serie b

Carpi-Palermo 1-3: Il Palermo mostra i muscoli, reazione e vittoria firmate Nestorovski. Lampo Sabbione, tris Embalo. Commento finale

Carpi-Palermo 1-3: Il Palermo mostra i muscoli, reazione e vittoria firmate Nestorovski. Lampo Sabbione, tris Embalo. Commento finale

Con una prova intensa, concreta e di grande personalità la compagine di Tedino dispone agevolmente di un Carpi letteralmente inconsistente. Sabbione accorcia nel finale, Embalo scaccia la paura.

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte. 24-10-2017

Missione compiuta. Pronta reazione dopo le due sberle rimediate contro il Novara e primo blitz esterno stagionale che rilancia le ambizioni della compagine rosanero.

Le premesse psicologiche della vigilia non erano ideali ma l'undici di Tedino ha tirato fuori orgoglio ed attributi regalandosi una serata da ricordare. Prestazione attenta, volitiva, intensa e di buona qualità.

Il Palermo ha fin da subito aggredito avversario e partita, cercando di mettere quanto prima le cose in chiaro, commutando intenti e gerarchie in una netta superiorità denotata in ogni zona del campo.

Match di fatto ipotecato nella prima frazione dalla doppietta di un Nestorovski tornato leader tecnico e carismatico del gruppo, prestazione da capitano vero del bomber macedone.

Il Palermo ha comandato costantemente la gara, imponendo ritmo, trame e maggiore qualità.

La compagine di Tedino ha tremato giusto un minuto, subito dopo il gol, estemporaneo ed inatteso, firmato da Sabbione quando neanche il Carpi ci credeva più. Provvidenziale è arrivata l'ennesima perla di serata firmata Nestorovski: palla lavorata su assist del ritrovato Rispoli ed assist per Embalo, che arrivava a rimorchio, a chiudere il match e scacciare l'ombra dei fantasmi.

Successo quanto mai prezioso poiché, al netto dei numeri e delle criticità sul piano tecnico-tattico, certifica l'anima pulsante e lo spessore caratteriale di questa squadra. Capace di rialzarsi e mostrare i muscoli a tre giorni da una sconfitta, bruciante e senza appello, che poteva aprire insidiose crepe nella psiche dei calciatori e dell'ambiente.

Tre le principali chiavi del successo.

La prima è il ritorno alla difesa a tre che, volente o nolente, conferisce maggiore solidità alla retroguardia ed alimenta la spinta propulsiva degli esterni alti con un'adeguata copertura alle spalle.

Non a caso,  stasera sia Rispoli che il giovane Rolando sono riusciti a spingere con una certa continuità, fornendo spesso soluzioni in verticale o opzione di scarico al possessore di palla.

La seconda è indubbiamente il ritorno dei giovani talenti polacchi nell'undici titolare, Szyminski interpreta il ruolo con una padronanza ed una pulizia davvero sorprendenti.

Con Dawidowicz e Murawski la manovra beneficia di un impulso in termini di dinamismo, gamba e fluidità, davvero evidente. La circolazione della sfera si dipana in modo più scorrevole e verticale con evidente implemento dell'indice di pericolosità.

La terza è da ricercare sicuramente nell'atteggiamento.

Eccola, finalmente, quella bava alla bocca richiesta da Tedino.

La voglia, la veemenza, la bramosia, di vincere ogni contrasto, ogni duello, di scalare una marcatura, chiudere una diagonale, attaccare uno spazio. Fame, cattiveria agonistica e concentrazione, una volta mostrate queste prerogative, ecco che le qualità tecniche iniziano a contare qualcosa. C'è da chiedersi perché questo impeto sia mancato, con pari continuità ed in tale misura, in molte delle puntate precedenti.

L'auspicio è che permanga un marchio di fabbrica, da qui in futuro.

Tanto infelice nelle scelte contro il Novara quanto illuminato  nella notte del "Cabassi".

Tedino ha tratto beneficio dai suoi errori, già ammessi in sede di conferenza stampa con coraggio ed onestà intellettuale. Perfetto stasera il tecnico rosanero sul piano strategico e nelle scelta degli interpreti.

Coronado non è ancora al meglio ma ha dato qualche confortante segnale di ripresa sul piano della brillantezza. Nestorovski ha giganteggiato nella svagata e molle difesa emiliana, così come Embalo che ha squarciato con i suoi strappi il dispositivo tattico di Calabro chiudendo il match.

Inoperoso Posavec, buona la prova dei tre centrali, anche se pesa un po' la distrazione sul gol subito, con Accardi e Rolando rivedibili in marcatura e nella chiusura della diagonale.

Da un'ingenuità del genere possono sortire sofferenze e patimenti deleteri, anche in un match largamente dominato. Il tris lampo di Embalo ha evitato fortunatamente qualsiasi rischio nel finale.

Per inciso, non è mai semplice stabilire il giusto confine tra meriti del vincitore e demeriti dello sconfitto. Bravo il Palermo ma, per onesta intellettuale, è giusto sottolineare che il Carpi visto contro i siciliani è stato di una pochezza davvero sorprendente. Anche in relazione al livello, tendenzialmente modesto, di questa categoria.

Si riparte da qui, vecchie certezze e forse nuove gerarchie tecniche, insindacabilmente decretate dal campo, di cui non si può non tener conto. Questa squadra non ha certo valori talmente straripanti da dominare questo campionato ma può, e deve, giocarsi tutte le carte a disposizione per provare a vincerlo.

Con la stessa indomita garra vista stasera al "Cabassi".

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