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PRESS ROOM ROSANERO, MAURIZIO ZAMPARINI: “Gli arabi verranno, sogno un Palermo in stile PSG. Miccoli rosanero a vita. Col Genoa la svolta. I contestatori non sono la maggioranza dei tifosi”

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Dopo il ribaltone tecnico e societario di cui si è reso protagonista il Palermo nei giorni addietro, era arrivato il momento di sentire la voce del padrone. Quest’oggi Zamparini ha tenuto una lunghissima conferenza stampa, nella quale ha praticamente toccato tutti i punti cruciali che riguardano il presente e il futuro del club di Viale del Fante.

La conferenza si è aperta con l’esternazione di un concetto decisamente nuovo da parte del numero rosanero: il Palermo è dei Palermitani. “Il Palermo non è di Zamparini, è dei tifosi e della città, per questo vi ho fatti venire qui oggi. Perché è un momento cruciale per la mia storia nel Palermo e abbiamo bisogno dell’energia positiva di chi ci crede. Sono qui per chiedervi aiuto, dopo tanti anni di presidenza, perché la squadra è la vostra. Io oggi sono qui, ma prima o poi questo percorso finirà, quindi aiutate voi stessi perché il Palermo è vostro, è della città – ha spiegato Zamparini in conferenza stampa -. Vedere col Pescara 3mila paganti coi biglietti a 6 euro significa che non sentite vostro il Palermo. Io invece dico che il Palermo deve essere vostro. I tifosi devono dare amore, affetto e convinzione alla squadra. Devono andare allo stadio convinti di vincere la partita”.

Piccolo passo indietro e gli arabi tornano di moda nel futuro di Zamparini. Il sogno segreto del presidente? Un Palermo in stile Paris Saint Germain. “Sto cercando di fare entrare capitali importantissimi nel Palermo, sarà l’ultimo regalo che farò a questa squadra. Sto lavorando con gli arabi, siamo in una fase finale, molto avanzata. Lavoro con Leoluca Orlando, perché questi investitori vogliono spendere in Sicilia e a Palermo. Questo paese sta morendo, ha bisogno di trovare investitori – ha puntualizzato Zamparini -. Queste persone stanno cercando qualcuno trasparente e aver lavorato bene per anni mi fa essere credibile. Noi tra 15 giorni saremo in Bahrein, ci sarà anche il sindaco. Il Palermo viene visto come il faro, punto di aggregazione e immagine in tutta questa operazione. Siamo arrivati a questi investitori attraverso quelle persone che vi ho presentato. Teubal va a Londra tutte le settimane. Lavorare non significa farsi pubblicità. Zamparini non ha più 90 milioni da investire sul Palermo, devo dare la priorità a creare posti di lavoro”.

L’avventura di Fabrizio Miccoli in Sicilia sembrava giunta al capolinea, e invece, a detta del presidentissimo rosanero, il futuro del “Romario del Salento” sarà ancora a Palermo. “Miccoli resterà con noi a vita, per altri due anni, stiamo lavorando su questo, però Miccoli ha l’entusiasmo per fare ancora il capitano e guidare la squadra. Il suo rinnovo non è in discussione, e senza Miccoli non ci possiamo salvare”.

Ed ecco, ora, una possibile chiave di lettura in merito alla rottura tra Zampa e il duo Gasperini-Lo Monaco. “Io a Lo Monaco ho solo scritto un messaggio: ritengo che Gasperini sia uno dei tecnici più bravi d’Italia, ma il calcio è immagine e lui lavora per se stesso, lavorava come Rossi per se stesso e non per il Palermo. Un allenatore deve dire che ha vinto sempre la squadra, non deve dire di essere il salvatore della patria, il maestro – ha spiegato Zamparini –. Il club è un team, non ha vinto il tecnico o il direttore sportivo. Ho sempre detto a Lo Monaco di non parlare di lui, ma di Palermo. Io mi convinco sempre di poter gestire le persone, invece non ci riesco. Lo Monaco dovunque andrà sarà un ottimo presidente”.

Adesso Zamparini prova ad analizzare la cause che hanno portato alla peggiore stagione da quando è al timone del club di Viale del Fante. Ma a suo dire, le cose miglioreranno già da sabato prossimo, nel corso della gara interna con il Genoa. E così chiama a raccolta stampa e tifosi, svelando il vero motivo dell’odierna conferenza. “I tanti infortuni, le partite perse con Napoli e Lazio, la trasferta di Pescara in cui crei mille occasioni, fai un gol regolare e te lo annullano, col Cagliari in casa ci hanno recuperato all’ultimo minuto, con l’Atalanta abbiamo subito gol all’ultimo secondo, Gillet col Torino ha parato tutto… Ci sono state delle brutte sconfitte, per esempio con la Fiorentina, però quasi sempre siamo stati sfortunatissimi. Non so però cosa è successo a Gasperini con l’Atalanta, è impazzito per schierare quella squadra perché era una gara fondamentale. Il Palermo farà grosse partite con le grandi, non abbiamo niente da perdere contro di loro e c’è meno tensione – ha proseguito Zamparini -. Cerchiamo di preparare la gara col Genoa con la tensione giusta. Siccome giochiamo in casa, allora ho chiesto l’aiuto della stampa e del pubblico ed è il motivo per cui oggi vi ho chiamato. I ragazzi devono sentire la carica nel sangue. Se fossi stato sicuro di avere la squadra che ce la fa da sola allora non avrei fatto questa conferenza. Dovete aiutare la squadra della vostra città, dobbiamo spaventare il Genoa e aiutare il Palermo. Sabato sera dobbiamo vincere, andare in campo come se fossimo sotto 3-0, ci vuole quella voglia di vincere come quando siamo in svantaggio e dobbiamo recuperare. Dobbiamo giocarci tutto contro la squadra di Ballardini, perché troveremo un Genoa che vorrà vincere la partita e i tifosi ci devono stare vicino”.

C’è spazio anche per parlare della contestazione che Zampa ha subito il giorno del ribaltone tecnico e societario, che ha segnato l’insediamento del duo Perinetti-Malesani. Forse la pagina più nera e triste da quando il patron friulano è in Sicilia. E infine, fra le tante promesse per il futuro, si dibatte anche sul premio salvezza pattuito con la squadra, che a detta del presidentissimo non servirà a molto. “I tifosi che mi contestano sono reali, non sono la maggioranza, ma certo che esistono. Perché non sarà come Venezia? Palermo è una cosa diversa, solo io potevo fare calcio lì. Palermo ha centinaia di migliaia di abitanti, stiamo lavorando con Orlando per il centro sportivo e lo stadio, stiamo andando avanti nonostante tutto. Se contestano Sartori e Campedelli figuriamoci se non contestano Zamparini. Io amo il calcio inglese su questo, perché c’è più equilibrio. Il premio salvezza? Serve per dire che noi chiediamo qualcosa in cambio di qualcos’altro – ha concluso Zamparini -. Però non credo che serva concretamente, non penso dia più motivazioni. I soldi non servono a dare la felicità, ma al massimo a togliere l’infelicità”.