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Palermo-Anderlecht: I baby rosa si arrendono solo ai rigori

Di Calogero Fazio.

Mediagol8

Di Calogero Fazio

Malgrado la lotteria dei calci di rigore non abbia sorriso ai baby rosanero nella sfida contro i più attrezzati pari-età dell’Anderlecht, la Primavera del Palermo esce a testa dalla sua partecipazione al torneo di Viareggio. Il bilancio complessivo dell’avventura degli ragazzi di Bosi al più importante torneo giovanile del calcio mondiale è senza ombra di dubbio più che positivo. Il cammino che si è infranto ad un passo dalla finale contro i belgi dell’Anderlecht è stato esaltante e l’epilogo odierno non può cancellare le prestazioni maiuscole che il Palermo Primavera ha offerto prima di questa sfortunata semifinale, sbaragliando anche formazioni temibili, come ad esempio i pari-età del Verona che erano usciti dal quarto di finale contro i rosa, annichiliti da un mortificante 4-0.

La società del Palermo ha tante validissime ragioni per essere orgogliosa delle performance dei ragazzi della sua Primavera. È sempre una grossa soddisfazione per un club vedere la propria compagine giovanile arrivare tanto lontano in un torneo come quello di Viareggio, considerato universalmente il più prestigioso a livello mondiale fra le competizioni riservate ai giovani talenti del calcio. Non si può negare che questo torneo, nei tempi passati, ha rappresentato un’autentica pietra miliare per il percorso professionale di alcuni fra i più grandi fuoriclasse di ogni tempo. Un trampolino di lancio di primissimo ordine verso i più ambiti e prestigiosi palcoscenici del mondo del calcio.

Non si può negare come un simile risultato rappresenti un riconoscimento più che adeguato per una società che destina considerevoli risorse al settore giovanile. Non è una novità, per questi anni, vedere i baby rosa lottare per i più principali traguardi del calcio di categoria: basti pensare allo scudetto vinto nel 2009 dalla Primavera, allora guidata da Rosario Pergolizzi.

Non da ultimo, la proficua partecipazione del Palermo al torneo di Viareggio permette di guardare con fiducia anche al proseguo della stagione che vedrà impegnati i ragazzi di Bosi a lottare fino alla fine per il campionato Primavera. Di certo, dall’esperienza nei campi della Toscana si esce a testa alta, con la consapevolezza dei propri mezzi e dalla certezza che i giovani talenti che compongono la Primavera rosanero hanno davanti a sé un futuro in cui potranno dire la loro nel mondo del calcio.

Non è da sottostimare il valore dell’avversario di oggi. L’Anderlecht, oltre ad essere detentore del trofeo, partecipa anche alla Champions League Primavera e, nella sua formazione, schiera almeno quattro elementi che fanno parte in pianta stabile della formazione della Prima Squadra. Di fronte ad un avversario di simile stazza c’è veramente poco da recriminare.

La partita è stata equilibrata fin dall’inizio. Un occasione per parte fino al ’20: un pericoloso contropiede di Peeters per i belgi e un’occasione fallita sotto porta da Pirrello per i rosanero. Al 28’ l’Anderlecht passa con un colpo di testa di Dendoncker che corregge una punizione di Kawaya. La reazione dal Palermo non si fa attendere. Nella ripresa Cucchiara sbaglia da pochi passi, tirando addosso al portiere Gies. Al 33’ il meritato pareggio: Malele è steso in area da D’Alberto. È rigore ed espulsione. Lo stesso Malele lo trasforma ed è 1-1. I rosanero non riescono a sfruttare il finale di gara giocato in superiorità numerica. Un errore di Bentivegna nei minuti finali nega al Palermo la gioia della finale.

La semifinale si conclude ai rigori. Proprio Malele, l’autore della rete che aveva tenuto a galla le speranze del Palermo, sbaglia il penalty decisivo e manda i belgi in semifinale. Un epilogo amaro che però, come detto, nulla toglie ai meriti di una formazione capace di disputare un torneo di primissimo ordine e affrontare in maniera eccellente il torneo che, storicamente, vede la partecipazione dei club più forti e attrezzati del panorama calcistico mondiale.