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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT PALERMO-CITTADELLA 3-1

Di Fabrizio Anselmo I rosa archiviano la pratica Cittadella e si portano al primo posto davanti lo strafavorito Empoli della coppia Tavano e Maccarone che impatta sul pari con il Cesena. È un.

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Di Fabrizio Anselmo I rosa archiviano la pratica Cittadella e si portano al primo posto davanti lo strafavorito Empoli della coppia Tavano e Maccarone che impatta sul pari con il Cesena. È un sontuoso Munoz a mettere l’ipoteca sulla vittoria volando più in alto di tutti sui due calci piazzati battuti da capitan Barreto, poi i rosa provano a complicarsi la vita con l’autorete di Andelkovic ma è Hernandez a chiudere definitivamente il match stroncando le velleità di rimonta degli avversari con un gol d’autore. La macchina di Iachini è una Duna con il motore di una Lamborghini, ma poco importa l’estetica se si portano a casa i tre punti. Migliore in campo Munoz che oltre ai gol dimostra sempre maggiore sicurezza e personalità, peggiore, anzi ‘meno migliore Milanovic che sbaglia troppi disimpegni consentendo spesso le ripartenze agli avversari. UJKANI 6 una sola parata davvero degna di nota su un bolide di Pecorini che cerca il palo lontano, poi ordinaria amministrazione ed un pizzico di malizia nel guadagnare secondi preziosi con i rosa in vantaggio. MUNOZ 7 due gol, tanta legna ma anche qualche leggerezza di troppo dovuta all’eccessiva sicurezza. Per lui la palma di migliore in campo. MILANOVIC 6 gli avversari non hanno un alto coefficiente di difficoltà (secondo peggior attacco della B), ma il serbo prova più volte a complicarsi la vita con passaggi azzardati e colpi di testa approssimativi. Da un suo errore in disimpegno nasce l’azione del calcio d’angolo che porta il Cittadella sul 2-1, ma in altre azioni è attento e concede pochissimo. Con la giusta continuità saprà farsi valere. ANDELKOVIC 6 soffre la velocità di Di Roberto ma nel complesso gioca in maniera diligente sbagliando meno dei compagni di reparto. Sulle palle inattive, insieme a Munoz, è l’arma in più dell’artiglieria rosanero anche se sul gol del 2-1 avrebbe dovuto imporre il suo fisico invece di impattare goffamente sul pallone. PISANO 6 macina chilometri su chilometri correndo in lungo e largo nella fascia destra. In avanti si propone più volte creando la superiorità mentre dietro agisce come quarto difensore aggiunto. Prestazione positiva, come non accadeva da tempo, troppo tempo, adesso serve continuità di rendimento. BOLZONI 7 giocatore fondamentale nello scacchiere di Iachini, è uno dei pochi insostituibili per l’intelligenza tattica e la dedizione alla causa. Riesce a non ‘pestarsi i piedi’ con Pisano e dà solidità all’asse destro. Prezioso (come sempre). NGOYI 6,5 l’eredità di Bacinovic in quel ruolo non è un fardello difficile da sostenere, ed il giovane francese mette in mostra tanta quantità ed una discreta qualità. I limiti nella fase d’impostazione sono evidenti: la maggior parte dei passaggi lunghi, infatti, finiscono preda degli avversari ma nessuno può chiedere ad un pinguino di volare. BARRETO 7 due assist perfetti per Munoz, tanta densità sul fronte sinistro e freddezza col pallone tra i piedi. A differenza di altre partite cerca molto meno la verticalizzazione, tenendo coperto così il suo tallone d’Achille. DAPRELÀ 6,5 insieme a Barreto garantisce solidità e spinta alla fascia sinistra nella quale transita la maggior parte della manovra offensiva dei rosa. Pungente in avanti e deciso dietro, è lui senza alcun dubbio il titolare della fascia sinistra. BELOTTI 6,5 soffre la pressione asfissiante di Pellizzer ma anche nelle giornate più opache riesce ad incidere sull’andamento del match. È lui infatti che si procura le due punizioni da cui nascono i gol di Munoz e dai suoi piedi parte il passaggio per il gran gol di Hernandez. TROIANIELLO (dal 38’ s.t.) S.V. poche le azioni per mettersi in mostra e guadagnare un voto ma prende virtualmente 7 per lo spirito battagliero e la concentrazione con cui gioca i suoi dieci minuti di partita. Meriterebbe più fiducia ma la concorrenza in avanti è dura ed agguerrita. LAFFERTY 6 arretra il baricentro per liberare gli spazi agli inserimenti di Belotti, ma giocando più lontano dalla porta punge inevitabilmente di meno. HERNANDEZ (dal 26’ s.t.) 6,5 venti minuti per dimostrare che per la maglia da titolare c’è anche lui. Il gol con dribbling secco sul marcatore e tiro a giro a scavalcare il portiere, riporta i tifosi rosanero indietro nel tempo. Concreto. IACHINI 7 scelta piuttosto azzardata quella di Ngoyi in cabina di regia, ma obbligata, considerate le assenze e le prestazioni disastrose dei precedenti interpreti. Sulla destra ripropone Pisano e nel corso della partita indovina la carta Hernandez che chiude il match. Il Palermo non è bello, non è spettacolare ma è incredibilmente cinico e concreto.