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LE PAGELLE DI MEDIAGOL.IT FIORENTINA-PALERMO 1-0

Di Fabrizio Anselmo Ultima trasferta in serie A per il Palermo di Beppe Sannino che perde anche al Franchi contro unattenta Fiorentina che passa in vantaggio con Luca Toni e poi difende in maniera.

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Di Fabrizio Anselmo Ultima trasferta in serie A per il Palermo di Beppe Sannino che perde anche al Franchi contro unattenta Fiorentina che passa in vantaggio con Luca Toni e poi difende in maniera intelligente il risultato. Il Palermo esce mestamente di scena, ma anche nel buio profondo cè qualche spiraglio di luce. Sorrentino 6 Fatta eccezione per la parata sul tiro di Jovetic ad inizio partita, e per un intercetto su cross di Cuadrado, Sorrentino non deve fare gli straordinari ma pecca di tempismo sul gol di Toni, quando, invece di restare sulla linea di porta, avrebbe dovuto essere in traiettoria da buon padrone dell’area piccola. Munoz 5 Colpevole sul gol, viene sovrastato letteralmente dalla fisicità di Luca Toni, e travolto dalla velocità di Cuadrado e Jovetic che non gli fanno vedere il pallone. In compenso è sempre presente nell’area di rigore avversaria sui calci da fermo, e sfiora più volte il gol ma non centra mai la porta. Troppo poco. Donati 5,5 Da centrale soffre la presenza di Luca Toni che gli ruba il tempo in tutte le azioni con una facilità disarmante, nella manovra di impostazione, invece, è più partecipe, ma l’assenza di un centravanti vero rende le sue verticalizzazioni utili quanto un frigorifero al polo nord. Von Bergen 6 Luca Toni è un brutto cliente per qualsiasi difensore ma Von Bergen, nonostante la perda sempre dal punto di vista fisico, riesce sempre a trovare il tocco giusto nel momento giusto in modo da evitare danni peggiori. Colpevole anche lui nel gol perché raddoppia su Borja Valero lasciando Cuadrado libero di crossare per Toni. Garcia 5,5 Si potrebbe tranquillamente fare un copia incolla del giudizio delle partite precedenti perché l’argentino ara la fascia correndo dalla difesa all’attacco ma la sua corsa si rivela sterile perché non porta a nulla. In difesa riesce a rubare tanti palloni e i suoi raddoppi costringono spesso la Fiorentina a ripartire da dietro. Il duello con Cuadrado è esaltante ma la tecnica del colombiano è troppo superiore per essere arginata solamente con la corsa. Kurtic 5 Dire che è un giocatore regalato agli avversari sarebbe ingeneroso ed ingiusto nei confronti dello sloveno che prova a fare gioco ed a impensierire Viviano, ma la sua sterilità, sia in fase di impostazione che di rottura, orientano il giudizio verso questi binari. Dalla sua l’altissimo coefficiente di bravura del centrocampo viola che nasconde il pallone al centrocampo rosa per buona parte del match. Faurlin 6 Anche per lui, come per Donati, c’è il problema della verticalizzazione, perché non è facile lanciare un pallone alto sperando che Dybala o Hernandez possano avere la meglio con Roncaglia, Rodriguez o Savic. La difesa viola, inoltre, ha un baricentro abbastanza basso ed è impossibile lanciare i due attaccanti in velocità nello spazio. Sul gol anche lui abbocca al tranello di Borja Valero e lascia Cuadardo liberissimo di crossare. Le sfumature positive della sua prestazione sono l’ottimo lavoro di interdizione e la fiducia che i compagni ripongono in lui, cercandolo come primo passaggio, varcato il centrocampo. La stoffa c’è. Sanseverino 6 (dal 79’st) Entra per uno stanco Faurlin e gioca da mezz’ala destra giocando di contenimento e iniziando la ripartenza. In partita cerca di non strafare e non si allontana un attimo dai suoi 10 metri quadri di competenza. Per la prossima stagione siamo certi che si giocherà le sue carte. Rios 4,5 Gioca buona parte dell’incontro a torello con i giocatori viola che fanno girare il pallone in maniera fluida ma non riesce a lasciare l’impronta né in interdizione, né, sembra scontato a dirlo, in impostazione. Sannino per sua fortuna lo fa uscire al 12’st per Viola. Viola 6,5 (dal 67’st) I misteri del calcio sono anche questi, Nicolas quest’anno non avrebbe potuto fare peggio di chi è stato schierato nel suo ruolo, anzi probabilmente avrebbe potuto dare una mano importante in impostazione, come oggi, quando dal suo ingresso, tutti i palloni passavano dai suoi piedi. Il futuro è dalla sua parte. Morganella 5 L’unica nota colorata della prestazione dello svizzero è la sua capigliatura originale, per il resto altra prestazione incolore condita da pochi palloni giocati e pochissimi rubati. Dalla sua un avversario per nulla facile da marcare, Jovetic, a cui vengono tolti i rifornimenti da un attento Morganella. Hernandez 5,5 Sannino lo schiera titolare dopo la buona prestazione contro l’Udinese, ma la fiducia non viene ripagata con una prestazione all’altezza. Troppo poco qualche tiro velleitario da lontano per arrivare alla sufficienza. Dalla sua un tipo di gioco che lo penalizza, dato che lo costringe a giocare lontano dalla porta. Abel è un fuoriclasse negli ultimi 15 metri, non può e non deve giocare a ridosso del centrocampo. Miccoli 6 (dal 63’st) Il suo ingresso in campo, al posto di Hernandez, dà una scossa all’intera squadra che prende il pallino del gioco e costruisce qualche azione in maniera più ordinata. In partita fa degli ottimi fraseggi sia con Viola che con Dybala, e sfiora il clamoroso pareggio su punizione all’88’. Non era certo a Firenze che si doveva sperare di fare risultato, ma un fuoriclasse è anche chi è in grado di dare carattere ad una squadra, pur senza fare gol. Che questa annata sia una triste virgola e non un punto in maglia rosanero. Dybala 5 Un giudizio eccessivamente negativo non sarebbe corretto per il giovane argentino che viene gettato nella mischia sperando di trovare la giocata giusta. La giocata giusta, tuttavia, può arrivare in una squadra che gira e costruisce, viceversa solo un giocatore nella storia del calcio è riuscito a fare la differenza in tutte le squadre a qualsiasi livello, Maradona. Ma del Pibe de Oro, Dybala, ha solo la nazionalità. Sannino 5,5 Pochi dubbi sull’inserimento di Faurlin al posto di Barreto e di Garcia per Dossena, stupisce invece l’esclusione di Aronica e Miccoli dal primo minuto. A campionato finito dà spazio a Nicolas Viola che dimostra di saper ancora giocare a calcio, e a Sanseverino, che ci mette grinta e corsa.