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Cronaca: guerra sui terreni del Conca d’Oro. L’ipab sfida Zamparini “Il contratto deve essere annullato”

Cronaca: guerra sui terreni del Conca d’Oro. L’ipab sfida Zamparini “Il contratto deve essere annullato”

Da una parte i vertici dell'Ipab, ex proprietario dei terreni, e dall'altra l'immobiliare della famiglia Zamparini. Oggetto di discussione la stima dell'area dove sorge il centro commerciale.

Mediagol7

L'ipab, da tempo in crisi economica, trascina in tribunale la società che fa capo al patron del Palermo, Maurizio Zamparini. Sei anni dopo la firma del contratto di permuta che ha permesso alla Ma.lu di realizzare il centro commerciale Conca d'Oro di Fondo Raffo, l'opera pia Principe di Palagonia cita in giudizio la srl. "Il contratto è da annullare. I terreni sono stati svenduti, praticamente regalati", avrebbe detto il legale dell'Ipab. Ma cosa è successo? Secondo l'Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, la permuta dei terreni sarebbe viziata da irregolarità sfociate dall'errata stima del valore di Fondo Raffo.

"E' accaduto che durante la trattativa il valore del terreno sul quale oggi sorge il centro commerciale di via Lanza di Scalea sarebbe cresciuto di ben 123 euro al metro quadro ma nessuno lo fece rilevare. E così quando il 14 marzo del 2009 la società Ma.lu di Maurizio Zamparini si trovò di fronte al notaio insieme con i legali dell'opera pia Principe di Palagonia, l'affare si chiuse al prezzo già concordato cinque anni prima: 41 euro al metro quadro, poco più di 7 milioni. Un valore stimato dal Comune di Palermo nel 2004, quando non una pietra poteva essere piazzata. Ma tra il 2003 e il 2009 accade qualcosa di rilevante: nel 2006, ben tre anni prima che Ma.lu e Ipab sedessero nello studio notarile per l'ultima firma, una variante votata dal Consiglio comunale trasforma 108 mila metri quadri di terreno in area edificabile - si legge -. Quei 170 mila metri quadri complessivi non erano più un appezzamento di terra senza valore, ma un'area sulla quale costruire - si legge ne 'La Repubblica' -. L'area 'strappata' dalla Ma.lu srl a 41 euro al metro quadro, dopo la variante votata dal Consiglio comunale ne valeva ben 163: almeno così mette nero su bianco l'Agenzia delle entratte che nel 2011 dispone una nuova perizia sul terreno decretando in 28 milioni il suo valore. Se l'Agenzia, alla luce della sua perizia, già nel 2011 chiede a Ma.lu e Ipab di pagare 1,3 milioni di euro in più, adesso è l'istituto Principe di Palagonia che senza un euro in cassa decide di fare causa alla società di Zamparini".

Parola agli avvocati - "Abbiamo chiesto al tribunale civile di far valere la nullità del contratto per 'violazione di norme imperative di legge', perché il terreno doveva essere alienato attraverso una gara a evidenza pubblica. Il contratto è nulla anche perché viziato da un errore essenziale: nel 2009 quello che si stava alienando non era più un terreno destinato a verde agricolo bensì un'area edificabile. Considerando che il contratto è nullo, la società occupa il terreno senza titolo". Ha detto il legale dell'ipab, Francesco Todaro. Poi la risposta immediata dell'avvocato della società di Maurizio Zamparini, Santi Magazzù. "Noi non abbiamo nulla da dire, parleranno le carte", le sue parole.