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Bentivegna: “Il pallone una medicina consigliatami dalla psicologa. Mia madre soffriva, ora penso solo al calcio”

Bentivegna: “Il pallone una medicina consigliatami dalla psicologa. Mia madre soffriva, ora penso solo al calcio”

"Per me il pallone è stato una medicina. A scuola ero timido, la professoressa mi diceva parolacce perché non sapevo parlare. La depressione cresceva; la psicologa mi.

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"Per me il pallone è stato una medicina. A scuola ero timido, la professoressa mi diceva parolacce perché non sapevo parlare. La depressione cresceva; la psicologa mi consigliò il calcio per scaricare e rilassarmi. Da lì è nato tutto". Racconta così la sua infanzia Accursio Bentivegna: il giovane fantasista del Palermo, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato a cuore aperto. "Quanti genitori avrebbero agito così? La mamma, abituata a vedermi sempre a casa, soffriva. Il primo anno facevo andata e ritorno da Sciacca per allenarmi, dopo la scuola - aggiunge -. La sera studiavo fino a tardi. Sono arrivato alla maturità. L'università? Ora voglio pensare al calcio. C'è un tempo per tutto".