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De Zerbi il coraggioso adesso deve scegliere tra affidabilità e rischio: tornare al vecchio modulo o insistere sul 4-3-3?

Mediagol3

De Zerbi è un allenatore che predica il coraggio, ma non è certo uno a cui piace "tuffarsi di testa dall'ultimo piano". Ha davanti a sé due strade: una più semplice e collaudata porta al ritorno fin dal primo minuto al 3-4-3 (o 3-4-2-1 a seconda di come intendiamo i due al fianco di Nestorovski, più ali o più rifinitori), quella più audace consiglierebbe di insistere col 4-3-3 che a giudicare dal match col Napoli e dal primo tempo col Crotone sembrerebbe ancora risultare indigesto alla squadra. Quella verso il 4-3-3 però è una maturazione che De Zerbi sente probabilmente come necessaria, come uno step indispensabile per applicare appieno il suo calcio. Come si fa con quei bambini che devono imparare ad andare in bicicletta, prima o poi bisogna che gli si tolgano le rotelle. De Zerbi fa del coraggio una religione e domani potrebbe insistere ancora sulla difesa a quattro. Per tornare al passato, in fondo, c'è sempre tempo: bastano un paio di indicazioni a Gazzi, Rispoli ed Aleesami e la metamorfosi è fatta. Può avvenire anche a partita in corso.

Paradossalmente a Bergamo Gasperini ha esattamente il problema opposto. Lui della difesa a tre è uno storico cultore, ma alla Dea ha trovato una squadra ormai sintonizzata su un collaudatissimo 4-3-3. I risultati finora sono stati sconfortanti: col vecchio modulo gli orobici hanno battuto il Torino, mentre con la difesa a tre sono stati schiantati per 3-0 dal neopromosso Cagliari.