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PALERMO, LA PARTITA PERFETTA CONTRO UN SIENA OSTICO, I ROSA DOMINANO E DIFENDONO IL VANTAGGIO IN DIECI UOMINI

di Fabio Corrao La partita contro il Siena era una trappola di non poco conto, lo si sapeva: per tutta la settimana si è ricamato sugli strani destini incrociati di Mangia e Sannino, ma.

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di Fabio Corrao La partita contro il Siena era una trappola di non poco conto, lo si sapeva: per tutta la settimana si è ricamato sugli strani destini incrociati di Mangia e Sannino, ma quello che lasciava temere di più in vista del match contro i toscani erano le gare precedenti, in cui il Palermo in casa aveva sempre segnato a raffica, e di contro i senesi erano sempre riusciti nell'intento di far giocare male gli avversari. Il tecnico lombardo ha invece preparato benissimo la gara, e i rosanero l'hanno dominata per larghi tratti, pur con le comprensibili difficoltà nel giocare contro un'intera squadra chiusa dietro la linea della palla e attentissima nei raddoppi di marcatura. E il piccolo capolavoro di giornata si è completato nei quaranta minuti in cui si è dovuto difendere in dieci il vantaggio meritatamente acquisito, quando i toscani hanno attaccato a testa bassa senza però mai inquadrare lo specchio della porta di Tzorvas, che a dire il vero, a parte negli ultimi venti minuti con la Lazio, ha quasi sempre fatto da spettatore alle partite dei compagni. E' insomma un Palermo che piace, per qualità di gioco ma soprattutto per mentalità. Si cala nelle gare senza supponenza, ma con uno spirito di sacrificio e di collettivo che la rendono squadra operaia, di combattimento, che però all'improvviso libera l'estro dei suoi giocolieri. E quando si fermano loro l'opera viene completata dal più rappresentativo dei calciatori operai rosanero, quel Giulio Migliaccio che è uomo ovunque di questa squadra e delle precedenti. Le due settimane di pausa serviranno ancor più a cementare l'idea di gioco che Mangia, che con questa squadra lavora solo da trentadue giorni, ha in mente. Siamo certi che non rimarrà a rimirare il ritaglio di giornale con la classifica, che non ripenserà alla parabola umana e professionale che lo ha fatto schizzare da allenatore di una squadra giovanile del Nord a tecnico di una squadra del Sud che si ritrova, con merito, al secondo posto della serie A. Anche perché, tra due settimane, ci sarà da reggere l'ennesima emozione, l'ingresso a San Siro. Il tecnico del Palermo potrà aggiungere un altro impianto storico alla sua curiosa collezione.