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MODELLO FIORENTINA PER IL NUOVO PALERMO?ECCO PERCHÉ DA QUESTE PARTI È IMPOSSIBILE

di Mariano Calò "Dalla situazione critica si esce con volontà e lavoro. La Fiorentina è stata nelle nostre condizioni negli ultimi due anni ma ne è uscita alla grande"..

Mediagol8

di Mariano Calò "Dalla situazione critica si esce con volontà e lavoro. La Fiorentina è stata nelle nostre condizioni negli ultimi due anni ma ne è uscita alla grande". Lo ha detto ai microfoni di Sky Sport il presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Ma davvero il Palermo di oggi può essere paragonato alla Fiorentina di ieri? E innegabile che la classifica sia abbastanza simile, quei viola lottarono fino alla fine per salvarsi e il cambio di allenatore, con larrivo di Rossi al posto di Mihajlovic, non servì a risollevare le sorti di una stagione disastrosa. Con laddio di Corvino e larrivo di Pradé cè stata la svolta. Ma questo Palermo può ripercorrere la stessa strada e in un anno cambiare completamente rotta? Ecco perché secondo noi quello del club toscano non può essere un esempio adatto alla piazza rosanero. Il primo punto da considerare è il valore del parco giocatori. Quella Fiorentina è riuscita a fare cassa sfruttando nomi ancora buoni come Behrami, Gamberini e soprattutto Nastasic, venduti a cifre importantissime a Napoli e Manchester City. Sembra un controsenso, ma vendere i propri pezzi pregiati spesso è il primo passo per poter ripartire con slancio. Il Palermo oggi non ha più nulla o quasi da offrire sul mercato delle cessioni. Se passiamo in rassegna lorganico del club di viale del fante ci accorgiamo di come ad oggi la squadra non abbia elementi in grado di far gola ad altre società disposte a spendere: Ilicic ed Hernandez non sono i giocatori stratosferici dellanno della finale di Coppa Italia, anche a trovare un acquirente ci si dovrebbe accontentare di pochi spiccioli. La stessa cosa, ma per motivi anagrafici, vale per Donati, Miccoli, Rios e Barreto. Potrebbe trovare un compratore più importante Kurtic qualora si dovesse affermare nei prossimi mesi di campionato, ma la partenza non è stata interlocutoria. Poi cè Dybala, che sicuramente frutterà un bel gruzzolo ai rosa, ma se davvero il suo cartellino è costato 12 milioni ci vorrebbe un miracolo per realizzare una plusvalenza già la prossima estate. La seconda ragione per cui il Palermo non può imitare le mosse della Fiorentina è forse ancora più evidente. Per quanto le mosse dei Della Valle e di Daniele Pradé siano state azzeccate, il club viola continua ad operare in perdita. Alla fine di ogni stagione i re delle calzature immettono nella società gigliata vagonate di milioni per ripianare le perdite, addirittura 35 nellultima annata. Zamparini ha fatto una scelta precisa: non vuole sperperare altri soldi nel calcio e pretende che la sua società venga gestita come unazienda che deve generare utili o quantomeno limitare al minimo le perdite. Larrivo di Lo Monaco, che a Catania ha prodotto talmente tanti profitti da poter finanziare interamente la costruzione del centro sportivo, lascia intendere che difficilmente le intenzioni del patron siano quelle di ricominciare a spendere di tasca propria: ci vorranno anni di buone intuizioni di mercato per ritrovare i rosanero competitivi sul mercato. La Fiorentina ha speso poco per creare il suo nuovo parco giocatori ed ha venduto tutti i suoi pezzi pregiati a cifre importanti. I tifosi erano letteralmente disperati nellassistere allo "smantellamento" in atto. I commenti nei forum fiorentini erano dello stesso tenore di quelli più cinici che leggiamo qui a Palermo. Di fatto per i primi due mesi di mercato Pradé non ha acquistato quasi nessuno, ma poi ha cominciato a parametro zero alcuni dei migliori giocatori a disposizione. Una volta che sono cominciati ad arrivare i Roncaglia, i Pizarro e gli Aquilani anche altri giocatori importanti hanno compreso limportanza della piazza e del nuovo progetto. Il mercato europeo, come quello italiano, è pieno di giocatori in scadenza e di giocatori importanti ma in esubero. Basta pigiare i tasti giusti e ci si può ritrovare una squadra di giocatori di livello senza spendere una fortuna. Però qualcosa bisogna pure investire, sia nei cartellini (Borja Valero è costato 7 milioni), ma soprattutto a livello di ingaggi (i viola spendono in emolummenti circa 40 milioni contro i 23 del Palermo). Esistono solo due modi per procurarsi i fondi necessari: cessioni e ricapitalizzazioni. Come abbiamo già detto il Palermo oggi non è in grado di fare granché in nessuna di queste due aree, perché di calciatori da vendere non ne sono rimasti e di spendere ancora denaro Zamparini non vuol saperne. Bisognerà inventarsi qualcosaltro. Magari fare come lUdinese, o come il Catania, che i giovani non li strapagano, non correndo così il rischio di sperperare milioni nei Joao Pedro o nei Bolatti della situazione e mantengono gli ingaggi bassi nonostante la qualità della rosa (lUdinese spende 21 milioni lanno, il Catania 15). Una politica dei piccoli passi introdotta in entrambi i casi da Pietro Lo Monaco e che col tempo regala frutti straordinari. Adesso che il direttore generale è alle redini del Palermo la strada sembra già segnata, e con tutta probabilità porterà a ottime soddisfazioni, ma non aspettiamoci di vedere lanno prossimo la nuova Fiorentina.