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Ballardini: “Palermo, potevi giocarti la salvezza, ma ti mancava una cosa”

Ballardini: “Palermo, potevi giocarti la salvezza, ma ti mancava una cosa”

L'intervista all'ex tecnico del Palermo, Davide Ballardini, che rintraccia i motivi del calo dei rosanero.

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E' stato il primo allenatore della stagione rosanero. Oggi, Davide Ballardini torna a parlare delle vicende relative al Palermo.

"Credo che la squadra potesse giocarsela fino in fondo in chiave salvezza - ha detto a Tuttomercatoweb -. Non ha certo una rosa inferiore a Crotone ed Empoli e magari anche ad altre squadre, penso a Bologna, Chievo e Cagliari. Cosa non ha funzionato in casa rosanero? Quando ci sono dei problemi da risolvere, delle difficoltà da affrontare, è bene rimanere compatti e concentrati. Probabilmente non c'era tutta questa compattezza societaria. La prova è che sono cambiate tante guide tecniche. Se ci fosse stata compattezza, il Palermo avrebbe potuto giocarsela".

Salvezza che invece sarà contesa tra Empoli e Crotone: "Per quello che abbiamo visto durante l'ultimo periodo ma anche nel corso dell'anno, è più il Crotone che merita di restare in serie A. L'Empoli ha un punto di più e può giocarsela", ha continuato il mister ravennate che sul suo futuro aggiunge: "Per ora vado in giro, a vedere tante partite. Io con il mio staff pensiamo di meritare un posto di lavoro perché sappiamo fare il nostro mestiere".

Ha fatto scalpore una sua dichiarazione della settimana scorsa:

"Mia madre - che non c'è più - era interista e ha indottrinato i miei tre figli - inizia a spiegare Ballardini -. L'idolo di mia mamma era Zenga, io invece ho avuto la fortuna di lavorare per tre anni al Milan dove sono stato benissimo e ho conosciuto un uomo meraviglioso qual è Franco Baresi. Sono stato straordinariamente bene al Milan: se mi chiamasse l'Inter mi verrebbe da dire 'a Milano, se me lo chiedono, possono allenare il Milan'. Perché nel mio DNA ci sono i colori rossoneri. Fatico a pensare di - se mi chiamassero - poter lavorare per l'altra sponda. Io vengo dalla campagna: i contadini si legano molto alle persone, alle squadre. Per storia e persone sono legato al Milan".