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Cuore, sudore e stop alle illusioni. Così il Palermo operaio ha riconquistato i tifosi. Quando per farsi voler bene basta dire la verità, impegnarsi e non promettere la luna

Cuore, sudore e stop alle illusioni. Così il Palermo operaio ha riconquistato i tifosi. Quando per farsi voler bene basta dire la verità, impegnarsi e non promettere la luna

Il Palermo di questa stagione non è la squadra più talentuosa mai vista al Barbera, eppure i tifosi si stanno affezionando sempre di più. Un gruppo che non ha le qualità dei Pastore e degli Ilicic, ma che in campo dà sempre l'anima. E quando...

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Un pezzettino alla volta, un passo dopo l'altro. Questo Palermo si accattiva ogni settimana di più le simpatie e l'affetto dei tifosi, anche dei più scettici che per ovvi motivi erano rimasti spiazzati da una campagna acquisti priva di nomi di grido.

E' una squadra ricca di scommesse, di esordienti nella massima serie, raramente parte favorita, ma in campo dà sempre tutto e il pubblico lo ha capito fin dall'inizio. Per questo pur di fronte a sconfitte anche pesanti (si pensi il 3-0 col Napoli) il Barbera ha sempre applaudito i rosanero. Adesso che De Zerbi sta ottenendo punti e dando un gioco alla squadra anche il web, sicuramente la platea più cinica in assoluto, ha cominciato a coccolare Diamanti e compagni. Un esempio su tutti? Sabato abbiamo pubblicato una dichiarazionein cui Fabio Caressa, direttore di Sky Sport, esprimeva il suo tranciante parere sulle qualità di Nestorovski, definendolo senza giri di parole 'una pippa'. In altri momenti si sarebbe alzato un coro quasi unanime di consensi, perché Nestorovski è il classico acquisto straniero e sconosciuto che fa infuriare i tifosi, invece i commenti sono stati quasi tutti contro il noto telecronista. Non sarà il Palermo più talentuoso della storia, ma è di sicuro uno dei primi dopo tanto tempo che sia finalmente riuscito a creare una vera sintonia col pubblico.

PARADOSSO - Il Palermo nel corso degli anni ha avuto in organico giocatori del calibro di Cavani, Pastore e Dybala, finiti nei club più importanti del mondo. Il paradosso è che le squadre di quegli anni sono state spesso sonoramente fischiate e lo stesso Cavani un giorno, dopo un gol da cineteca al Palermo con la maglia del Napoli, si stupì degli sportivi applausi che arrivavano dagli spalti e confessò con sincero stupore di essersi preso più fischi da giocatore rosanero che non da avversario. Perché squadre molto più forti di quella di oggi venivano bacchettate senza pietà e questa invece può permettersi di uscire tra gli applausi dopo una sonora sconfitta? Sia chiaro, a volte il Barbera ha riservato commoventi tributi ai suoi beniamini anche dopo alcune batoste storiche, come il famoso 5-1 in casa con l'Udinese, ma ai tempi del Palermo di Guidolin si viveva ancora l'estasi collettiva del ritorno in Serie A. Non ci vollero molti anni per scoprire quanto il pubblico rosanero potesse diventare decisamente meno clemente.

OBIETTIVO CONDIVISO - Per comprendere questa apparente incongruenza dobbiamo analizzare quali sono le aspettative dei tifosi e quali erano negli anni più ruggenti dell'era-Zamparini. Il patron rosanero è sempre stato uno a cui piace alzare l'asticella, così un Palermo da salvezza per lui è da parte sinistra della classifica, un organico da decimo posto lo vede come una squadra che può qualificarsi nelle coppe, una squadra da Europa la considera da Champions. Quello di questa stagione è forse il primo Palermo il cui obiettivo stagionale è pienamente condiviso e accettato da tutto l'ambiente. E' chiaro a tutti come l'unico risultato da raggiungere sia la salvezza, nessuno si aspetta di più, anzi, secondo alcuni dei tifosi più attivi sui social network l'organico messo in piedi da Faggiano e Zamparini non sarebbe nemmeno in grado di competere dignitosamente in questa categoria. Per la prima volta nella gestione Zamparini tutti, presidente compreso, condividono lo stesso obiettivo di classifica e questo aiuta certamente a non creare illusioni e ad apprezzare meglio quanto di buono la squadra mette in campo ogni settimana.

Va anche sottolineato come quella costruita in questa stagione non sia di sicuro la squadra più talentuosa del campionato, ma possa contare su tanti giocatori che in campo danno tutto, senza risparmiarsi mai. Alla centesima sgroppata di Aleesami e Rispoli, all'ennesimo recupero di Gazzi, alla prestazione tutto cuore di un attaccante che suda la maglia come Nestorovski il pubblico non può che applaudire, anche se poi il risultato finale è una sconfitta. Il Palermo di questa stagione piace per questo: senza illudere nessuno lotta su ogni pallone, fino alla fine. E' il bello dello sport.

Mariano Calò