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PALERMO, VITTORIA COL BRIVIDO DOPO AVER DOMINATO A LUNGO, I ROSA RISCHIANO UNA CLAMOROSA RIMONTA

di Fabio Corrao Dopo aver visto i primi quarantacinque minuti di Palermo-Cagliari, qualunque spettatore presente al Barbera avrebbe potuto tranquillamente lasciare gli spalti convinto di aver.

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di Fabio Corrao Dopo aver visto i primi quarantacinque minuti di Palermo-Cagliari, qualunque spettatore presente al Barbera avrebbe potuto tranquillamente lasciare gli spalti convinto di aver già visto tutto quello che cera da vedere. Un Palermo superbo, incollato alla gara con rabbia e ordine, aveva letteralmente annientato gli ardori dei sardi, che si presentavano forti delle due vittorie in due gare. Pressing, trame in velocità, rapido ricompattamento delle fila in copertura: calcio totale che avrà fatto luccicare gli occhi ad Arrigo Sacchi, che di Mangia è un estimatore tanto quanto il tecnico rosanero lo eleva a maestro. Capita però poi che nella ripresa torni in campo unaltra squadra, perché quella vera, quella bellissima del primo tempo, ha già deciso, come lo spettatore che ha lasciato anzitempo lo stadio, che la partita è già bella che finita, il Cagliari è domato, i tre punti sono in cassaforte. E capita quindi che a doversi elevare a protagonista assoluto è finalmente Alexandros Tzorvas, che prima di beccare gol, piuttosto maldestramente, da Conti, quando ormai manca veramente poco, compie tre grandi interventi quando se si becca gol la squadra di Ficcadenti avrebbe tutto il tempo, e labbrivio del match dalla sua, per recuperare. Partita dai due volti, insomma. Che racconta principalmente una verità, già espressa più volte da Mangia: finché il Palermo corre può giocarsela con chiunque, quando si ferma le può beccare sempre e dovunque. Per questo ci sarà bisogno sempre di forze fresche, e di tutti gli uomini a disposizione. Prova ne è stata la partita contro il Cagliari: i due goleador sono uomini che vengono dalla panchina, autori entrambi di una prestazione di assoluto livello. Nessuno si senta escluso, né tanto meno qualcuno si senta bocciato senza appello per un paio di prestazioni sottotono e una panchina che potrebbe invece rivelarsi salutare. Sei punti in tre partite sono un buon bottino, che con il pessimismo che regnava in città fino a una decina di giorni fa sono persino tanta roba. Questa squadra dà la sensazione di essere in costruzione e di aver imboccato la giusta strada. Forse si vedranno meno giocate ad effetto, colpi di tacco e rabone, ma in compenso sembra voler prevalere il concetto di movimento dinsieme e un atteggiamento aggressivo che forse in passato era più volte mancato. Come ritenevamo utile la sconfitta di Bergamo, riteniamo altrettanto istruttiva la paura presa questa sera negli ultimi minuti. Anche da queste esperienze deve crescere una squadra che vuole diventare collettivo oliato e collaudato.