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PALERMO PIU FORTE DI ARCARI E ARBITRO: IL BRESCIA VA KO

di Fabio Corrao Dopo un lungo e vano assedio, dopo aver sbattuto contro il muro eretto dalla difesa di un Brescia salvato più volte dal suo portiere di riserva, Arcari, e aver persino.

Mediagol8

di Fabio Corrao Dopo un lungo e vano assedio, dopo aver sbattuto contro il muro eretto dalla difesa di un Brescia salvato più volte dal suo portiere di riserva, Arcari, e aver persino rischiato di subire un gol beffa, dopo lennesimo rigore solare non concesso, il Palermo supera allultima curva le rondinelle ed ottiene una vittoria che definire meritata è perfino riduttivo. Il calcio di punizione magistrale di Cesare Bovo, che nelloccasione è stato perentorio nei confronti di Miccoli imponendosi come tiratore, è arrivato in un momento in cui le forze stavano venendo meno e la fiducia andava scemando, visto che limpressione era quella della giornata maledetta in cui la palla non vuole saperne di entrare. La supremazia rosanero è stata totale, nel possesso di palla, nei tiri in porta, nelle occasioni nitide da gol, nei calci dangolo (un inconsueto 19-1), e sarebbe stato un delitto davvero non vincere questa gara. Gara che si sarebbe potuta incanalare su binari per così dire più morbidi se il signor Gervasoni di Mantova non avesse sorvolato su un solare fallo in area di rigore bresciana su Javier Pastore, atterrato in sandwich dopo uno slalom da sciatore: ormai è fin troppo evidente che il Palermo deve essere più forte di questo, deve essere consapevole di giocare con delle regole zoppe e valide solo per gli uomini in rosa. Non è giusto, non ha nulla a che vedere con i valori dello sport, ma gli uomini di Delio Rossi hanno dimostrato che se si è più forti e la propria forza la si usa con intelligenza alla fine la si spunta comunque. Ci preme sottolineare, oltre la prova molto positiva di tutta la squadra che ha giocato un ottimo calcio, che il tecnico rosanero non ha operato nemmeno una sostituzione: è vero che nessuno ha giocato al di sotto della sufficienza, ma quando le forze cominciavano a venir meno sarebbe stato logico aspettarsi qualche innesto fresco; è evidente che Rossi non ritiene nessuno degli uomini in panca allaltezza dei titolari, o comunque in grado di rovesciare le sorti della gara. Potrebbe essere, questo, un preciso segnale lanciato alla società, a dieci giorni dalla chiusura del mercato. Tre sfide di fuoco attendono adesso i rosanero: in fila i quarti di Coppa Italia contro il Parma, e poi il suggestivo doppio incrocio, in soli quattro giorni, contro la ritrovata Inter e contro la Juventus. Ci auguriamo che i rosanero, per la trasferta di Milano, scelgano il formato Torino o Firenze, e non quello di Bari o di Cagliari. Anche se è vero che il Palermo, in casa o in trasferta, raramente ha sbagliato partita contro le cosiddette grandi, e se la andrà a giocare a viso aperto. Nella speranza di giocare undici contro undici, un pallone e un uomo che faccia da giudice imparziale.