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Gazzetta: “Pagellone della A, Palermo voto..”

Di Alberto Cerruti È presto per sapere se vincerà lo scudetto, ma intanto il Milan ha già realizzato unimpresa: interrompere la dittatura dellInter, sola al comando nelle ultime.

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Di Alberto Cerruti È presto per sapere se vincerà lo scudetto, ma intanto il Milan ha già realizzato unimpresa: interrompere la dittatura dellInter, sola al comando nelle ultime quattro stagioni. Nelle nostre pagelle della prima parte del campionato, la squadra di Allegri, però, è alla pari delle due inseguitrici: Napoli e Lazio. E la spiegazione aiuta a capire i voti alle 20 di A, attribuiti non soltanto in base alla classifica, ma ripensando alle speranze dellestate scorsa. Per questo, visto che non teniamo conto delle coppe e tantomeno della prima parte del 2010, lInter per quanto (non) ha fatto da fine agosto a dicembre è soltanto da 5. Rovesciando il discorso, proprio Lazio e Napoli, che nessuno immaginava così in alto, meritano di stare al livello del Milan, nuovo favorito dopo larrivo di Ibrahimovic. Con un invito alla speranza al Bari. Perché la classifica di fine anno solare spesso viene smentita a fine anno calcistico. Ricordare per credere i casi di Cagliari, Reggina e Siena nel 2007; Chievo nel 2008; Catania nel 2009: tutti ultimi a dicembre, ma salvi a maggio. MILAN: VOTO 8 — 36 punti, 1° in classifica, diff. 2009/10 +2 Lultima sconfitta in casa contro la Roma abbassa il nostro voto e dimezza il vantaggio che il Milan aveva su Napoli e Lazio, ma non può negare un 8 alla capolista. Partito tra molte perplessità per la trazione troppo anteriore della squadra, Allegri ha saputo trovare il giusto equilibrio, tanto è vero che la difesa rossonera è la meno battuta (13 gol) insieme con quella della Sampdoria. E il resto lo ha fatto superIbrahimovic, uno dei pochi giocatori che fa la differenza da solo, almeno nel nostro campionato, già a quota 9 gol, con 2 rigori. NAPOLI: voto 8 — 33 punti, 2° in classifica, diff. 2009/10 +6 Dal sesto posto di un anno fa, al secondo. Non sarà ancora da 10 come dice il presidente De Laurentiis, ma è un gran bel Napoli da tenere docchio perché ha già vinto tre volte per 1-0 oltre il 90. E alla ripresa sogna di battere la nuova Inter di Leonardo in trasferta e poi la Juventus in casa, per allungare la serie aperta di tre vittorie consecutive. Cavani, capocannoniere con 10 gol come Di Natale ma senza rigori, è il fiore allocchiello di una squadra con il carattere di Mazzarri, perché dietro i grandi finali cè il suo spirito. LAZIO: VOTO 8 — 33 punti, 3ª in classifica, diff. 2009/10 +17 Da Cenerentola a Principessa nel giro di 12 mesi, merita un voto bellissimo perché era impossibile immaginare la Lazio tra le prime, a cavallo tra il 2010 e il 2011. Nessuna delle 17 squadre in serie A anche lanno scorso ha compiuto un salto così in alto, crescendo di ben 17 punti! Tra il 4 per lultimo posto di allora, con Ballardini in panchina, e l8 per il primo posto di oggi, cè il nuovo grande lavoro di Reja artefice di una squadra vera, con un Hernanes in più. Senza scordare il grande contributo del capitano Mauri, tornato in Nazionale. JUVENTUS: voto 7 — 31 punti, 4ª in classifica, diff. 2009/10 +1 La vittoria gettata via sul campo del Chievo la costringe ad accontentarsi del quarto posto ma non intacca il giudizio ampiamente positivo sulla nuova Juventus, che a San Siro ha già battuto il Milan e pareggiato con lInter. E vero che la squadra di Delneri ha soltanto un punto in più di quella di Ferrara, ma la Juventus di un anno fa dopo un ottimo avvio era in caduta libera, mentre questa è in confortante crescita: la meno battuta (2 sconfitte) e con il miglior attacco, grazie anche ai 9 gol, senza rigori, di Quagliarella. PALERMO: voto 7 — 27 punti, 6° in classifica, diff. 2009/10 +1 Ogni anno promette tanto ma non sempre mantiene, almeno in proporzione alle attese, specie del presidente Zamparini. Se giocasse più spesso come nello spettacolare 3-1 a Torino contro la Juventus (ultima sconfitta dei bianconeri), sarebbe da scudetto. Il limite del Palermo, però, è proprio la mancanza di continuità, malgrado le lezioni di carattere impartite da un ottimo allenatore come Delio Rossi. Un difetto che ultimamente ha frenato anche largentino Pastore, grande protagonista allinizio come la rivelazione Ilicic. UDINESE: voto 7 — 23 punti, 9ª in classifica, diff. 2009/10 +2 Il bel voto va esteso alla famiglia Pozzo, che ha avuto il grande merito di confermare in panchina Guidolin dopo le prime 4 sconfitte. Con lui lUdinese è tornata ai buoni livelli che le competono ritrovando i gol di Di Natale, inizialmente in difficoltà, capocannoniere nel campionato scorso e aspirante capocannoniere anche in questo, per ripetere lultimo exploit di Signori. Ma la nuova Udinese di Guidolin sembra più squadra rispetto a un anno fa, perché non dipende soltanto dai gol del piccolo grande Di Natale. CHIEVO VERONA: voto 7 — 21 punti, 11° in classifica, diff. 2009-10 -3 In alto i pandori, oggi come alla fine del 2009. E smettiamola di chiamarla favola, perché i 21 punti ottenuti dal Chievo non sono un miracolo, ma il frutto della sana gestione economica del presidente Campedelli, delle scelte del direttore sportivo Sartori, del lavoro del nuovo allenatore Pioli e dei gol di tutti, a cominciare da Pellissier, che ha aperto la strada della vittoria contro lInter e lha chiusa in faccia alla Juventus allultimo secondo dellultima partita prenatalizia. Tanti buoni esempi anche per le grandi società. ROMA: voto 6,5 — 29 punti, 5ª in classifica, diff. 2009/10 +1 Mezzo voto in più per lultima vittoria a San Siro che ha frenato la fuga del Milan e ha rilanciato le ambizioni di una squadra dal doppio volto. Unica imbattuta in casa, dove ha raccolto 20 dei 29 punti, deve dare un seguito al primo successo fuori. E poi bisogna capire se Totti è ancora un titolare o un jolly in panchina. Come un anno fa con Spalletti, anche con Ranieri la Roma è partita male, ma se ha sfiorato lo scudetto dopo essere stata a meno 11 dallInter a fine 2009, perché non può sognare a meno 7 dal Milan? SAMPDORIA: voto 6,5 — 23 punti, 8ª in classifica, diff. 2009/10 -2 Con o senza Cassano, è una Sampdoria che viaggia con regolarità, tra laltro con la miglior difesa, come il Milan, battuta soltanto 13 volte. Ottava era un anno fa e ottava è oggi. Da Delneri a Di Carlo, la squadra continua ad affidarsi soprattutto al centravanti Pazzini e non a caso appena si è sbloccato lui sono arrivati gol e punti. Il clamoroso quarto posto finale raggiunto la stagione scorsa, con vista sui preliminari di Champions League, sembra irraggiungibile, ma tutti sanno che quello fu un piccolo miracolo. E i miracoli non si ripetono. BOLOGNA: voto 6,5 — 20 punti, 14° in classifica, diff. 2009/10 +3 Ha incominciato il campionato con uno 0-0 in casa contro lInter e ha chiuso il 2010 con un altro 0-0 a Parma. Tra due punteggi identici, ha cambiato allenatore e presidente, da Magnani a Malesani, da Porcedda a Zanetti, penalizzato di un punto che rischia di pesare alla distanza. Oggi, però, il Bologna sarebbe salvo e il merito è della professionalità di Malesani e di tutti i giocatori, capaci di impegnarsi al massimo anche senza stipendio, a cominciare dal solito grandissimo Di Vaio, già a quota 9 gol e senza nemmeno un rigore. CATANIA: voto 6 — 21 punti, 12° in classifica, diff. 2009/10 +9 Il Catania «argentino» ha salutato il 2010 con unimportantissima vittoria in casa sul Brescia, firmata da Maxi Lopez, che gli ha evitato di essere risucchiato nelle zone pericolose. Lobiettivo minimo della salvezza dovrebbe essere raggiunto senza gli affanni della stagione scorsa quando fu chiamato Mihajlovic, anche se la squadra è ancora troppo vulnerabile in trasferta dove ha raccolto soltanto 3 punti, senza nemmeno una vittoria. Con larrivo di Giampaolo, che cerca il gioco oltre ai punti, era però lecito attendersi qualcosa in più. CAGLIARI: voto 6 — 20 punti, 13° in classifica, diff. 2009/10 -3 Da Allegri a Donadoni, via Bisoli, tra un Capodanno e laltro il Cagliari è sempre al tredicesimo posto, senza esaltare e senza deprimere: un po su e un po giù, come dimostra laltalena delle ultime quattro partite, in cui ha infilato a gare alterne due vittorie e due sconfitte. Lultimo kappaò a Cesena, nellanticipo prenatalizio, è la conferma della discontinuità della squadra, troppo legata ai gol di Matri: 8 su 19 totali. In alternativa a Nenè, serve il ritorno del miglior Acquafresca e maggiore grinta come ha chiesto Donadoni. FIORENTINA: voto 5,5 — 19 punti, 15° in classifica, diff. 2009/10 -5 Prandelli non abita più qui, daccordo. Ma Mihajlovic non è lultimo arrivato e la Fiorentina così in basso in classifica, soltanto 4 punti sopra la linea rossa della salvezza, rimane una delle grandi delusioni del campionato. Fuori casa, dove non ha mai vinto, ha lo stesso rendimento del Catania. Unico alibi, per la verità forte, i molti infortuni, da Jovetic a Montolivo, da Frey a Gilardino, con tutti i problemi avuti di Mutu. Per la verità, deve ancora recuperare una partita, in casa contro lInter, ma nellattesa il giudizio non cambia. CESENA: 15 punti, 17° in classifica, diff. 2009/2010 in B Ha battuto Milan e Lazio sul suo campo e deve recuperare una partita contro lInter, il prossimo 19 gennaio a San Siro. Per questo merita mezzo voto in più rispetto alle altre due neopromosse Brescia e Lecce che hanno gli stessi punti in classifica. Considerando lorganico, il nuovo allenatore Ficcadenti sta lavorando bene perché pur avendo lattacco peggiore (ha segnato soltanto 11 gol, come il Bari) il Cesena è in piena corsa per la salvezza, grazie al rilancio di Jimenez che ha firmato lultima vittoria contro il Cagliari. INTER: voto 5 — 23 punti, 7ª in classifica, diff. 2009/10 -16 Per la prima volta, dopo aver brindato in testa per 4 capodanni consecutivi, 2 con Mancini e 2 con Mourinho, lInter ora affidata a Leonardo è costretta a inseguire, già battuta con Benitez in 4 partite su 15: quante ne aveva perse in tutto il campionato scorso! Con due gare da recuperare (Cesena in casa, Fiorentina fuori) i nerazzurri hanno 16 punti meno di un anno fa, 13 meno del Milan capolista. Più di tutti hanno avuto soltanto il numero degli infortuni. E i guai non sono finiti: Sneijder è ancora fuori e senza lolandese addio fantasia. GENOA: voto 5 — 21 punti, 10° in classifica, diff. 2009/2010 -4 Classico caso in cui linsufficienza si riferisce alle aspettative tradite e non alla classifica, che tra laltro deve tener conto del derby da recuperare. Il Genoa ha 3 punti meno rispetto allo scorso anno, ma soprattutto non ha compiuto latteso salto di qualità, dopo le speranze sollevate dai molti acquisti di Preziosi. Se Gasperini è già andato via e al suo posto è arrivato Ballardini, vuol dire che qualcosa non funzionava, anche se la colpa non era tutta sua. Ma una cosa è certa: il Genoa spettacolo di due anni fa non cè più. PARMA: voto 5 — 19 punti, 16° in classifica, diff. 2009/10 -9 Senza linfortunato centravanti Paloschi, si è rivisto quello straordinario professionista che si chiama Crespo, 35 anni, capocannoniere a sorpresa della squadra con 6 gol. Ma neppure il suo prepotente ritorno alla ribalta può evitare linsufficienza al Parma, soltanto quintultimo in classifica. Dopo aver chiuso con un brillante ottavo posto la stagione scorsa, era lecito attendersi molto di più dal gioco del nuovo allenatore Marino, ma anche dai gioiellini del centrocampo Giovinco e Candreva che invece si sono visti soltanto a sprazzi. BRESCIA: voto 5 — 15 punti, 18° in classifica, diff. 2009-10 in B Salutato Iachini, che finalmente lo aveva riportato tra le grandi, è ripartito con Beretta e proprio il nuovo tecnico, esperto in salvezze difficili, è la migliore garanzia per la permanenza del Brescia in serie A. In campo, però, ci vanno i giocatori e allora è lecito attendersi più continuità e più concretezza dal gioiellino Diamanti, che si era meritato il debutto nella nuova Nazionale di Prandelli, e qualche gol in più dal centravanti Caracciolo che fin qui ne ha segnati 5 ma soltanto 2 su azione. Pochi per scacciare la paura. LECCE: voto 5 — 15 punti, 19° in classifica, diff. 2009/10 in B Meriterebbe molto di più per la rara dimostrazione di fiducia e coerenza del presidente Semeraro nei confronti del tecnico De Canio, artefice della promozione in A della stagione scorsa. In campo, però, la squadra fatica a dare ragione alle scelte dellallenatore, soprattutto nel disastroso rendimento fuori casa, dove il Lecce ha ottenuto soltanto 1 punto in 9 gare! Da brividi anche la difesa, la più battuta con 34 reti al passivo: media di 2 a partita. E continuando a prendere gol così, è molto più difficile salvarsi. BARI: voto 4 — 11 punti, 20° in classifica, diff. 2009/10 -14 Laltra faccia della medaglia, perché al contrario della Lazio il Bari passa dal ruolo di squadra rivelazione di un anno fa a quello di cenerentola oggi. E dire che era partito bene, battendo la Juventus. Poi è precipitato in fondo alla classifica, con lattacco peggiore (insieme con il Cesena) a 4 punti dal trio delle penultime. Ma non è giusto prendersela con Ventura, che è stato costretto a reinventare la difesa senza la coppia centrale Bonucci-Ranocchia. Guarda caso due giocatori finiti alle grandi, presto insieme in Nazionale.