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PALERMO, UN PARI CHE SA DI SCONFITTA I ROSANERO NON SFONDANO IL MURO GENOANO. ADESSO LA SERIE B E UN INCUBO SEMPRE PIU VICINO

di Fabio Corrao Neanche questa volta è andata. Palermo-Genoa era una partita da dentro o fuori, e chi adesso sosterrà che comunque ci sono tante partite da giocare, si proporrà.

Mediagol8

di Fabio Corrao Neanche questa volta è andata. Palermo-Genoa era una partita da dentro o fuori, e chi adesso sosterrà che comunque ci sono tante partite da giocare, si proporrà nello sterile esercizio del guardare il dito piuttosto che la luna. Ancora una volta i rosanero non sono riusciti a raggiungere una vittoria che manca ormai da tre mesi, nella sera forse decisiva, quella che fa davvero pensare al mesto ritorno in serie B. Non è piaciuto per nulla, in questo senso, latteggiamento di Malesani. Che in una gara da vincere a tutti i costi ha rinunciato ai terzini di spinta, schierando addirittura Munoz a destra e lasciando in panca sia Nelson che Morganella, che ad una prima punta come Boselli, optando per un tridente leggerissimo che non ha mai impensierito labbottonatissima retroguardia di Ballardini. E non ha convinto nemmeno la conferma in blocco, in mediana, del trio Barreto – Rios – Kurtic. Un centrocampo, come già contro il Chievo, dimostratosi incapace di verticalizzare, di esprimere gioco e idee, di mettere la squadra in condizione di rendersi pericolosa. Per di più, il tecnico veronese non ha praticamente fatto nulla nella ripresa, operando dei cambi inutili e tardivi, per cercare di rimediare agli errori iniziali. La sensazione inquietante, per certi versi angosciante, è che Malesani abbia avuto paura di perdere, quando nulla cera in realtà da perdere, piuttosto che provare a vincere. Ed è così venuto fuori un inutile 0-0 che fa contenti solo i rossoblù, e lascia ancora una volta di sasso il non numerosissimo, ma appassionato pubblico che ha affollato il Barbera alla ricerca di un motivo per sperare. Adesso non si può più parlare di impresa, ma solo di miracolo. Questo Palermo ha dimostrato, una volta di più, di essere attualmente la squadra palesemente meno attrezzata della serie A, più mentalmente che tecnicamente. Ed è anche la squadra, fin qui, a conti fatti, a meritare di meno il mantenimento della categoria. Segna poco, non vince mai né tantomeno osa per cercarla, la vittoria. E una realtà durissima da mandare giù, ma con la quale, da qui a maggio, bisognerà imparare a convivere.