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Aleesami: “In Italia una mentalità… str***a. O mangi l’altro, o vieni mangiato”

Aleesami: “In Italia una mentalità… str***a. O mangi l’altro, o vieni mangiato”

L'intervista al terzino del Palermo e della Nazionale Norvegese: "Sono campionati, questi, in cui i giocatori vengono responsabilizzati sin da bambini: iniziano ad essere dei professionisti al 100% sin da giovanissimi... ce l'hanno nel DNA".

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E' una delle sorprese più belle del Palermo formato De Zerbi.

Titolare inamovibile, capacità di adattamento eccellenti e qualità tecniche che lo rendono tra i più forti in prospettiva. Unica pecca - se di pecca di può parlare - che abbia già 25 anni. Ma poco importa ai rosanero che possono godersi Haitam Aleesami nel fior fiore dei suoi anni.

Protagonista di un'intervista a tutto tondo ai media norvegesi, il terzino classe '91 del Palermo ha raccontato il suo nuovo "rapporto" col calcio giocato, quello nostrano. "Qual è la mentalità che ho trovato in Serie A? Non vorrei usare l'aggettivo 'stronzo', ma in Italia, in Inghilterra, in Spagna e in Germania è un po' così - parte subito forte Aleesami -. E' la filosofia del 'mangiare l'altro per non essere mangiati'. Sono campionati, questi, in cui i giocatori vengono responsabilizzati sin da bambini: iniziano ad essere dei professionisti al 100% sin da ragazzini... ce l'hanno nel DNA. Probabilmente c'è più cinismo lì; mentre da noi in Norvegia, in Svezia e da altre parti, il dogma per i giovani calciatori è divertirsi - ha proseguito l'ex Goteborg -. Per questo da noi non si assiste a passaggi prematuri di ragazzi a top club, perché lo stesso calciatore in erba potrebbe subire il fatto di non trovare subito spazio. In Italia, invece, questo è normale. Lì solo chi dimostra tutto e subito, fa strada".

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