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PALERMO, UN PAREGGIO CHE SA DI SCONFITTA NEL GIORNO DI DELIO ROSSI

di Fabio Corrao Il film di Palermo-Cesena inizia in un clima strano, con i tifosi rosanero divisi tra la delusione nei confronti della squadra e la gioia di riaccogliere Delio Rossi sulla panchina.

Mediagol8

di Fabio Corrao Il film di Palermo-Cesena inizia in un clima strano, con i tifosi rosanero divisi tra la delusione nei confronti della squadra e la gioia di riaccogliere Delio Rossi sulla panchina dopo il breve interregno di Cosmi, e finisce in modo rocambolesco con la doppia rimonta dei romagnoli nei sei minuti di recupero concessi da Peruzzo, che regala ai fans e ai calciatori lennesima domenica di dramma sportivo di questo Palermo edizione 2011. I rosanero partono bene, animati dal desiderio di rivalsa dopo la contestazione post derby, e hanno anche la fortuna di trovare subito il gol del vantaggio con la novità Jasmin Kurtic, inserito sulla trequarti per ovviare alle assenze di Ilicic e Pastore. Guidati da un Fabio Liverani in giornata di grande vena creativa, gli uomini di Delio Rossi riprendono a giocare in modo gradevole e concedono pochissimo ad un Cesena voglioso ma spuntato e confusionario. Dopo aver trovato il raddoppio con lottimo Pinilla, nella ripresa il Palermo sfiora più volte il terzo gol e va in vantaggio anche di un uomo per lespulsione di Von Bergen, autore di un fallo killer sul cileno. Tutto sembra finito, ma con questa squadra le partite non sono mai chiuse in cassaforte, tanto che il Cesena di Ficcadenti riesce in una rimonta tanto clamorosa quanto inaspettata. E davvero difficile parlare di questa squadra, che è capace dogni cosa e del suo contrario: sa ben giocare, ha ritrovato la capacità di tenere palla a terra in velocità e di bucare a ripetizione le difese avversarie, ma poi inspiegabilmente si perde sul più bello, va in black out e diventa unentità impaurita e battibile da chiunque. E pur vero, come dice Delio Rossi, che bisognerà modellare laspetto mentale, ma è altrettanto palese che questo sarà dannatamente difficile da fare, perché nel calcio le motivazioni sono più importanti della tecnica, e questo Palermo, purtroppo, in campionato non può averne più di alcun tipo. In questo contesto depresso va però detto che non sono mancate le note liete, la più evidente delle quali è la prestazione del giovane Acquah, in assoluto uno dei migliori in campo: grinta, corsa, forza fisica, piedi buoni. Il futuro è di questo ragazzo; bravo il Palermo a scovarlo e bravo Rossi a valorizzarlo. Discorso opposto va fatto invece per Abel Hernandez: entrato tra i fischi del pubblico, che lo ha eletto misteriosamente a unico capro espiatorio della situazione difficile della squadra, lui non fa niente per trasformare il disappunto in applausi. Si esibisce in serpentine impossibili, sbaglia spesso i tempi di inserimento, fallisce il comodo gol del 3-1. Abel è un progetto di grande calciatore, ma al momento è in evidente difficoltà e bisognerà lavorare sodo per recuperare una importante risorsa del Palermo.