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Delio Rossi: “Palermo, ecco come puoi battere l’Atalanta. La mia su Dybala e Belotti”

Sette risultati utili consecutivi. Il Palermo di Beppe Iachini continua a volare nelle zone medio-alte della classifica di Serie A grazie al recente filotto di gare consecutive senza sconfitte in campionato. Il tecnico di Ascoli Piceno, inoltre,...

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Sette risultati utili consecutivi. Il Palermo di Beppe Iachini continua a volare nelle zone medio-alte della classifica di Serie A grazie al recente filotto di gare consecutive senza sconfitte in campionato. Il tecnico di Ascoli Piceno, inoltre, ha eguagliato il record centrato nel 2010 da Delio Rossi. Ed è proprio l'ex allenatore rosanero che - intervenuto ai microfoni di Zanzarosa sulle frequenze di Radio In – ha speso parole d'elogio per l'intera compagine siciliana. "La classifica rispecchia i reali valori del Palermo, credo che i rosa stiano iniziando a disputare adesso un campionato in linea con le proprie possibilità. Dopo la cavalcata trionfale dell'anno scorso, la squadra aveva avuto fase d’assestamento iniziale, penso anche prevedibile, ma soprattutto diversi giocatori infortunati in dei ruoli cardine. Una volta smaltiti gli infortuni è stata concessa all'allenatore la possibilità di conoscere meglio i giocatori, e così è stato superato il momento buio".

Paulo Dybala sale in cattedra e continua a stupire in Italia e in Europa. Non è un caso che già, ad un paio di settimane dall'apertura della prossima sessione di mercato, il suo nome venga accostato a diverse squadre.

"A gennaio non penso ci saranno cessioni eccellenti. A giugno, però, considerata la politica del Palermo la società dovrà pur continuare a 'mantenersi', e riprogrammare le strategie per le stagioni successive. Cosa sarebbe oggi il Palermo se avesse tenuto Pastore o Cavani? Sono già stati fatti investimenti onerosi, proprio come quello di Dybala. Al ragazzo è stato dato il tempo di crescere, il club è stato bravo ad 'aspettarlo' e adesso l'attaccante rappresenta a mio parere il giovane più interessante della nostra serie A. Se arriverà l'offerta giusta, a giugno andrà via".

Gli uomini di Iachini affronteranno domenica pomeriggio l'Atalanta di Stefano Colantuono, nella sfida valida per la sedicesima giornata di Serie A. Un match che i rosanero non dovranno assolutamente sottovalutare.

"Per far risultato a Bergamo, il Palermo non dovrà che ripetere quel che ha fatto fino a questo momento: dovrà giocarsi la sua partita con la consapevolezza che su quel campo l'Atalanta ha costruito i propri campionati, e che per loro è sempre stato un autentico fortino. La squadra di Iachini deve scendere in campo sapendo che andrà a battagliare, però potrà farlo in una condizione psicologica sicuramente migliore rispetto all'Atalanta. Se la squadra andrà a Bergamo pensando di essere più brava, o credendo di non usare tutte le armi usate fino ad adesso, qualche problema ce lo avrà. Ma in questo momento credo che il Palermo, anche sotto il punto di vista tecnico, sia in una condizione ideale per affrontare questa sfida".

Uno sguardo al passato. E riflettori puntati su Josip Ilicic e Abel Hernandez, oggi in forza nella Fiorentina e nell'Hull City: si tratta di due vecchie conoscenze di Rossi quando era ancora allenatore del Palermo.

"Ilicic ed Hernandez sono due giocatori che hanno reso molto meno delle proprie potenzialità. Soprattutto il secondo, che ha tutto per essere un giocatore di fascia altissima. Capacità tecniche, velocità, capacità agonistiche. Abel è vero che è stato frenato dai tanti infortuni, ma una componente fondamentale per ogni giocatore è anche quella caratteriale e comportamentale. Ci son giocatori già 'vecchi' anche se sono giovani, altri che devono crescere tanto. Ilicic, ad esempio, è un giocatore molto particolare, molto talentuoso. Ma si deve entrare in sintonia con il suo modo di pensare. Ilicic è uno di quelli che si devono sentire apprezzati, compresi. A volte se lo tratti come gli altri non sente fiducia intorno, si intristisce e ne risente. E poi, ha un ruolo atipico, può fare tanto il centrocampista quanto la punta, sul rendimento incide anche la ricerca della giusta posizione in campo".

Una delle note liete di questo ultimo anno è certamente Andrea Belotti. L'attaccante di Calcinate, dopo una strepitosa annata in Serie B, sta dimostrando di poter dire la sua anche nel massimo campionato italiano.

"Era un giocatore che volevo anche io, quando allenavo la Sampdoria, prima che andasse al Palermo. Giocava ancora in C con l'Albinoleffe, loro fecero una richiesta alta, poi il passaggio sfumò. Mi piace perché è volitivo, magari non ancora appariscente dal punto di vista tecnico, come Hernandez, uno di quelli belli da vedere. Però è molto efficace, Belotti è uno determinato. Anche perché, poi, non è facile entrare in campo ed essere decisivo in 10 minuti. Dal punto di vista fisico tiene bene la categoria, ed ha un gran senso del gol. Una caratteristica che si è ormai persa in tanti attaccanti. Soprattutto se consideriamo che ancora sono determinanti i gol di Toni e Di Natale, classe '77, una età in cui molti sono già in pensione. Dal punto di vista caratteriale, poi, è un ragazzo che non si abbatte mai, e come tutti i grandi giocatori vorrà mettere l’allenatore in difficoltà".