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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT PALERMO-UDINESE 2-3

Di Fabrizio Anselmo Doveva essere la partita della svolta, ed invece la sconfitta interna contro l’Udinese di Francesco Guidolin, potrebbe aver chiuso con due giornate di anticipo il discorso.

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Di Fabrizio Anselmo Doveva essere la partita della svolta, ed invece la sconfitta interna contro l’Udinese di Francesco Guidolin, potrebbe aver chiuso con due giornate di anticipo il discorso salvezza. Solo la matematica ancora dà qualche speranza, ed a quella, i tifosi rosanero, si aggrappano. Sorrentino 5,5 Stefano dà, Stefano toglie. Pazzesca la parata sul rigore di Di Natale, dove è più la bravura del portiere che non l’errore dell’attaccante a prevalere, ma ingenua la respinta sul tiro velleitario di Muriel da cui scaturisce il gol del 2-3 al 38’ del secondo tempo. In partita compie tanti buoni interventi che però vanno archiviati come “ordinaria amministrazione” per un giocatore bravo come Sorrentino. Aronica 6 Incolpevole sui gol, prova a fare ripartire l’azione dalla sinistra, ma fare gioco dalla difesa in questo Palermo, non sarebbe stato facile nemmeno per Franz Beckembauer. Il fallo di mani in area resterà uno dei misteri del calcio. Von Bergen 6 Tornato al suo ruolo naturale, lo svizzero riesce più volte ad inserirsi nel tiki-taka bianconero, uscendo spesso palla al piede. Dopo il 2-3 gioca alla “viva il parroco” spedendo campanili in area di rigore che però non sortiscono alcun risultato. Munoz 5,5 Prova generosa per l’argentino che si muove a tutto campo e spesso riesce a disinnescare il palleggio degli uomini di Guidolin. La sua valutazione, tuttavia, è fortemente condizionata dall’errore sullo stacco di testa di Angella che lo surclassa fisicamente siglando il gol dell’1-2. Dossena 4,5 Da un giocatore della sua esperienza, ci si aspetterebbe più attenzione difensiva e maggior incisività in avanti, invece l’ex Udinese, Liverpool, Napoli e Nazionale, si rende protagonista in negativo esaltando prima Muriel che lo dribbla con un tunnel per il vantaggio Udinese, e poi perdendo Badu in area che prende il palo. Troppo pochi gli sprazzi di bel gioco, come il cross tagliato su Miccoli da cui nasce il rigore, e il gol annullato per fuorigioco, per garantirgli una valutazione lontanamente vicina alla sufficienza. Dalla sua, una condizione fisica non eccellente. Garcia 6 (dal 71’st) Contro un’Udinese così rapida, forse, oggi avrebbe fatto più comodo la corsa e la grinta dell’argentino che, dal momento in cui entra in campo, prova quasi a sdoppiarsi correndo dalla fascia all’attacco e poi ancora alla difesa . All’ultimo minuto prova pure la zuccata vincente che però si spegne a lato. Kurtic 5 L’emblema della partita dello sloveno, è il colpo di tacco al 13’ del primo tempo, quando, senza particolare pressione avversaria, prova un passaggio di tacco su assist di Aronica, che però è utile solo per fare ripartire l’Udinese. In avanti si vede solo in due occasioni. La prima è l’azione che porta all’ammonizione di Barreto per simulazione, suo il passaggio al centro dell’area, mentre la seconda è un prodigioso recupero su una palla che stava finendo sul fondo, che porta al tiro di Faurlin sopra la traversa. Troppo poco. Barreto 7 Il vero motore del centrocampo rosanero è proprio lui, Edgar Barreto. Si muove a tutto campo, sia in orizzontale che in verticale, ed oggi riesce persino a verticalizzare il gioco senza regalare il pallone agli avversari. In partita è presente sia in fase di interdizione, dove sradica numerosi palloni dai piedi degli avversari, che in fase di realizzazione, dove è presente in tutte le zone calde del campo. Suo il colpo di testa nel gol annullato a Dossena, e suo il velo nell’azione che porta al rigore di Miccoli. Faurlin 5,5 L’assenza di Donati costringe Mister Sannino a gettare nella mischia Faurlin che si era appena intravisto da gennaio. Ci si aspettava un giocatore che sapesse solo impostare, ed invece l’argentino si fa vedere anche in fase di interdizione, dove raddoppia il pressing e commette anche tanti falli “tattici” per bloccare le ripartenze dei bianconeri. Tuttavia qualche buona giocata non è sufficiente a colmare le lacune di un centrocampo così povero di qualità. Rios S.V. (dal 78’st) Gioca circa quindici minuti per fare rifiatare un Faurlin in preda ai crampi, ma non riesce a incidere minimamente sull’inerzia della partita. Morganella 5 Perde tanti duelli con Gabriel Silva e Benatia ma riesce a mettere dentro l’area qualche buon pallone che però non viene raccolto da nessuno. Ha, tuttavia, il merito di passare il pallone ad Hernandez che realizza il momentaneo pareggio. Ilicic 5,5 Guidolin istruisce alla perfezione i suoi giocatori che lasciano ad Ilicic il sinistro perennemente coperto. Non appena le trame di gioco si allargano, tuttavia, lo sloveno trova sempre la giocata giusta. Suo il passaggio smarcante per Miccoli che a tu per tu con Brkic la tira sopra la traversa, e suo il cross per Barreto nell’azione del gol in fuorigioco di Dossena. All’87’ prova lo slalom speciale, come contro la Sampdoria, ma l’epilogo, anche per via della poca lucidità, è tra le braccia del portiere e non dietro. Miccoli 5,5 Tutte le azioni pericolose, passano dai piedi di Fabrizio Miccoli. Il capitano rosanero prima conquista il calcio di rigore, e poi lo realizza con un bolide all’incrocio dei pali. Tuttavia, nel corso dei novanta minuti, pecca di poca precisione nelle azioni che potevano dare una svolta alla partita ed alla stagione del Palermo. A fine partita abbandona in lacrime il manto erboso. La storia è dalla sua parte. Hernandez 7 (dal 22’ st) Più passano le giornate, e più Abel acquista lucidità e rapidità. Davvero un peccato averlo perso a dicembre, anche se c’è da riconoscere che l’Hernandez visto prima dell’infortunio, era un lontano parente di questo giocatore che fa del sacrificio e della voglia di vincere la sua caratteristica principale. Sannino 6,5 Getta nella mischia Faurlin che aveva ben impressionato negli allenamenti ma soccombe ugualmente sotto i colpi di un Udinese superiore in tutti i reparti. Prova a spremere al massimo i suoi giocatori e per questo esce dal campo tra gli applausi del pubblico rosanero. Tifosi rosanero 10 Incitano la squadra per novanta minuti, ed alla fine del match, dopo qualche fischio di delusione, tributano un lungo applauso ad allenatore e giocatori, consapevoli di aver fatto parte, da protagonisti, di un’epoca irripetibile. La vostra fede non retrocede.