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SENZA LO MONACO A INFIAMMARE IL DERBY SERVE UN SANNINO DA OGNI MALEDETTA DOMENICA

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

“Ho letto i toni trionfalistici del vicino della porta accanto, mi sembra che la partita sia già decisa, che è inutile pure giocarla visto e considerato che il Real Madrid, il Barcellona viene qui a fare la passeggiata. (Pietro Lo Monaco alla vigilia di Palermo-Catania 3-1)

Il successo del Palermo nel derby dell’andata porta innegabilmente la firma di Pietro Lo Monaco. L’ex amministratore delegato rosanero in quella occasione riuscì a caricare al meglio la squadra per dare uno schiaffo morale al suo ex presidente. Da abile stratega della comunicazione, montò ad arte una polemica con gli avversari, così come aveva già fatto in passato, quando viveva il derby sulla sponda catanese: “Lo facevo anche quando venivo a giocare a Palermo col Catania – rivelò nei giorni successivi a quel 3-1 -. Puntualmente le mie dichiarazioni risultavano efficaci. A maggior ragione conoscendo il Catania hanno funzionato.

Con l’addio ai colori rosanero di Lo Monaco, il tema del derby di ritorno è completamente diverso. Le dichiarazioni dei protagonisti finora sono state improntante sulla pacatezza, niente più strascichi polemici ed esternazioni al vetriolo, ma ciò non toglie che domenica al “Massimino” sarà partita vera. E per una partita vera, così come all’andata, occorrerà un motivatore, un sergente di ferro che tenga in pugno la situazione e che suoni la carica ai suoi ragazzi. Il Palermo ha dalla sua un tecnico eccellente sotto questo punto di vista, uno che riesce a tirar fuori il meglio da ognuno dei giocatori che ha a disposizione. Un mister che per carisma e coraggio ricorda molto da vicino il coach Tony D’Amato, valoroso tecnico degli Sharks magistralmente interpretato da Al Pacino e brillantemente doppiato dalla voce “color ruggine” di Giancarlo Giannini nella versione italiana del celebre nel film “Any Given Sunday”.

Dal ritorno di Sannino sulla panchina del Palermo tanti calciatori hanno ritrovato smalto e sono scesi in campo con coraggio e determinazione mai visti prima. E non sarà certo un caso se la squadra è riuscita nel giro di poche settimane a trasformare i fischi in applausi. Non sarà facile per il tecnico di Ottaviano opporsi ai cugini e rivali storici dei colori rosanero senza capitan Miccoli e con Ilicic ancora in dubbio, ma l’imperativo è crederci per non avere rimpianti, soprattutto adesso che è tornata la speranza.

Chissà se Sannino negli spogliatoi preparerà ai suoi ragazzi un discorso simile a quello che Tony D’Amato recitò ai “suoi” Sharks a tre minuti dall’inizio di un match decisivo per le sorti della squadra. Quel discorso ebbe gli effetti sperati. Tra finzione e realtà a volte la linea di demarcazione è davvero sottile. Volendo citare una frase celebre di quel film, potremmo dire che: “Ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini. Ecco, noi siamo sicuri che i ragazzi, al di là del risultato finale, giocheranno da uomini, perché il derby è una partita in cui solo una squadra di uomini veri può uscire dal campo a testa alta.

Non c’è più Lo Monaco a infiammare gli animi nell’ambiente con le sue dichiarazioni ad effetto, ma basterà che il fuoco Sannino riesca ad accenderlo dentro ad ognuno dei suoi uomini. “Io non posso obbligarvi a lottare. Dovete guardare il compagno che vi sta accanto, guardarlo negli occhi, io scommetto che vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi, che vi troverete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra signori miei. Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il football ragazzi, è tutto qui. Allora, che cosa volete fare?. (Tony D’Amato nello spogliatoio degli Sharks prima di un match cruciale)