serie b

Cittadella-Palermo 0-1: sorte e cinismo da capolista! Decide Falletti, rosa brutti e vincenti

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PRIMO TEMPO - Al "Tombolato" va in scena l'ultimo atto del girone di andata del torneo cadetto tra il Cittadella e la capolista Palermo. Ribadire il ruolo di compagine leader del campionato, consolidare il primato, tenere a bada le baldanzose inseguitrici implementando, se possibile, il margine sulle terze. Obiettivi nitidi e prioritari per la compagine di Stellone che, pur falcidiata da assenze di assoluto rilievo, vuole fortemente portare a casa punti pesanti in ottica promozione dalla trasferta in terra veneta. Già privo di Nestorovski, fermo da un paio di settimane ai box, il tecnico romano dovrà, suo malgrado, rinunciare anche ad Aleesami e Rajkovic vittime entrambi di fastidiosi infortuni muscolari nel corso del match vittorioso di giovedì scorso contro l'Ascoli. Ultimata la cessione di Struna, formazione quindi da reinventare per l'allenatore rosanero che conferma il 4-3-2-1, assetto tattico rivelatosi efficace in occasione della sfida ai marchigiani.

Rotazione ormai frequente tra i pali, Pomini promosso titolare contro gli uomini di Venturato e Brignoli si accomoda in panchina. Salvi e Szyminski presidiano le corsie, Bellusci affiancato da Pirrello al centro della retroguardia. Jajalo-Murawski e Chochev cerniera in zona nevralgica, Falletti-Trajkovski coppia di trequartisti a sostegno di Moreo, funzionale terminale offensivo di riferimento.

Il Cittadella parte molto forte sul piano del ritmo: pressing alto e squadra veneta molto corta per togliere tempo e spazio alla compagine di Stellone e complicarne la fase di costruzione. L'intento sembra tradursi concretamente sul perfetto rettangolo verde del "Tombolato" nel primo quarto d'ora: il Palermo fa molta fatica ad uscire in modo lineare e nitido sul primo possesso, soffrendo intensità ed aggressività in pressione sulla sfera degli uomini di Venturato. I veneti confezionano anche una ghiotta chance per il vantaggio: Finotto impatta male, tutto solo davanti a Pomini, un ottimo cross radente di Benedetti.

Il Cittadella si mostra decisamente più tonico e reattivo sulle seconde palle: la formazione di casa denota una marcata supremazia territoriale e costringe il Palermo sulla difensiva. Panico gira in modo lesto con il destro dal cuore dell'area di rigore ma alza troppo la mira. Poco prima dello scoccare della mezz'ora, i veneti legittimano ulteriormente l'ottimo momento ancora sull'asse Benedetti-Finotto: cross dell'esterno, incornata dell'attaccante che sfiora il palo. Quindi il Palermo, con dinamiche piuttosto fortuite, produce il primo squillo della sua gara: Chochev raccoglie un rimpallo e si vede deviare dall'estremo difensore di casa il suo sinistro, già smorzato dalla chiusura di Ghiringhelli. Ancora Panico in acrobazia mette i brividi a Pomini. Un malinteso Salvi-Pirrello scatena ancora Benedetti sul binario mancino, Panico irrompe in spaccata sul cross teso e chiama Pomini alla prodezza.

Il Palermo è piuttosto abulico e impalpabile, farraginoso ed approssimativo in entrambe le fasi di gioco, opaco e deficitario in ogni reparto. Szyminski si guadagna con un bel numero in palleggio un'interessante punizione dal limite che Trajkovski spreca calciando alle stelle. Lo stesso macedone si accende in chiusura di frazione: bravo Paleari sul suo destro al volo, sulla ribattuta il numero 10 di Stellone scheggia l'esterno del palo. Primo tempo che si conclude in parità.

SECONDO TEMPO -  Due occasioni clamorose ed altrettanti pali in appena un minuto di gioco. La ripresa si apre sulla stessa falsa riga del primo tempo: Cittadella padrone e Palermo inerme: l'area di rigore rosanero è terra di conquista per i giocatori di Venturato e la retroguardia siciliana permane incredibilmente statica e svagata in sede di marcatura. Panico timbra il montante con il destro, l'incornata di Adorni accarezza l'altro legno a Pomini battuto.

Il calcio è davvero strano: barcollante e quasi alle corde, il Palermo passa col cinismo della grande squadra. Trajkovski ruba una palla sanguinosa a Iori sulla trequarti offensiva, serve Falletti, tutto solo, che batte di giustezza Paleari con un chirurgico destro piazzato.

Pomini sbatte su Szyminski e perde la sfera in presa alta, Murawski è bravo a murare su Siega.

Il Cittadella si sgonfia un po' ed accusa il colpo sotto il profilo psicologico, il Palermo si scrolla di dosso il torpore sull'onda di un inatteso vantaggio. Trajkovski converge bene al limite dell'area ma scarica un destro troppo centrale. La compagine rosanero alza il ritmo ed inizia a tessere le sue trame con maggiore fluidità: Salvi pesca Falletti che controlla e calcia alto con il destro.

Venturato gioca le carte Proia e Malcore per cercare di scuotere i suoi. Proprio una percussione in slalom di Malcore viene provvidenzialmente arginata da una strepitosa chiusura di Jajalo.

Stellone punta sul dinamismo e la freschezza di Haas per restituire compattezza e brio al centrocampo, gli lascia il posto Chochev. L'ultima mossa di Venturato è l'ingresso di Bussaglia in luogo di Siega.

Falletti, con una caviglia malconcia, lascia il posto a Puscas. Il Cittadella va vicino al pari con il bel mancino a giro su punizione di Benedetti che sfiora l'incrocio.

I veneti si producono in un forcing insistito negli ultimi dieci minuti di gara, il Palermo si rintana a protezione di Pomini nell'auspicio di blindare vantaggio e vittoria. Stellone getta nella mischia Fiordilino e risparmia gli ultimi scampoli di match a Murawski.  I sei minuti di recupero vengono gestiti dalla compagine siciliana con attenzione e giusta cattiveria calcistica, con gagliardia e ordine, senza particolari affanni.

Il Palermo brinda ai tre punti ed al titolo di campione di inverno.