serie b

Falletti: “Essere primi è bellissimo. Serie A? Non la pronunciamo per scaramanzia. Paragone con Coronado…”

Falletti: “Essere primi è bellissimo. Serie A? Non la pronunciamo per scaramanzia. Paragone con Coronado…”

Il fantasista uruguaiano ha parlato della sua prima metà di stagione e del consueto paragone con l'ex rosanero Igor Coronado

Mediagol92

Parla Cesar Falletti.

Il fantasista uruguaiano nel giro di pochi mesi è diventato uno dei perni della squadra rosanero e da quando è arrivato al Palermo si è subito messo in mostra per dedizione al lavoro e professionalità. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex Bologna, ha parlato delle sue impressioni sul campionato fatto fin qui: "Siamo primi a +5 di distacco dalle inseguitrici, è bellissimo. Ma manca un cammino difficile per andare dove meritiamo. Serie A? Ci siamo imposti di non pronunciarla...per scaramanzia".

Un girone d'andata pressoché perfetto quello fatto dal Palermo, Falletti se lo immaginava già: "Se pensavo di chiudere l’andata al primo posto? Lo immaginavo, all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, ma partita dopo partita abbiamo dimostrato che siamo forti e ne siamo consapevoli. Coronado? Lui è più fantasista, io sono uno che corre molto e mi adatto dove vuole il tecnico. Posso fare il trequartista, la mezzala, pure il terzino. Coronado è un grande, spero di fare bene come ha fatto lui l’anno scorso".

Falletti si è poi soffermato sul suo rapporto con il gol: "Vedremo, il gol per me non è un problema, abbiamo attaccanti forti, preferisco fare assist. Ne voglio fare tanti. Giocata più bella? L’assist per Moreo col Livorno e il gol contro il Cittadella perché è stato pesantissimo. Al Barbera le squadre si giocano la vita, normale faticare contro chi si chiude, ma se giochiamo alla pari non ce n’è per nessuno, s’è visto in trasferta. Non vedo l’ora di segnare nel nostro stadio".

La duttilità e lo spirito di sacrificio le sue armi migliori, ma sul ruolo preferito Falletti non ha dubbi: "Sulla trequarti, vicino agli attaccanti perché è dove penso di poter fare le differenza. Stellone mi chiede anche di fare la mezzala o l’esterno, per me va bene perché so di potere dare il meglio in qualunque ruolo. Prima ritenevo che il trequartista dovesse agire avanti e basta. Poi quando sono arrivato Italia ho capito che se non corri fai fatica a giocare e sono cambiato. Alla Ternana giocavamo con più moduli ma è con Breda che sono migliorato tatticamente e ho imparato ruoli diversi. Mi ha fatto sentire importante".