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GASPERINI VS FERRARAQUANDO I DUE SI SFIDARONO E FURONO ROVENTI POLEMICHE

Era una vigilia come tante in casa Genoa: Gian Piero Gasperini si avviava ad affrontare ancora una volta la squadra che lo aveva cresciuto da allenatore, la Juventus che per la panchina più.

Mediagol8

Era una vigilia come tante in casa Genoa: Gian Piero Gasperini si avviava ad affrontare ancora una volta la squadra che lo aveva cresciuto da allenatore, la Juventus che per la panchina più prestigiosa dItalia aveva scelto lesordiente Ciro Ferrara. Galeotta però fu la domanda di un giornalista, che chiese al tecnico di Gruliasco un commento sulla mossa della Juventus, simile a quella di altre società che nello stesso periodo avevano optato per scelte di questo tipo, dimostrando di non essere insensibili al fascino di quanto stava facendo in Catalogna il Barcellona. “Il fatto che allenatori senza nessuna esperienza siano sulle panchine di due grandi squadre mi lascia perplesso e lo considero una sconfitta per la categoria - disse Gasperini nella conferenza stampa del 24 settembre 2009 -. Stimo molto Ferrara e Leonardo, se Juve e Milan li hanno scelti, avranno avuto le loro ragioni. Lascia perplessi però che non abbiamo mai lavorato sul campo. L’esempio di Guardiola? Non regge, perché almeno lui aveva allenato la Primavera del Barcellona e aveva un’esperienza da allenatore. Ciò non toglie che Ferrara e Leonardo siano bravi e possano ottenere dei risultati. Ma questa, per me, è una sconfitta della categoria”. La risposta di Ciro Ferrara, un tipo che si accende davvero con poco, non si fece attendere. La conferenza stampa della Juventus era fissata giusto un paio dore dopo. Lex difensore napoletano sottolineò come probabilmente la dichiarazione del suo collega fosse dettata dal prestigio della panchina su cui si accingeva a sedersi. "Capisco che abbia voluto difendere una categoria - disse Ferrara mettendo in campo tutto il suo orgoglio -, ma ci tengo a sottolineare che di quella categoria ne faccio parte a pieno titolo. Detto questo, mi rendo conto che il fatto di sedermi per la prima volta da tecnico su una panchina come quella della Juventus possa dar fastidio, questo lo capisco. E quasi naturale perché questa è una panchina ambita". Il giorno dopo la partita finì in pareggio, ma la Juventus recriminò per ben due gol annullati per dubbie posizioni di fuorigioco. Era una Juventus quasi a punteggio pieno quella che si presentò al Ferraris, quindi il risultato lasciò lamaro in bocca agli juventini. "Abbiamo avuto diverse palle gol nel primo tempo e avremmo potuto chiudere il match - disse lallenatore juventino, lanciando poi una stoccata al collega Gasperini -. Forse con un po più desperienza avremmo potuto vincere: quindi è colpa mia". Fu allora il turno di Gian Piero Gasperini di rispondere al collega, stavolta tentando di stemperare i toni. "Premesso che non mi stavo assolutamente riferendo a Ciro Ferrara - spiegò lallenatore del Genoa incalzato sullargomento - mi sembra semplicemente di vedere che oggigiorno competenza e sostanza a volte non siano più il principale criterio su cui si basano le scelte effettuate per alcune grandi panchine. Il fatto che un tecnico segua bene aspetti fondamentali come gli allenamenti settimanali e la preparazione atletica è diventato marginale. Ovviamente questa non vuole essere una generalizzazione, ma soltanto un fatto che ho constatato. Invidioso? Frase patetica. Io qui sto bene. Non ho nessuna altra ambizione. Anzi vorrei che si fermasse il tempo in questi quattro anni stupendi che ho passato e sto vivendo a Genova. Vorrei proprio stemperare. Non era riferito a Maradona, o Ferrara o Leonardo. Società importantissime come Juve e Milan affidano la squadra a tecnici senza pratica: magari la comunicazione, il carisma son elementi divenuti decisivi; tutto meno che il campo. Non volevo questa polemica. Io non soffro di nessuna invidia, l’invidia non mi appartiene".