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PALERMO-MILAN: le pagelle di Mediagol

voti di Giuseppe La Barbera PALERMO SIRIGU 7 I suoi interventi decisivi sul 2-0 incidono fortemente sulla chiusura positiva del match: il portiere sardo, infatti, inoperoso fino al doppio.

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voti di Giuseppe La Barbera PALERMO SIRIGU 7 I suoi interventi decisivi sul 2-0 incidono fortemente sulla chiusura positiva del match: il portiere sardo, infatti, inoperoso fino al doppio vantaggio, al 24’ si oppone a Huntelaar e cinque minuti dopo, prima smanaccia un cross insidioso a centro area, poi alza la sfera in angolo in virtù di un balzo felino su una conclusione dalla distanza di Pirlo. Nel finale della prima frazione di gioco anticipa ancora l’olandese mandando in corner. Nella ripresa, infine, si arrende al tiro da vicino di Seedorf al 53’ e si nota soprattutto per un dribbling su Inzaghi (70’) e per un paio di uscite di pugno con cui spazza efficacemente. In definitiva l’ennesima prova che lo candida a un posto in Sudafrica come terzo portiere dell’Italia. GATTO CASSANI 6+ Come succede sempre quando l’avversario è il Milan deve limitare il suo raggio d’azione a causa della presenza di Ronaldinho, che si allarga sovente nel suo out di competenza, dove ad inizio gara agisce anche Seedorf, che poi inverte la sua posizione con Antonini. Il terzino destro rosa riesce a limitare il brasiliano e con il passare del tempo arriva anche a spingersi qualche volta in avanti. Ad un primo tempo guardingo, segue una ripresa più intraprendente, in cui Cassani è protagonista di due importanti recuperi di palla nei primi minuti. Nel finale della gara, inoltre, arriva anche generosamente sul fondo cercando il traversone decisivo che però non arriva. SAGGIO BALZARETTI 6- La generosità e la caparbietà appaiono quelle di sempre, a mancare però sembra essere la lucidità: Balzaretti, infatti, dopo un inizio arrembante in cui approfitta della verve di Miccoli che punta e salta sempre Zambrotta, successivamente soffre le incursioni del terzino della Nazionale, che gioca molto largo nella parte destra dello schieramento rossonero. A dargli una mano, però, arriva la sostituzione operata da Leonardo che sceglie le tre punte, con l’ingresso di Inzaghi, e dirotta il meno vivace Antonini da quella parte. Il giocatore rosanero, quindi, riesce a chiudere la sua prova in crescendo, dopo qualche affanno di troppo, dettato probabilmente da una stagione logorante giocata sempre da titolare. STANCO KJAER 6,5 Buona prestazione del centrale danese che si fa notare soprattutto per gli anticipi operati soprattutto di testa quando il risultato viene fissato da Seedorf sul 2-1: la sua grande personalità e un ottimo senso della posizione, infatti, tolgono dagli imbarazzi più volte l’intera retroguardia rosanero, sorpresa proprio poco prima dal taglio dell’olandese, su cui lo scandinavo non riesce a intervenire. Durante tutto l’arco del match la sensazione è che Kjaer badi spesso al sodo non concedendo molto allo spettacolo, ma risultando ugualmente efficace e attento. BALUARDO BOVO 7 Ritorna stoicamente in campo a pochi giorni da un’operazione e contribuisce in maniera determinante sul risultato finale facendosi trovare al posto giusto al momento idoneo in occasione dell’1-0 che sblocca il match già all 8’. In seguito blocca gli inserimenti di un fumoso Huntelaar, che si nota più per le proteste nei confronti di Romeo piuttosto che per le sue azioni di gioco. Colpisce nel secondo tempo la sicurezza con cui compie un anticipo a centro area e poi esce palla al piede dalla stessa. Tra le note positive anche i precisi lanci con cui avvia più di una volta l’azione palermitana, innescando il più delle volte Miccoli largo sulla sinistra. Prima della rete del 2-1 di Seedorf non riesce a chiudere su Ronaldinho, che serve l’olandese. DETERMINANTE LIVERANI 6+ I ritmi non vertiginosi del centrocampo milanista, composto da gente che appare compassata come Pirlo e Gattuso, agevolano il play-maker del Palermo che privo di qualcuno che lo pressa può giostrare al meglio la manovra della sua squadra, cercando il lancio per le mobili punte di casa. Quando il Milan sembra poggiare il piede sull’acceleratore, rivitalizzato dal gol di Seedorf, il centrocampista rosa si piazza al centro dello schieramento dei padroni di casa in fase di copertura e deve fronteggiare lo sgusciante Ronaldinho, che ha un passo diverso e riesce a saltarlo in un paio di circostanze. La stanchezza fa in modo che perda qualche pallone di troppo (all’82’ un suo errore sulla trequarti fa ripartire pericolosamente il Milan) e che il suo match si chiuda all’88’: venti minuti prima è lui che appoggia per Miccoli, che sigla il 3-1 e poco dopo serve magistralmente anche Pastore. DOPPIO VOLTO MIGLIACCIO 7 Autentico combattente che ringhia soprattutto su Ronaldinho sul centro-destra: aiuta, infatti, Cassani nelle chiusure sul brasiliano e battaglia con notevole grinta e dinamismo contro avversari che hanno un nome altisonante, ma che appaiono possedere una carica agonistica inferiore rispetto alla sua. Il suo primo intervento è datato già 3’: il centrocampista campano, nell’occasione, strappa palla con vigore a Seedorf. Al 32’ arriva pure al colpo di testa, grazie ad una delle sue consuete incursione aeree, ma spedisce fuori. Continua con gli stessi ritmi e garantendo il suo valido apporto in copertura fino al 66’ quando Rossi lo richiama in panchina a causa di una condizione fisica non ottimale, sostituendolo con Bertolo. GAGLIARDO NOCERINO 7+ La sensazione è che atleticamente sia sugli allori: corre per tutti i 94 minuti, inseguendo gli avversari diretti a centrocampo, recuperando preziosi palloni e avventurandosi in un paio di blitz offensivi, che ormai stanno diventando una costante delle sue prove. In questo contesto, da sottolineare il tiro al volo con cui cerca di insidiare Dida su assist di testa di Hernandez al 16’. Al 47’, invece, concede alla platea un pregevole palleggio nella zona nevralgica del campo, dove chiude da dominatore, saltando in dribbling due uomini nel primo minuto di recupero. La sua verve e la sua forza fisica risultano determinanti per annichilire un Milan, che soprattutto nei primi minuti della sfida odierna appare abbastanza molle. DA NAZIONALE PASTORE 7,5 Galleggia tra la linea di centrocampo e quella dell’attacco, sfuggendo sin dalle prime battute al controllo degli avversari, che appaiono disorientati dal suo continuo movimento e dal fatto che non abbiano un punto di riferimento per andarlo a contrastare. “El Flaco”, inoltre, si batte anche in fase di recupero palla, arretrando spesso a dare una mano ai compagni, per poi ripartire velocemente con le solite veroniche, che irretiscono i rossoneri, che più di una volta lo mettono giù senza eccessivi complimenti. Nel primo tempo è Gattuso a compiere su di lui un intervento abbastanza duro, nella ripresa invece Mancini prima lo manda a terra e poi lo rimprovera per gli eccessivi preziosismi. Al 74’ Liverani lo imbecca con la solita precisione, ma la sua conclusione al volo, figlia di un pregevole stop di petto, viene mandata miracolosamente in corner da Dida. In definitiva, come alcuni suoi compagni, beneficia dell’atmosfera del “Barbera”, dove appare più decisivo rispetto al Pastore visto in trasferta: davanti al pubblico amico è un giocatore decisamente diverso. MAGICO MICCOLI 8 Il suo diciassettesimo sigillo chiude una gara che si era incanalata su binari insidiosi dopo il 2-1 di Seedorf: la terza rete rosa con cui il “Romario del Salento” va ancora a segno è uno dei soliti capolavori che fa saltare sulla sedia gli esteti del calcio. Destro a giro e palla lì dove Dida non può arrivare. Fin dall’inizio il numero 10 palermitano appare tra i più motivati: al 2’ finisce sui cartelloni per recuperare la palla sul fondo. Poco dopo ruba di forza la sfera a Zambrotta e si guadagna un angolo e serve Hernandez per il momentaneo 2-0. Al 33’, invece, chiude troppo l’angolo e facilita l’intervento del portiere sudamericano. E’ suo anche l’ultimo tiro, in virtù di una punizione di potenza che finisce alta sopra la traversa dopo due minuti di recupero. L’impressione è che il suo marchio del 3-1 nell’anticipo di questa sera potrebbe risultare determinante in ottica qualificazione Champions League. DIVINO HERNANDEZ 7,5 Rossi lo preferisce a Cavani e la “Joya” ricambia l’allenatore con un movimento continuo, che manda in tilt i centrali rossoneri Oddo e Thiago Silva: in occasione del 2-0 toglie palla al primo e fulmina in velocità il secondo, prima di freddare Dida. Entra pure nell’1-0 indirizzando di testa la palla per Bovo, lasciato solo dalla retroguardia meneghina. Precedentemente era andato vicino al gol sempre con una conclusione area al 7’ su invito di Liverani. Al 20’, invece, un suo tiro di sinistro termina a lato. Viene sostituto al 56’ dal connazionale Cavani dopo essersi reso utile pure in un paio di recuperi, che si vanno ad aggiungere agli infiniti ribaltamenti di fronte in cui si ritrova sempre nel vivo dell’azione. GIOIELLO CAVANI 6 (entrato al posto di Hernandez) Entra poco dopo il 2-1 di Seedorf al posto di Hernandez e impiega qualche minuto per toccare i primi palloni, a causa dell’andamento di un match, che vede il Milan ritornare improvvisamente in partita. Il numero 7 uruguagio, comunque, si rende allo stesso modo protagonista di un paio di occasioni da gol: al 77’ prima è autore di un grande stop, in seguito spara debolmente tra le braccia di Dida, che si oppone anche a una sua conclusione all’84’. In mezzo alle due opportunità per timbrare il cartellino anche un tiro respinto in scivolata da Thiago Silva. La sensazione è che dal punto di vista fisico sia apparso più brillante rispetto alle ultime uscite non esaltanti. IN CRESCITA BERTOLO 6 (entrato al posto di Migliaccio) Rileva il combattente Migliaccio al minuto 66 e si piazza sul centro-destra, garantendo dinamismo e proponendosi in alcune sortite in avanti. All’85’ salta in slalom un paio di avversari e Gattuso lo mette giù guadagnandosi una giusta ammonizione. Appare in definitiva prezioso nell’opera di conservazione del doppio vantaggio, che arriva poco dopo il suo ingresso in campo. SUFFICIENTE BLASI S.V. (entrato al posto di Liverani) Scampoli di gara per l’ex centrocampista del Napoli entrato a due minuti dal 90’ per far rifiatare lo stanchissimo Liverani. SENZA VOTO All.Rossi 7,5 Come successo contro la Juventus, anche nella gara di ritorno il Palermo batte nuovamente una “big”, questa volta a campi invertiti rispetto alle due vittorie con i bianconeri. Sceglie il giovane Hernandez per Cavani che invece parte in panchina: la scelta è felice come dimostra il 2-0 della “Joya” e il suo intervento di testa nel gol di Bovo. La sensazione è che la squadra nel primo tempo punti sulla fantasia di Miccoli e Pastore, limitando le incursioni dei difensori esterni Balzaretti e Cassani: in particolare il “Romario del Salento” gioca molto defilato sulla sinistra, cercando costantemente il dribbling su Zambrotta. La prova complessiva dei suoi uomini risulta più che convincente: il quarto posto viene momentaneamente riagganciato in attesa del posticipo di domani tra Roma e Sampdoria all’ “Olimpico”. MILAN Dida 6,5, Zambrotta 6 (61’ Inzaghi 6), Jankulovski 5,5(78’ De Vito S.V.) , Thiago Silva 5,5, Oddo 5, Pirlo 5, Gattuso 5 , Antonini 5,5, Seedorf 6+ (87’Mancini S.V.), Ronaldinho 6, Huntelaar 5. All. Leonardo 5 Arbitro: Romeo 6,5 Direzione inglese per il “fischietto” di Palermo-Milan che soprattutto a inizio gara lascia correre molto. Non usa eccessivamente i cartellini e ammonisce solo Huntelaar per eccessive proteste e Gattuso per gioco scorretto. Tra i pochi nei alcune decisioni non determinanti sul risultato, ma causa di errori evidenti: la mancata concessione di una punizione netta a favore dei siciliani per fallo di Pirlo su Miccoli sulla trequarti e l’eccessiva generosità nei confronti dello stesso Gattuso che interviene duramente su Pastore. Dubbi su un fuorigioco fischiato a Miccoli, lanciato a rete, nella ripresa.