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PRESS ROOM ROSANERO, FABRIZIO MICCOLI “Vicini al rinnovo. Ho valutato altre proposte, ma Palermo è Palermo. Dispiace per l’addio di Brienza”

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Oggi in conferenza stampa è stata la volta di capitan Miccoli, ultimo leader carismatico dello spogliatoio rosanero. Tanti i temi dibattuti: dal rinnovo alla salvezza. Il “Romario del Salento” non si è sottratto alle domande dei cronisti e ha risposto con l’onestà intellettuale che da sempre lo contraddistingue.

Pronti, via e la prima domanda è legata al rinnovo del contratto. “Il rinnovo è vicino. Sicuramente sono contento, ne stiamo parlando, abbiamo fatto passi avanti sia da una parte che dall’altra, non dovrebbe mancare tanto. Però questo è un momento particolare, parlare del contratto non mi sembra il caso – ha spiegato Miccoli in conferenza stampa -. Sarebbe stato più bello essere a metà classifica e parlare del contratto. Ora mi viene un po’ difficile, però al di là di tutto sono contento che siamo arrivati ad una soluzione”.

Maurizio Zamparini ieri ha voluto pungolare Fabrizio Miccoli, quando ha spiegato che il non-rinnovo era in realtà una tattica per motivare il giocatore. Non è dello stesso avviso il capitano rosanero, il quale non ha nascosto di essersi guardato intorno e di aver valutato situazioni diverse da Palermo. “Zamparini può dire quello che vuole perché è il presidente. Io non mi sono sentito assolutamente più motivato, però non nascondo che dalla fine del mercato fino ad adesso ho anche parlato con altre squadre e altre cercato altri situazioni. Mi sono visto fuori, non dico dal progetto, ma mi devo guardare attorno anche io – ha puntualizzato Miccoli -. Devo giocare altri due anni e basta. La voglia ce l’ho e mi sono guardato intorno. Però quando si tratta o si parla del Palermo viene azzerato tutto e da lì si ricomincia. Mi sarei aspettato di parlare del mio contratto in una situazione diversa, sarei rimasto più felice se ci fossimo trovati a discutere del rinnovo in una situazione diversa”.

Ma adesso la priorità è rivolta al perseguimento dell’obiettivo salvezza. Bisogna crederci fino in fondo e remare tutti nella stessa direzione. “Dobbiamo essere convinti di poterci salvare. Ci dobbiamo credere tutti. È stato un anno particolare. Poi da quando sono calciatore non ho mai visto tanta sfortuna. Tutti quei risultati persi all’ultimo minuto, tanti punti per rigori non visti. Prendiamo gol a Cagliari su una rimessa per noi. Dobbiamo però continuare a crederci, poi alla fine tireremo le somme, in una categoria o nell’altra, poi quello che viene viene, ma abbiamo il dovere di crederci – ha proseguito Miccoli -. Poi se la matematica lo dirà ci arrenderemo. Non puoi pensare di salvarti perdendo in casa e pareggiando fuori, bisogna cominciare a fare risultato fra le mura amiche. I tifosi ci hanno abbandonato? Assolutamente no, nonostante abbiano visto davvero di tutto. Non c’è bisogno di nessun appello, devono solo continuare a fare come hanno sempre fatto”.

Secondo capitan Miccoli, tutti i mali dei rosa nascono dal fatto che quest’anno è mancato un progetto tecnico in seno al Palermo. “Certamente i problemi in società non fanno bene all’ambiente, infatti anche il presidente si è preso le sue responsabilità nei giorni scorsi – ha spiegato Miccoli -. Quest’anno è mancato un progetto e ne stiamo pagando le conseguenze, ma noi come squadra dobbiamo solo pensare a giocare e a portare a casa i risultati. È ridicolo cercare di dare la colpa a qualcuno, non ci resta che prenderci ognuno le proprie responsabilità e lottare fino all’ultimo per salvarci. Calendario alla mano, non è impossibile: io ci credo”.

E infine, un giudizio anche sui nuovi arrivati tramite il mercato di gennaio. Ed è qui che Miccoli esprime il suo disappunto per aver perso un compagno di squadra utile alla causa come Franco Brienza, finito inspiegabilmente all’Atalanta, proprio l’ultimo giorno di calciomercato. “C’era da fare un grande lavoro, sono stati venduti una decina di ragazzi e ne sono arrivati altrettanti. Qualcuno è andato via con il mio dispiacere, come Brienza che ci poteva dare una mano, però sono arrivati giocatori importanti come Dossena, Aronica e Sorrentino. Abbiamo preso anche giocatori di grande esperienza, se devo fare una valutazione sicuramente il mercato è stato buono. Però quest’anno è nato male fin dall’inizio e ti ritrovi a cercare di rimediare a gennaio-febbraio un anno che si è complicato fin dall’inizio – ha concluso Miccoli -. I nuovi acquisti sono pronti per lottare per la salvezza? Beh, penso di sì, molti di loro hanno già tanta esperienza, seppur non in Italia. Penso proprio che gente come Formica a Verona abbia dimostrato di poterci servire tanto e di poter fare bene”.