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ROSSI”CRITICHE ZAMPA?DOVREI DIRE VERITÀ..”

Intervista dell'1 aprile 2011 Durante la lunga e interessante intervista concessa in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, l’ex tecnico del Palermo Delio Rossi è stato anche incalzato.

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Intervista dell'1 aprile 2011 Durante la lunga e interessante intervista concessa in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, l’ex tecnico del Palermo Delio Rossi è stato anche incalzato sull’argomento più caldo: le continue critiche in pubblico del presidente Zamparini. “Quanto hanno inciso? Al di là di questo, io l’ho già detto quando me ne sono andato: il problema, l’allenatore, Rossi, Cosmi, i giocatori, sono funzionali al momento. Fino a quando non cambia il modo di ragionare in Italia e cioè che l’allenatore deve essere al centro del progetto tecnico, quando al centro del progetto tecnico ci sono i giocatori o altre componenti, non è come in Inghilterra dove per esempio Ferguson nei primi sette anni al Manchester United non ha vinto niente, ma ora è da vent’anni che vince tutto. Se avessero ragionato in termini diversi anche in Inghilterra, a Ferguson dopo un anno l’avrebbero mandato via, in Italia dopo tre mesi. E’ un discorso, quindi, sbagliato alla base. Ma detto questo, non è importante l’allenatore o i giocatori, l’importante è il Palermo – ha spiegato l’allenatore romagnolo ai microfoni di Mediagol.it - Questi dissidi continui e reiterati nel corso delle settimane hanno acuito i difetti strutturali? Vi potrei rispondere dicendo la verità ma in questo momento penso che sia sciocco parlarne anche perché non cambia la situazione e verrebbe fuori quel discorso di dividere e non unire, siccome sapete che sono una persona sincera e se ho una cosa preferisco tenerla per me. Poi scriverò un libro, magari a fine campionato, a bocce ferme. Anche perché adesso il Palermo ha la possibilità di ripetere il campionato dellanno scorso nonostante tutto. Un campionato che è stato esaltante, anche se la dimensione del Palermo secondo me è stare nella parte sinistra della classifica, possibilmente dietro le grandi. Se ti va bene puoi fare il miracolo e arrivi in Champions, però penso che il Palermo abbia la sua esatta dimensione tra il quarto e lottavo posto, giocarsela con le altre, perché ci sono squadre obiettivamente più forti. Addentrarsi nello specifico lo trovo sciocco e non serve a nessuno, anche perché non sono nemmeno più lallenatore di questa squadra, ci sono altre persone che sono lì e che devono lavorare e portare avanti il Palermo, bisogna metterle nelle migliori condizioni possibili, come sarebbe piaciuto a me essere messo nelle migliori condizioni possibili, perché nel momento stesso che si continua a parlare del passato, di quello che è successo secondo me non si fa bene, secondo me bisogna guardare avanti. Senza però dimenticare il futuro, se no la storia non insegna niente”.