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Calciomercato Palermo, dilemma Embalo: hanno tutti ragione ma il braccio di ferro non paga. Calaiò e l’effetto domino…

Carlos Apna Embalo

Una contesa di nervi e strategie basata su esigenze divergenti tra le parti, ognuna con le sue ragioni egualmente legittime. Pazienza e buonsenso possono evitare strappi e generare la scelta migliore per il futuro di Carlos Embalo...

Mediagol2

LA SITUAZIONE - Un ulteriore confronto tenutosi domenica mattina. Utile sostanzialmente a ribadire le posizioni tra le parti e che non ha sortito nessun passo in avanti significativo.

Beppe Accardi e Fabio Lupo si cimentano, loro malgrado, in un braccio di ferro che forse sarebbe più opportuno rimodulare in una partita a scacchi. Ovvero contesa di acume, pazienza e fine strategia, al fine di coniare la mossa congeniale agli interessi di tutte le parti in causa. Oggetto di discussione il futuro di Carlos Embalo.

L'entourage dell'attaccante esterno guineano continua a pressare, in sede mediatica e di trattativa, affinché il suo assistito lasci quanto prima il club rosanero per sposare una causa più consona sotto il profilo tattico alle sue attitudini e che gli garantisca la titolarità. (APPROFONDISCI QUI)

LE RAGIONI DEL PALERMO -Pur riconoscendo la legittimità dei criteri su cui il manager del guineano fonda la sua richiesta, Fabio Lupo con lucidità e fermezza tutela le esigenze tattiche contingenti di Bruno Tedino che ritiene prezioso il contributo di Embalo sia in virtù della sua duttilità, all'occorrenza adattabile nel ruolo di esterno mancino alto nel suo scacchiere, sia per le caratteristiche, uniche nel reparto, sotto il profilo tecnico ed atletico. Rapido e straripante negli spazi a campo aperto, abile nell'uno contro uno, Embalo può potenzialmente spaccare le gare in corsa e fornire opzioni alternative in termini di schieramento del reparto offensivo. Il tecnico del Palermo non vuole rinunciarvi a cuor leggero, tanto meno in questo frangente.

L'ENTOURAGE- Accardi ritiene questo ruolo part-time estremamente riduttivo ai fini del processo di maturazione calcistica del suo assistito. Preconizza un finale di stagione ineluttabilmente sacrificato per il guineano in ragione del 3-5-2 di Tedino che costituisce ad oggi il marchio di fabbrica strategico, efficace e funzionale alla luce dei risultati, della compagine rosanero. Auspica una destinazione che garantisca continuità di impiego al ragazzo nell'ambito di un modulo tattico (3-4-3 o 4-3-3) che esalti e forgi le sue doti. Considerazioni pertinenti, comprensibili e calcisticamente condivisibili.

Forse la soluzione migliore, per testare definitivamente i reali margini di miglioramento ed il valore effettivo di un calciatore che si è acceso a sprazzi, spesso fumoso e un po' anarchico,che deve crescere notevolmente sotto il profilo tattico, dell'intensità, della lucidità nella scelta dell'ultima giocata.

NO BRACCIO DI FERRO - Forzare la mano, tuttavia, potrebbe non essere la strategia migliore al fine di trovare un punto di convergenza. Gli interessi tra le parti sono al momento palesemente divergenti ed egualmente rispettabili nei loro criteri fondanti. Il Palermo ha tutto l'interesse a valorizzare un proprio patrimonio tecnico e finanziario, creando le condizioni ideali per l'esplosione del calciatore.

Al contempo, la dirigenza rosanero ha il dovere di dare priorità agli equilibri collettivi, nonché alle esigenze del tecnico impegnato a preparare, e possibilmente vincere, gare di campionato pesantissime a mercato aperto. Strategicamente non sarebbe una scelta felice indebolire, tecnicamente ed numericamente, un reparto in assenza della definizione di un'operazione in entrata. Tirare troppo la corda potrebbe generare strappi, inasprimento delle reciproche posizioni, e questioni di principio che non gioverebbero a nessuno. Buonsenso, pazienza e diplomazia costituiscono il miglior viatico per conciliare posizioni, entrambe plausibili e ragionevoli seppur su basi diverse, ad oggi inevitabilmente conflittuali.

PRETENDENTI ED EFFETTO DOMINO- Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Mediagol.it, Brescia, Pescara e Novara restano pronte, in attesa di un cenno, ad accaparrarsi le prestazioni del calciatore guineano.

Il club lombardo sembra adesso in pole, forte dell'assenso del calciatore, ma sussisterebbe ancora una distanza col Palermo sulla formula( il Brescia spingerebbe per un prestito con diritto di riscatto, il club rosa vorrebbe inserire il contro-riscatto). Il Pescara, spazientito dall'attesa, ha virato su Falco ma non ha accantonato l'idea di bruciare la concorrenza in extremis. Gli abruzzesi, forti dell'appeal di Zeman e dell' intesa di massima con il Palermo sulla base della formula gradita ai rosa (con il contro-riscatto finale al club di Zamparini), restano in corsa. Il Novara fa da terzo incomodo nell'auspicio di sorprendere le contendenti sul traguardo. Per ovvie ragioni, il futuro di Embalo si deciderà ,con ogni probabilità, dopo la sfida tra Palermo e Brescia. 

Il destino di guineano è strettamente legato a quello di Emanuele Calaiò. Come anticipato da giorni, il Palermo ha già definito la sua intesa contrattuale con l'entourage dell'arciere.

Di contro, il Parma non lascerà partire il classe 82 ( legato ai ducali da un contratto fino al 2019) prima di aver ultimato l'ingaggio di un'altra punta centrale (Giannetti?). Inoltre se il club ducale dovesse avanzare pretese per il cartellino del bomber ex Napoli, probabilmente le cose potrebbero complicarsi non poco. L'effetto domino non è ancora partito.

Serviranno nervi saldi, tempestività e pazienza. Con buona pace di tutte le parti in causa.

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