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PRESS ROOM ROSANERO, SANNINO: “Non sono pienamente soddisfatto, ma andiamo avanti. Il gruppo è molto giovane. Le partite si vincono in difesa”

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Giuseppe Sannino non è ancora convinto: questi primi giorni di ritiro estivo non lo hanno soddisfatto appieno. Tuttavia, occorrerà ancora del tempo perché i suoi giocatori possano assimilare idee e schemi radicalmente nuovi. Ad ogni modo, il tecnico di Ottaviano apprezza ciò che di buono i ragazzi hanno fatto intravedere durante le prime partitelle estive. “Mi è piaciuto vedere che i ragazzi vogliono provare in campo quello che imparano in allenamento. Ho sempre pensato che quando un allenatore nuovo arriva porta scompensi nel pensiero della squadra. Tanti calciatori sono abituati a giocare in un certo modo, però l’importante è trovare ragazzi che vogliono mettersi in discussione per migliorarsi. L’obiettivo è quello di giocare evitando di fare ricorso alle individualità. Il calcio non è cercare il più velocemente le punte, voglio una squadra che arrivi davanti alla porta avversaria con giocatori che accompagnano l’azione - ha spiegato Sannino in conferenza stampa dallo Sportwell di Malles Venosta -. Ci vuole tempo per saturare il pensiero e assimilare certe cose. Quando decanterà un po’ la fatica, sarà tutto più facile. Al momento mi interessa trovare gli automatismi, che i giocatori si propongano sempre sulla corsa. Dopo un carico di forza si risente un po’, però io vado sempre oltre queste cose, cerco sempre il meglio, bisogna crescere come collettivo. Siamo ancora lontani dall’essere una squadra, anche se li vedo molto applicati”.

C’è ancora molto da fare. Il gruppo è giovane ed è composto in buona parte da calciatori stranieri. Giuseppe Sannino ha palesato questo aspetto della sua squadra, analizzando i pro e i contro dell’essere giovane e alle prime armi. “Dobbiamo cominciare a conoscerci per capire il mio pensiero. Il Palermo è una delle società che acquista più giocatori dall’estero. Però quello italiano è uno dei campionati più difficili, che spesso dà tante etichette a chi arriva da lontano. Certi ragazzi sono giovanissimi, io non sono un allenatore che dice: ‘vai dentro e fai questo o quello’. Io aiuto chi entra a capire cosa fare, come muoversi e come esprimersi al meglio. Così ne trae giovamento tutto il movimento Palermo - ha puntualizzato il tecnico di Ottaviano -. Serve sempre una persona che aiuti il giovane a dare il massimo e ad esprimersi nel migliore dei modi. Non possiamo dire sempre ai giovani di entrare e fare tutto da soli. Non è facile dire agli undici di entrare in campo e giocare, serve che siano collegati soprattutto in fase difensiva”.

Giuseppe Sannino fa della solidità del pacchetto arretrato la sua arma vincente. Non è un caso se le squadre allenate dal tecnico di Ottaviano terminano sempre i rispettivi campionati con pochissimi gol al passivo. Questa è sicuramente una nuova mentalità da innestare nella rosa del Palermo, abituata ad un calcio troppo poco accorto in fase difensiva. “In questo momento ho chiesto ai ragazzi di cercare un fraseggio che faccia girare la sfera da destra a sinistra in maniera veloce. Se non c’è ordine in campo non si va da nessuna parte. Tutti gli allenatori che cercano equilibrio difensivo e offensivo vogliono l’ordine. Dobbiamo essere capaci di sapere sempre dove sono i compagni in fase di possesso, se si può rischiare la giocata sapendo di avere le spalle coperte - ha concluso il carismatico allenatore rosanero -. Una casa solida parte dalle fondamenta. Si parte sempre dalla fase difensiva. Quando si prende gol è difficile pareggiare i conti, per questo si deve partire da questa logica. Non invento niente, per me il calcio è così”.