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PALLONE DORO: c’è pure un ex rosa in lizza fra i 23

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Poche certezze nell’assegnazione del Pallone d’Oro 2013. Una di queste è la presenza di un solo italiano nella rosa dei 23 finalisti. Si tratta del metronomo bianconero Andrea Pirlo. Chiaro segnale di un calcio italiano sempre più povero di talenti di casa nostra, ma sempre più ricco di stranieri. Ne sono la prova tangibile i numerosi big arrivati la scorsa estate per infiammare la nostra Serie A: da Tevez a Llorente, passando per Mario Gomez. Tutti forestieri. Esigue le possibilità di vedere assegnato il prestigioso riconoscimento a Pirlo, in lizza per il titolo figurano Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo, oltre al solito Messi (che anche quest’anno parte con tutti i favori del pronostico) vincitore delle ultime quattro edizioni della rassegna ideata nel lontano 1956 dalla rivista transalpina France Football. Da aggiungere anche una citazione nostalgica per l’ex rosa Edinson Cavani. Fa sorridere e riflettere leggere il nome dell’uruguagio nel calderone dei migliori giocatori del pianeta.

Di seguito la lista dei 23: Gareth Bale (Gal, Real Madrid), Edinson Cavani (Uru, Paris SG), Radamel Falcao (Col, Monaco), Eden Hazard (Bel, Chelsea), Zlatan Ibrahimovic (Swe, Paris SG), Andres Iniesta (Esp, Barcellona), Philipp Lahm (Ger, Bayern Monaco), Robert Lewandowski (Pol, Borussia Dortmund), Lionel Messi (Arg, Barcellona), Thomas Muller (Ger, Bayern Munich), Neymar (Bra, Barcellona), Manuel Neuer (Ger, Bayern Munich), Mesut Ozil (Ger, Arsenal), Andrea Pirlo (Ita, Juventus), Franck Ribery (Fra, Bayern Monaco), Arjen Robben (Ned, Bayern Munich), Cristiano Ronaldo (Por, Real Madrid), Bastian Schweinsteiger (Ger, Bayern Monaco), Luis Suarez (Uru, Liverpool), Thiago Silva (Bra, Paris SG), Yaya Toure (Civ, Manchester City), Robin van Persie (Ned, Manchester United) e Xavi (Esp, Barcellona).

Ovviamente non può che generare un misto di soddisfazione e rimpianto per i tifosi del Palermo la lista dei papabili per il Pallone d’Oro di quest’anno resa nota nella giornata odierna. Il rimpianto e il rammarico sono sentimenti che si generano quasi automaticamente nell’animo del tifoso rosanero, di fronte ad un proprio illustre ex che raggiunge un simile risultato, mentre le contingenze attuali vedono la sua squadra impietosamente in Serie B dopo la mesta retrocessione del campionato scorso.

Ma a fronte di ciò non può che esservi anche una buona dose di soddisfazione per il glorioso recente passato del Palermo, che ha visto il club rosanero prendersi delle belle soddisfazioni, battendosi negli alti palcoscenici del calcio nazionale e prendendo parte anche alle competizioni europee. La presenza fra i big del calcio mondiale di un giocatore che è parte integrante di questo straordinario album dei ricordi, può essere anche un significativo riconoscimento del valore delle squadre che il presidente Zamparini e i suoi dirigenti hanno saputo allestire nel corso del quasi-decennio passato dal Palermo in Serie A e dell’alto profilo dei singoli fuoriclasse che vi hanno preso parte.

Basti gettare uno sguardo all’attualità del campionato transalpino e alle recenti performance del Paris Saint-Germain, società proiettata agli altissimi livelli del calcio francese e continentale con robuste iniezioni di petrodollari medio-orientali. Quella squadra può contare sulla sicurezza fra i pali di Salvatore Sirigu, oltre che sulla classe del “Flaco” Javier Pastore e sulle reti del succitato Edinson Cavani, arrivato a Parigi nel corso della campagna acquisti dell’ultima estate. Ovvero, ben tre degli elementi di quella formazione carica di immense qualità che infiammò i sogni della piazza palermitana nelle stagioni passate.

Ma non è solo una questione di amarcord. Infatti, ad accostarsi alla soddisfazione dovuta a questi ricordi indelebili, nell’animo del tifoso rosanero può affacciarsi anche un timido ottimismo, perché quelle stagioni d’apogeo della storia del Palermo Calcio sono la dimostrazione concreta e sostanziale dei traguardi che è possibile raggiungere in una piazza come il capoluogo di Sicilia, se si lavora con serietà ed entusiasmo, con una buona dose di lungimirante programmazione e piani mirati, nonché fornendo i mezzi necessari in termini economici e tecnici.

Questo riconoscimento “a posteriori” della qualità del lavoro passato e della bontà delle scelte societarie di quegli anni, può dunque fungere da base per plasmare le strategie future atte a riportare il Palermo in alto. In altre parole, su quei ricordi gloriosi e carichi di rimpianti, si può edificare il futuro rilancio delle ambizioni della tifoseria rosanero e, in un futuro che non tarderà a giungere, per i tifosi del Palermo potrebbe arrivare nuovamente l’ora di sognare.