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PALERMO-SAMPDORIA: le pagelle di Mediagol.it

voti di Giuseppe La Barbera PALERMO SIRIGU 6 Le squadre genovesi non sembrano portargli particolare fortuna: dopo il rigore causato a “Marassi” negli ultimi secondi della sfida contro il.

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voti di Giuseppe La Barbera PALERMO SIRIGU 6 Le squadre genovesi non sembrano portargli particolare fortuna: dopo il rigore causato a “Marassi” negli ultimi secondi della sfida contro il Genoa, anche oggi, infatti, un fallo di Sirigu su Mannini procura il penalty del momentaneo 1-0 di Pazzini. Come allora il portiere rosa si lascia scappare qualche lacrima, dopo l’assegnazione del successivo rigore del pareggio alla sua squadra da parte di Rosetti, che dopo aver fischiato la precedente punizione dagli undici metri lo ammonisce. Da sottolineare in mezzo ai due episodi, la prontezza di riflessi con cui evita il pallonetto di Cassano al 58’. Precedentemente il fuoriclasse di Bari vecchia era stato l’unico ad impegnarlo, chiamandolo alla respinta con i pugni, in virtù di un tiro-cross al minuto numero nove. In definitiva la sua prova è caratterizzata da pochi interventi ed è resa sufficiente dall’attenzione con cui non si fa scavalcare dopo la rete ospite. GIOVANE CASSANI 6 Nel primo tempo si ritrova sulle tracce di Mannini: fronteggia l’ex esterno del Napoli cercando di non lasciargli eccessivi spazi e di conseguenza sembra limitare le sortite offensive dalle parti di Ziegler. Al 22’ in una delle poche occasioni in cui si vede nei pressi dell’area blucerchiata manda fuori con un diagonale velleitario dalla distanza. Nella ripresa nel suo out di competenza giocano prima Semioli poi il suo sostituto Guberti, che gli danno meno apprensioni, cosicché il terzino destro palermitano si proietta con più frequenza in avanti, senza fare sfracelli come nelle giornate migliori, ma allo stesso tempo costituendo una preziosa alternativa per i compagni, che in precedenza avevano impostato di più l’azione sulla sinistra. Nel finale cerca di controllare anche Cassano, che svaria per tutto il fronte d’attacco dei genovesi, ritrovandosi anche nella sua zona. SUFFICIENTE BALZARETTI 7+ Appare il vero cuore pulsante del Palermo: macina chilometri lungo la fascia sinistra, proponendosi sovente al cross e garantendo ugualmente un buon presidio dietro contro Semioli e Zauri nella prima frazione di gioco e Mannini nella ripresa. L’impressione è che il terzino mancino ex Fiorentina nei primi minuti del match appaia in difficoltà con le sovrapposizione degli avversari e che però in seguito guadagni preziosi metri dopo aver preso loro le misure. All’ 8’, infatti, arriva per la prima volta sul fondo e serve Cavani. Si ripete con continuità per tutto l’arco della gara, che chiude generosamente in avanti, dopo strappa di forza un pallone allo stesso Mannini, guadagnandosi il corner e gli applausi dell’intero “Barbera”, nelle battute finali. ARREMBANTE KJAER 6+ E’ tra i migliori dei suoi per quasi tutto il primo tempo: il danese, infatti, spegne spesso le velleità di Cassano, con interventi precisi e puliti, che gli consentono di anticipare l’estroso pugliese. Dopo otto giri di lancette dal fischio d’inizio arriva la prima efficace chiusura nei confronti del trequartista doriano; all’11’, invece, Kjaer interviene con decisione in scivolata su Mannini. Al 28’, però, deve rincorrere il fantasista, che vicino all’out destro, va via con una magia e si invola verso Sirigu. Il vivace duello si ripete nei secondi quarantacinque minuti, con il blucerchiato che esce alla distanza e che, allargandosi spesso, crea qualche difficoltà al reparto difensivo palermitano. Lo scandinavo, quindi, perde qualche contrasto in più, ma regge con determinazione fino al termine e cerca con volontà anche la rete sugli sviluppi dei calci piazzati, soprattutto con una deviazione di testa che arriva debole tra le mani di Storari all’ 81’. ATTENTO GOIAN 5 Deve frenare l’impeto di Pazzini, che si dimostra abile nel proteggere palla e nel mandarlo fuori tempo, guadagnandosi un buon numero di punizioni. Il rumeno appare andare in difficoltà contro l’avversario diretto soprattutto lontano dalla sua area: a centrocampo, infatti, Rosetti gli fischia contro un paio di falli, fino alla giusta ammonizione del 75’, arrivata per un autentico placcaggio nei confronti dell’ex attaccante della Fiorentina. Nell’occasione Goian prima sbaglia un facile controllo, poi stende la punta della Nazionale. L’impressione generale sulla sua prova non può dunque essere positiva: nessun errore che incide sul risultato, ma tanta apprensione anche quando la palla è tra i suoi piedi ed è il primo uomo a dover iniziare la manovra palermitana dalle retrovie. IN DIFFICOLTA’ LIVERANI 6 Nelle prime battute di gioco la Samp non lo pressa eccessivamente, cosicché il play-maker rosa può cercare di orchestrare al meglio la manovra corale dei padroni di casa, successivamente però gli avversari comincia a inseguirlo con più costanza e più efficacia e il centrocampista perde alcuni palloni, apparendo un po’ meno lucido nella distribuzione del gioco. Liverani, comunque, risulta autore di alcune aperture per Balzaretti esteticamente impeccabili e altrettanto produttive, che danno ampio respiro al gioco dei siciliani. Presente anche nel recupero di alcuni palloni, gioca la consueta gara a ritmi non altissimi, palesando la consueta esperienza nella lettura di alcune situazioni. REGISTA MIGLIACCIO 6 Solita onesta prestazione per il centrocampista campano, che si rende utile nei raddoppi e in generale in fase di copertura contro i veloci esterni che Del Neri alterna come sempre, scambiando le loro posizioni. In particolare Migliaccio è prezioso nell’opera di contenimento su Cassano, che negli ultimi minuti del match odierno si sposta sul versante sinistro dell’attacco doriano. Grintoso in alcuni contrasti a centrocampo, cerca di mettere a servizio dei compagni la sua consueta caparbietà nell’assalto finale, che però non conduce allo sperato 2-1. A due minuti dal termine Rosetti gli mostra un giallo pesante per una scorrettezza su Pozzi, che pone anticipatamente termine al suo campionato: era infatti squalificato e salterà l’ultima gara di Bergamo contro l’Atalanta. COMBATTENTE NOCERINO 6+ Come sempre agisce nel centro-sinistra, cercando di aiutare Balzaretti nelle due fasi di copertura e di costruzione del gioco: dall’altra parte, però, si ritrova contro avversari di grande personalità come Palombo, che ne limitano le giocate in avanti e che, allo stesso tempo, gli impongono spesso compiti difensivi. Nocerino, comunque, non demerita e pare palesare una buona condizione fisica, in virtù della quale finisce la gara di oggi con i soliti sprint, quando viene schierato come terzino destro al posto di Cassani, richiamato in panchina per Bertolo. Ancora una volta, inoltre, concede qualcosa alla folta platea: un colpo di tacco al volo con cui serve il vicino Liverani al 34’ e un tunnel allo stesso Palombo all’82’. Da segnalare, però, il fatto che il numero 23 rosa non arrivi mai alla conclusione, come accaduto spesso nelle sue recenti prove. PIMPANTE PASTORE 6,5 “El Flaco” nella prima parte della gara non sembra trovare con facilità le occasioni per rendersi protagonista delle ormai note serpentine: l’impressione è che la compattezza del centrocampo ospite gli tolga spazi preziosi e gli crei qualche problema nel trovare la giusta collocazione tra le due linee di centrocampo e attacco. E’ sua, comunque, la prima conclusione a rete del Palermo, frutto di un tiro al volo, che termina alto al 2’. Successivamente l’argentino aggiusta la mira e al 17’ riesce a mantenere la palla bassa, ma il suo tiro di prima intenzione, di nuovo al volo, finisce ancora a lato. Si vede di più nella seconda frazione di gioco, soprattutto dopo il pari di Miccoli, che dona nuova verve a tutta la squadra. I genovesi, però, riescono a fermarlo anche con le “cattive” e Storari, che dopo viene graziato da Budan, respinge una sua forte conclusione all’84’. Nel primo minuto di recupero Rosetti lo ammonisce per proteste, dopo avergli fischiato una rimessa contro. VIVO MICCOLI 7 Firma la diciannovesima marcatura personale dal dischetto al 67’, dopo il fallo di Zauri, che lo manda a terra. Subito dopo aver spiazzato Storari e aver tenuto il Palermo ancora aggrappato al sogno Champions, sente una fitta, che lo costringerà ad abbandonare il campo nel giro di dieci giri di lancette. In precedenza il “Romario del Salento” aveva cercato di rendersi pericoloso, partendo soprattutto dall’out sinistro per poi accentrarsi: le sue ultime scelte riguardo alla conclusione diretta o all’assist per i compagni, però, non avevano trovato grande fortuna. Il suo primo tiro in porta è datato 51’, avviene direttamente da calcio d’angolo e viene respinto dal portiere blucerchiato, che si oppone anche ad una sua conclusione angolata al 71’. La speranza è che nell’ultima battaglia contro l’Atalanta le condizioni fisiche gli permetteranno di guidare nuovamente la sua squadra. CECCHINO CAVANI 6 Preferito ad Hernandez dall’inizio, a causa delle condizioni fisiche non ottimali de la “Joya”, è il più pericoloso dei suoi nei primi quarantacinque minuti, anche se c’è da dire che l’uruguaiano, bravo a procurarsi le occasioni, risulta sempre impreciso. All’ 8’ manda a lato di testa su cross di Balzaretti, quattro minuti dopo calcia al volo una palla che finisce di nuovo fuori, dopo un invito di Liverani. Infine evita con determinazione l’intervento dei centrali sampdoriani e arriva alla conclusione aerea con il medesimo esito, imbeccato da Cassani, al minuto numero 24. Al 54’ arriva l’avvicendamento con il più giovane connazionale, dopo che il numero 7 rosa non si era più segnalato per azioni pericolose all’inizio della ripresa e aveva perso un buon pallone su una proiezione offensiva, vicino alla linea di fondo. AGILE HERNANDEZ 6 (entrato al posto di Cavani) Come detto non è al 100% dal punto di vista fisico e così è costretto a partire dalla panchina nel big-match odierno. Quando entra il campo il sudamericano si impegna in alcuni contrasti, ma non risulta decisivo come nelle migliori giornate. In particolare Rosetti vede sempre i suoi interventi come ultimi e gli nega alcuni corner e rimesse laterali, facendolo spazientire. In definitiva, quindi, cerca di dare il suo apporto, seppur a mezzo servizio, ma non trova mai il guizzo giusto per sfruttare la sua immensa velocità. Nel finale viene fermato per un fuorigioco che appare dubbio. SPUNTATO BUDAN S.V. (entrato al posto di Miccoli) Mandato forzatamente in campo per l’infortunio di Miccoli, il croato ha sulla testa la palla che avrebbe potuto cambiare il match e forse l’intera stagione palermitana. E’ l’84’, Pastore conclude fortemente verso Storari, che respinge senza bloccare, mandando la palla verso Budan, che, sorpreso dal rimbalzo della sfera, non riesce a inquadrare la porta sguarnita, con l’estremo difensore ancora a terra. Pare però ingiusto dargli eccessive colpe: l’occasione della vita gli si è presentata in pochi attimi e all’improvviso. Per il resto difende un paio di palloni preziosi, ma non arriva mai alla conclusione nel quarto d’ora scarso disputato. INGIUDICABILE BERTOLO S.V. (entrato al posto di Cassani) In campo negli ultimi incandescenti minuti, tocca pochi palloni e risulta, quindi, ingiudicabile. SENZA VOTO All.Rossi 6 Le sue scelte in merito alla formazione da mandare in campo dall’inizio sono obbligate: Goian è il sostituto naturale dello squalificato Bovo, Cavani sta meglio fisicamente e la spunta su Hernandez. Il Palermo dei primi minuti gioca saggiamente, cercando di non scoprirsi troppo e attaccando in virtù di veloci cambi di passo. La rete non arriva per una questione di centimetri fino al termine del primo tempo e, anzi, è la Samp a passare inaspettatamente in vantaggio ad inizio ripresa, proprio mentre Rossi sta inserendo Abel. In seguito è costretto a cambiare anche Miccoli, che si fa male da solo, ma il suo sostituto Budan manca il 2-1. In attesa degli ultimi palpitanti novanta minuti, la sua macchina, quasi sempre impeccabile tra le mura amiche, non effettua il sorpasso, ma, grazie al pareggio di Miccoli, può ancora sperare di arrivare prima al traguardo, dopo l’ultima curva. SAMPDORIA Storari 6,5; Zauri 5,5, Gastaldello 6, Lucchini 6+, Ziegler 6; Semioli 5,5 (dal 21 st Guberti S.V.), Tissone 6 (dal 40 st Poli S.V.), Palombo 6+, Mannini 6+; Pazzini 6,5 (dal 37 st Pozzi S.V.), Cassano 6,5. All. Del Neri 6 Arbitro: Rosetti 5 Direzione non coerente da parte del fischietto torinese, che appare eccessivamente fiscale in occasione di alcune riprese del gioco, ma che non sembra seguire alla lettera il regolamento in altre circostanze: per quanto concerne la distanza dei giocatori, troppo vicini al luogo dove si battono le punizioni, e in relazione ai minuti di recupero assegnati. Nel primo tempo, caratterizzato da continue interruzioni, decreta solo un giro di lancette in più; nella ripresa appare poco pure l’extra-time di tre minuti. In generale, inoltre, i suoi atteggiamenti da protagonista, che non incidono sul risultato, non paiono particolarmente piacevoli: la sensazione è che i duri muso a muso con i giovani Hernandez e Pastore, ammonito per proteste, potevano essere risparmiati all’intero “Barbera”. Sembrano esserci i due rigori e appaiono giusti anche gli altri cartellini gialli, a parte quello mostrato a Migliaccio, che pare invece eccessivo.