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Calciomercato azzardato, il Palermo gioca con il fuoco

Calciomercato azzardato, il Palermo gioca con il fuoco

Di William Anselmo.

William Anselmo

Di William Anselmo

Ha deciso di intraprendere la strada dell'incertezza e della scommessa il presidente Maurizio Zamparini. Ha scelto di giocare con il fuoco della Serie A. Il calcio non è scienza esatta e tutto può accadere: i giovani potenziali fenomeni presi da Ceravolo potrebbero per esempio rivelarsi l'arma vincente e stupire tutti portando il Palermo in Europa, oppure potrebbero entrare nel vortice dell'amore paterno del patron rosanero che li battezzerà con il solito "questo sarà il suo anno, abbiamo comprato il nuovo NOMEIMPORTANTEACASO. Vedrete!", per poi essere ribattezzati dai tifosi e dal campo come "eterne promesse" e conclamati bidoni.

E' difficile oggi dire se questo calciomercato fatto dal Palermo sia buono e pieno di intuizioni, oppure pessimo e farcito di delusioni, perché è il campo che dà i verdetti, quindi potremo scoprirlo almeno tra sei mesi, quando forse sarà troppo tardi per rimediare. Di sicuro possiamo dire che è stato un mercato deludente e senza giochi d'artificio. Niente grandi nomi. Mentre il Torino comprava Amauri, Quagliarella e Nocerino, l'Atalanta Bianchi e Gomez, il Genoa Matri e Pinilla, il Parma Belfodil e De Ceglie, la Sampdoria Bergessio e Silvestre, il Sassuolo Pavoletti e Taider, il Chievo Izco, Schelotto e Maxi Lopez, il VeronaSaviola, Nico Lopez e Nenè, il Palermo di Zamparini e Ceravolo si dava alla pazza gioia con un mercato alla Football Manager, prendendo giocatori sconosciuti in giro per il mondo.

La preoccupazione però non deriva solo dal grosso punto interrogativo degli acquisti, ma anche dalle cessioni di giocatori importanti per i rosanero come Lafferty e Hernandez che, bene o male, in Serie B avevano dato il proprio contributo per la promozione segnando rispettivamente 14 e 11 gol giocando a intermittenza. Poi ci sono tutta una serie di situazioni difficili da spiegare, a partire dal ritardo nella costruzione della squadra, con la società che ha sprecato tutto il vantaggio di tempo dato dalla promozione ottenuta a maggio, per ritrovarsi a pochi giorni da ritiro ancora con gli stessi giocatori della cadetteria, fino ad arrivare agli ormai 33 secondi di ritardo che non hanno permesso di tesserare nientepopodimeno che l'attaccante del Bari con lo score di 6 gol in 40 presenze in Serie B nella passata stagione, Joao Silva. Roba da principianti. E poi, come non citare il cambio, l'ennesimo, del direttore sportivo: l'addio di Perinetti e l'arrivo di Ceravolo che non rilascia interviste e che anche dopo la chiusura del mercato è stato impossibile da contattare per chiedere spiegazioni di questo mercato. Oggi però, è il colmo, Iachini in Serie A riparte proprio dalla squadra titolare di Perinetti.

In sostanza il Palermo sta proponendo in Serie A la squadra che ha vinto la Serie B (che poi è anche quella composta da molti giocatori che due anni fa sono retrocessi), più qualche rinforzo a sorpresa. E' una strategia azzardata e rischiosa che può avere successo (la salvezza) soltanto se: 1)uno o più giocatori rosanero esploderanno durante la stagione trascinando la squadra come ha fatto Gervinho con la Roma; 2)Considerazione banale... Se il campionato rivelerà tre squadre più scarse del Palermo. Per il resto, forse è il caso che i tifosi, oltre a stringere i denti e a prepararsi ad una stagione molto difficile, comincino ad invocare la fortuna e tutti i santi, sperando che a questa situazione critica non si aggiunga un ulteriore scossone presidenziale con uno dei famosi esoneri "scarica barile". Perché quando si sbaglia è colpa di qualcun'altro, quando si vince è merito mio.