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R.Carlos:”Io, i miei 8 figli e le 6 donne..”

Roberto Carlos si racconta alla Gazzetta dello Sport. Mediagol.it vi riporta uno stralcio dell'intervista. In quegli anni Roberto Carlos-Seedorf era coppia fissa. Clarence diventerà un buon.

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Roberto Carlos si racconta alla Gazzetta dello Sport. Mediagol.it vi riporta uno stralcio dell'intervista. In quegli anni Roberto Carlos-Seedorf era coppia fissa. Clarence diventerà un buon allenatore? "Certo, in campo è sempre stato leader, voleva insegnare tutto a tutti. Kakà mi ha detto che Clarence capisce bene i giocatori ma io lo sapevo, abbiamo vissuto nella stessa casa per un anno e mezzo: ogni volta stava in bagno tre ore a sistemarsi quei capelli con una crema cattivissima. Insopportabile". È sempre stato così serio? "Suonava a caso agli appartamenti dei vicini e, se quelli rispondevano, diceva che aveva delle pizze da consegnare. Abbiamo tutti un lato infantile". Che fine ha fatto la Bugatti Veyron, l'auto più veloce del mondo? "La tengo in garage a Madrid. Per contratto posso usarla solo io, perché ha più di 1.000 cavalli contro i 700-800 di una Formula 1: è troppo pericolosa, e poi io non voglio che un altro tocchi la mia auto". Quella volta nel '97 a Lione fu generoso. La punizione alla Francia è sovrumana. "Mai capito come mi è uscita. Usavo scarpe strette, e di sicuro hanno aiutato. Il pallone era molto leggero, e ha aiutato. La mia coscia sinistra ha una circonferenza di 64 centimetri, e anche quello c'entra. Però il tiro con le tre dita l'ho provato mille volte. Non mi è mai più riuscito". Qual è stata la cosa migliore fatta in carriera con il piede destro? "Andare in bicicletta, perché col destro spingo più forte. In campo, niente di niente: 2 gol in 25 anni. Tutto quello che Dio mi ha dato per il sinistro, per il destro me lo ha tolto. Mio papà era destro, i miei figli sono destri e anche io non scrivo con la sinistra. Mia mamma me la legava dietro la schiena perché non imparassi". Parliamo di Mondiali. Francia '98. "Sono stato il primo a vedere la crisi di Ronaldo, sul letto dell'hotel prima della finale. Per me era un attacco epilettico. Ho ancora paura: tremava, era rigido, tutto bloccato. Non aveva il fisico per giocare ma avevamo mezz'ora per decidere. E Ronie in Brasile è come un Dio, doveva esserci".