non sapere nulla. Il giorno dopo Zamparini comunicò pubblicamente che avrebbe voluto che Manuel venisse valutato da Schelotto in persona, ma nei cinque giorni di allenamento successivi Arteaga non è mai stato fatto giocare da attaccante centrale, come lui ha dichiarato in conferenza stampa con Micciché il giorno della presentazione. L'hanno fatto allenare a centrocampo o come esterno d'attacco e mai nel suo ruolo. Paradossalmente il sabato, giorno prima della gara contro l'Udinese, non l'hanno nemmeno fatto allenare. Io non so se Zamparini è consapevole di queste dinamiche. Perché se il presidente dice che vuole che venga valutato e, per 5 giorni Schelotto lo fa allenare a centrocampo, vuol dire che viene disattesa la richiesta del presidente. C'è anche una responsabilità di Schelotto, perché non può allenare una punta centrale per 5 giorni come centrocampista. Schelotto - che è arrivato al Palermo su segnalazione di Lemic, il quale era in tribuna a Genova e contro l'Udinese - dovrebbe esporsi in casi come questi. Non deve assecondare i desideri di Gerolin che vuole mandarlo in prestito all'Hajduk. Non si può bocciare il capocannoniere del campionato venezuelano dopo averlo fatto allenare a centrocampo. E' sempre stata proposta solo la soluzione Hajduk, mentre io ho parlato con cinque club di Serie B, tra cui Novara, Perugia, Cesena, Avellino e due in Championship inglese, QPR e Brighton: tutte possibili destinazioni per il ragazzo. C'era un potenziale spazio di trattativa per mandare il giocatore in prestito. Gerolin non ha mai valutato una destinazione italiana per il calciatore. Questa cosa è insensata, perché il giocatore parla italiano fluentemente e spagnolo come Schelotto, a differenza di Balogh e Djurdjevic, che a fronte di un background attualmente più scarno, non parlano la lingua, rendendo necessario l'impiego di vari interpreti, con tutti i disagi di comunicazione che ne derivano. Quindi per Arteaga era anche opportuno trovare una soluzione italiana, visto anche che il croato non lo parla. Non è tanto questione di un passo indietro, ma penso che sia un passo poco costruttivo per il ragazzo, perché il giocatore è già stato in Italia, al Parma. Adesso accetta una destinazione croata che secondo me è stata anche poco lungimirante come scelta da parte del suo agente, perché non è il meglio per il suo assistito. Non reputo questa collocazione confacente al ragazzo. Arteaga sarebbe andato volentieri anche in B in cui esprimersi al meglio, ma gli hanno fatto capire che l'unica alternativa era l'Hajduk. Mi sembra un paradosso: si dice che Arteaga non sia pronto, ma si dà fiducia a Balogh, che ha 19 anni, due in meno di Arteaga, e ha fatto solo 5 gol in due stagioni al Debrecen. Djurdjevic, invece, ha fatto un solo gol al Vitesse ed ha la stessa età di Manuel. E' stato un comportamento discriminante. L'unica motivazione è nello stipendio basso o nel fatto che sia costato poco a Zamparini, viceversa non vedo altre spiegazioni. Sono molto amareggiato a livello umano verso il presidente che non ha compreso appieno che al ragazzo non è stata data l'opportunità di allenarsi come punta centrale. Ho parlato con Ballardini due giorni dopo l'esonero e mi ha dato referenze ottime sul calciatore. Arteaga è stato fatto partire ieri senza poter nemmeno salutare i compagni di squadra. E' stata fatta un'operazione veloce e lontano dai riflettori dei media. Il ragazzo è amareggiato. Il suo agente venezuelano - conclude - è stato in qualche modo persuaso da Gerolin. Al ragazzo non è stata data la possibilità di potersi esprimere al meglio, ma in più ha subito anche dei torti a livello morale".