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Bad Kleinkirchheim, giorno 9: le note di Iachini, che risposta di La Gumina dopo ‘quel’ discorso. In campo si parla uno strano idioma e Brugman non è ancora pronto

Bad Kleinkirchheim, giorno 9: le note di Iachini, che risposta di La Gumina dopo ‘quel’ discorso. In campo si parla uno strano idioma e Brugman non è ancora pronto

Il diario dal ritiro, day-9

Mediagol40

Bad Kleikirchheim (dai nostri inviati) - La seconda e ultima amichevole del Palermo sul campo della SportArena in Carinzia ha fornito ai più attenti diversi spunti di riflessione sia a livello tattico che sul piano della crescita individuale di qualche calciatore. Beppe Iachini ha voluto insistere con la retroguardia a quattro, esperimento già riuscito nelle scorse giornate. Nella mente del tecnico la volontà di schierare in campo qualcosa che - lavorandoci su - possa assomigliare a un 4-3-3, modulo che tanto piace a Maurizio Zamparini. Perché frutterebbe più goal, perché assicurerebbe più spettacolo.

di Claudio Scaglione

Coperta corta - Per disporre le tre punte come vorrebbe il patron, sarebbe tuttavia necessario poter fare affidamento su un centrocampo robusto e allo stesso tempo di qualità, su una coppia di centrali difensivi attenti ad ogni particolare e su due terzini abili sia a coprire che a proporsi per dar manforte alla fase offensiva. Non impossibile, ma un po' difficile. Specialmente se quei rinforzi promessi in difesa tardano ad arrivare.

L'esile celestino - Gli innesti che mancano nella retroguardia sono già arrivati, invece, a centrocampo, dove all'ingaggio di Benali sono seguiti quelli di Hiljemark e Brugman. Proprio sull'uruguaiano proveniente dal Pescara si sono puntati i riflettori nella gara contro gli austriaci. Il regista classe '92 ha fatto emergere tutti gli aspetti in cui dovrà maturare. Secondo Iachini, serve lavorare affinché possa irrobustirsi il suo tronco, fascia muscolare necessaria per i body-check consueti nella zona nevralgica del campo. Il 'celestino' ha ampi margini di miglioramento, ma attualmente parte con un importante handicap rispetto a Mato Jajalo, playmaker in cima alle gerarchie definite dal tecnico marchigiano. Con Maresca sul piede d'addio, il giovane (ed esile) Brugman dovrà studiare dall'ex Rijeka.

Uno strano idioma a centrocampo - Se, giunti nel cuore del primo tempo di Palermo-Alpe Adria, aveste chiuso per una ventina di secondi gli occhi, avreste avuto modo di ascoltare una linea di passaggi rosanero accompagnati da una lingua non proprio familiare. E' lo slavo meridionale, idioma che riassume approssimativamente il bulgaro, lo sloveno, il croato e il macedone. Il bulgaro (Chochev), lo sloveno (Andelkovic e Struna), il croato (Jajalo) e il macedone (Aleksandar Trajkovski). Un gruppo all'interno del gruppo, fatto di professionisti esemplari, che accettano incondizionatamente le scelte del mister e che trasmettono dei valori positivi per il quieto vivere. Non è un caso se siano cinque calciatori che si candidano fortemente a far parte dello scacchiere titolare di Iachini.

L'istante di La Gumina - Un fulmine. Clic. Immortalato uno dei momenti più belli della carriera di un giovane. Segnare vestendo la maglia della prima squadra - seppur in un'amichevole pre-stagionale - sarà stato per Nino La Gumina un'emozione indescrivibile. Riavvolgiamo il nastro di qualche ora. Clic...play. Durante la seduta di rifinitura in cui si provano i movimenti tattici, Iachini si infuria proprio col giovane classe '96 perché - nonostante la rete siglata al compagno Alastra - non aveva eseguito la giusta virgola per confondere il diretto avversario ed eludere qualsiasi trappola del fuorigioco (a proposito, contro l'Alpe Adria, i rosa ne hanno totalizzato 13; mentre mercoledì con lo Schulz, gli off-sides si erano fermati a nove). Al richiamo del tecnico segue anche una lezione privata, in cui il mister sprona in maniera schietta la punta palermitana, sottolineando che la Serie A non è niente di ciò che lui possa minimamente immaginare. In Antonino non subentra lo sconforto dovuto all'errore commesso, bensì la voglia di far ricredere il suo coach. Clic. Calcio d'angolo di Hiljemark e suo conseguente stacco di testa, nonostante la marcatura di due avversari. Clic. Un'istantanea da appendere in cameretta.

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