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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT PALERMO-PARMA 1-3

Di Fabrizio Anselmo Il Palermo saluta la serie A con lennesima sconfitta interna e chiude a quota 32 punti al terzultimo posto. Il match termina 1-3 per il Parma ma, tra le note liete della.

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Di Fabrizio Anselmo Il Palermo saluta la serie A con lennesima sconfitta interna e chiude a quota 32 punti al terzultimo posto. Il match termina 1-3 per il Parma ma, tra le note liete della giornata, non possiamo non citare le prestazioni dei "nuovi innesti" Sanseverino e Viola, oltre alla solita partita generosa del capitano Fabrizio Miccoli, alla sua ultima apparizione in maglia rosanero. Tante insufficienze per il reparto difensivo su cui passeggiano gli attaccanti del Parma. Benussi 5,5 Catapultato sul set di un film horror, il portiere rosanero ha ben poco da fare sui gol del Parma. In partita prova a farsi sentire con i difensori, ma oggi anche Gigi Buffon sarebbe caduto sotto i tiri dell’artiglieria gialloblù. Aronica 4,5 Inconsistente in difesa e fumoso in avanti, il difensore palermitano fa a sportellate con Belfodil ed Amauri ma ne esce sconfitto sotto tutti i punti di vista. In partita rischia il rigore per una clamorosa trattenuta su Belfodil, ma soprattutto non dirige in maniera attenta, come in altre occasioni, il reparto difensivo. Per sua fortuna Sannino lo fa uscire al 53’. Von Bergen 5 No, non è un incubo, questa si chiama Serie A. Con certi giocatori, se non si gioca 200%, si finisce per essere travolti come una conchiglia durante uno tsunami. Oggi lo svizzero ha svolto in maniera impeccabile l’essenziale, ma ha perso i duelli più importanti che hanno portato ai gol del Parma. Colpevole sul 2-0, quando cade con eccessiva impulsività, lasciando il sinistro libero a Valdes, e confuso nell’azione del 3-0 quando Belfodil passeggia tra le macerie della difesa rosanero, prova a riprendersi in avanti, dove serve un paio di palloni invitanti. Munoz 5 Non particolarmente colpevole nei singoli episodi, l’argentino pecca anche lui di impulsività e regala la superiorità numerica al Parma che lo dribbla con disarmante facilità con una semplice finta di corpo. Sui palloni alti, tuttavia, è sempre presente, ma il tempismo sul gioco aereo non è abbastanza per garantirgli la sufficienza. Mantovani S.V. (63’st) Accolto dagli applausi del Renzo Barbera che omaggia il suo ritorno in campo dopo sette mesi di stop, la sua partita è piuttosto anonima. Comprensibile. Morganella 5 Perde il duello con Rosi sulla fascia e sbaglia tante sovrapposizioni che portano il Parma ad attaccare con l’uomo in più dal suo lato. In partita ha una sola occasione per mettersi in mostra e la fallisce clamorosamente al 67’, quando, dentro l’area piccola, spara il pallone in curva invece di metterla al centro per l’accorrente Miccoli. Donati 4,5 Gioca come vertice basso del centrocampo ma soffre il pressing dei mastini gialloblù che non gli lasciano il tempo di ragionare per fare ripartire l’azione. L’emblema della prestazione è il colpo di tacco insensato al 33’ che fa ripartire il Parma in contropiede. Dalla sua il fatto che gioca in un centrocampo inedito, e l’assenza di una prima punta che possa raccogliere i suoi lanci. Viola 6,5 Sarà che è la prima partita in cui parte da titolare, sarà che ci si era abituati al “non gioco” del centrocampo rosanero, ma il giovane Nicolas è uno dei pochi spiragli di luce in quest’ultima giornata di questo campionato vissuto in perenne eclissi solare. In partita esordisce al terzo minuto di gioco lanciando Miccoli a tu per tu con Paletta a pochi metri dalla porta, poi un cross per Formica, bloccato dal fuorigioco, un tunnel a Valdes, che porta allo scambio con Miccoli, prima di concludere verso lo specchio della porta, e poi ancora tante altre belle giocate ed interventi difensivi che ingrandiscono il punto interrogativo sul nostro viso. La domanda sembra piuttosto scontata. Sanseverino 6,5 Giulio Sanseverino, nato a Palermo il 10 Febbraio 1994, ruolo centrocampista destro con spiccate doti offensive ed ottime capacità di interdizione. In partita, nonostante la sua giovane età, gioca con grinta e cattiveria agonistica, e mette più volte in difficoltà la retroguardia del Parma con le sue accelerazioni improvvise. Prova anche alcune conclusioni dalla distanza, che però vengono bloccate facilmente, e recupera un paio di volte in difesa dove fa da difensore aggiunto, pur con qualche sbavatura. Non dite a nessuno che potremmo avere un campione in casa a costo zero, altrimenti rischieremmo di perderlo. Formica 6 Duetta con naturalezza con Miccoli e si fa trovare anche in attacco, dove agisce spesso come una punta, ma la bravura di Mirante e la poca cattiveria sotto porta, non gli regalano la gioia del gol. Esce al 55’ per fare spazio a Dybala. In un campionato lungo, come quello della Serie B, è sicuramente un giocatore che può tornare utile. Faurlin 5,5 (dal 53’ st) Entra in campo per uno spento Aronica e prova a dare ritmo e brio alla manovra rosanero, ma viene inghiottito dalle strette trame di gioco del Parma e non incide come avrebbe potuto. In partita uno dei suoi pochi acuti è un cross tagliato per Dybala all’80’, che si conclude con una rimessa dal fondo. Troppo poco. Hernandez 6 Nonostante una prestazione sotto le aspettative, Abel si impegna e prova più volte ad incidere sulla partita. Tutti ricorderanno l’azione travolgente, all’11’del primo tempo, che ha portato al palo su un tiro a giro dal limite dell’area, dopo avere spazzato Lucarelli, ma non tutti avranno osservato come, a palla lontana, Abel corra per aprire gli spazi e faccia movimenti intelligenti per giocare sull’anticipo con i rocciosi difensori del Parma. Dybala 5 (dal 55’st) Poco incisivo e spesso egoista, finisce per perdere tanti palloni provando lanci improbabili e dribbling difficili. In partita arriva sempre mezzo secondo in ritardo e sbaglia un paio di conclusioni. Se in Serie A si può emergere con la classe, in serie B ci vuole tanta forza e fisicità, se non hai una squadra che gioca interamente per te. Fabrizio Miccoli 8 Oggi era la sua partita, il risultato non contava niente, ma Miccoli lotta come un leone su tutti i palloni, e prova a fare gol in tutte le maniere. Solo un super Mirante gli strozza l’urlo del gol, ma alla fine il gol arriva con una specialità della casa, il calcio di punizione. In partita tutte le azioni pericolose passano da lui: destro, sinistro, testa, al volo, dalla distanza, su punizione. Ogni tiro, statistiche alla mano, passa dal numero 10 rosanero, e già oggi sembra un incubo immaginare un Palermo senza Fabrizio Miccoli. Come recitava uno striscione allo stadio, “orgogliosi di te”. Sannino 5,5 A campionato finito sceglie di dare spazio ai giovani, ma, al di là delle scelte discutibili durante tutta la sua stagione, dove gli onesti fabbri del pallone hanno preso il posto dei cesellatori del calcio, la sua pecca principale è non aver concesso la passerella al capitano Fabrizio Miccoli che avrebbe meritato il lungo applauso del Renzo Barbera prima del fischio finale, come tutti i più grandi giocatori.