notizie

FABRIZIO MICCOLI A TUTTO CAMPO: “A Palermo a vita, mai pensato di andar via Simplicio? Sorpreso, lo minaccerò…”

di Francesco Graffagnini Protagonista della prima conferenza stampa della settimana in casa Palermo è stato il capitano Fabrizio Miccoli, che ha toccato diversi argomenti a modo suo,.

Mediagol8

di Francesco Graffagnini Protagonista della prima conferenza stampa della settimana in casa Palermo è stato il capitano Fabrizio Miccoli, che ha toccato diversi argomenti a modo suo, cioè mai banale. Dal momento magico che la squadra sta vivendo, alle sue sensazioni personali dopo le recenti polemiche seguite alla sostituzione di Napoli che hanno portato alle scuse del Romario del Salento e alla chiusura dell’episodio. Miccoli parte però dal passato recentissimo, cioè l’amichevole con scopo benefico alla quale ha partecipato ieri sera davanti ai suoi ex tifosi del Benfica allo Stadio "Da Luz" di Lisbona, al fianco di campionissimi quali Zidane, Figo, e Kakà. “Ieri sera è stata unesperienza divertentissima e forse aldilà del calcio è stata lesperienza più bella che abbia mai fatto, a fine primo tempo sono uscito e 60.000 persone mi rivolevano in campo – racconta - tutto questo affetto dei tifosi del Benfica mi fa tantissimo piacere, fare parte della storia di un club come il Benfica è fantastico, non so come si giustifica questo affetto, forse le grandi partite che ho giocato lì, i gol. Quando uno guarda il Benfica dallesterno non capisce bene cosè, è a livello di Barcellona e Real Madrid a livello di seguito. Pensate soltanto che ieri il calcio dinizio lha dato Eusebio, uno dei più forti della storia”. E nonostante le dolci sensazioni procurategli dal ritorno per una sera in uno stadio in cui era ed è rimasto amatissimo, dice di non essersi mai pentito di essere approdato in rosanero: "Nostalgia e rimpianto? Rimpianto no, perché comunque è stata una decisione che ho preso io con la mia famiglia quella di tornare in Italia, basta vedere quanto è felice mia figlia di stare con i suoi amichetti qui a Palermo. Certo – prosegue - la nostalgia cè quando vedo laquila che fa il giro del campo come tradizione. Forse allinizio un po di nostalgia cè stata, ma passa subito, basta pensare allaccoglienza ricevuta con la Fiorentina". Quindi Miccoli, come detto, è tornato sull’episodio del San Paolo, assumendosi ancora una volta in pieno le sue responsabilità: “A me fa piacere quello che è successo domenica, non avevo dubbi perché so il bene che mi vuole la tifoseria quindi non ho mai avuto nessun dubbio, non ho mai pensato di andar via come è stato scritto diverse volte – chiarisce- sono stato sempre tranquillo, è normale che la mia reazione a Napoli è stata sbagliata, non da capitano, ma la squadra lo può dire, la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiedere scusa. A trentuno anni – prosegue - sto cercando di cambiare, ma sono un istintivo. Ho chiesto scusa, è sicuramente una cosa che non succederà più. Cera lamarezza per aver sbagliato il rigore, mi sentivo responsabile per quello che era successo, volevo rimediare nel secondo tempo mentre sono stato sostituito dopo sette minuti e ho perso un po la testa - ha dichiarato - Ho chiesto scusa a tutti, più di così posso solo prendere la pistola e spararmi". E giura fedeltà ai colori rosanero: “Io sto bene qui, ho ancora due anni di contratto, col presidente sto benissimo – racconta - non ci sono problemi con la società, poi nella vita può succedere di tutto, potrei non rientrare più nei piani di qualcuno, anche a Firenze pensavo di non andar mai via. Io spero di rimanere qui, di terminare il mio contratto con il Palermo”. L’attaccante rosanero parla poi del suo rapporto con Delio Rossi, smentendo le voci che avrebbero voluto dei dissidi tra i due: "Alcuni hanno detto che in occasione della gara contro la Lazio avevano dato la fascia a Liverani e cero rimasto male, invece ero stato io a chiedergli se voleva nel suo stadio prendere la fascia di capitano - ha dichiarato il bomber salentino - Altri hanno scritto che il mio abbraccio a Rossi è stato formale, io non faccio niente per questione di forma, era una cosa che sentivo. Col mister avevo chiarito subito tutto. Non ho mai dichiarato a Napoli che avrei detto qualcosa di particolare durante la settimana – rivela - martedì ho avuto un dialogo con lui ed è finita lì. Gli ho detto ciò che pensavo, lui mi ha comunicato cosa riteneva giusto in quel momento, quello che è importante è che entrambi vogliamo il bene della squadra, quello è importante. Poi tra due persone adulte, tra due che hanno avuto una carriera importante, ci possa essere qualche opinione divergente è normale". A questo punto, il numero 10 del Palermo passa ad analizzare il momento della squadra, trattenendo a stento la soddisfazione per come stanno andando le cose e puntando gli obiettivi da raggiungere: “Dobbiamo mettere in campo quello che sappiamo fare, una cosa positiva è che adesso anche fuori casa cerchiamo di fare il nostro gioco e di mettere in campo quello che facciamo in casa. Prima andavamo fuori casa per portare a casa il punticino – spiega - ora invece facciamo la partita. E importante continuare a vivere alla giornata, le squadre sono tutte vicine, ad un paio di punti, la speranza di andare in Europa però questanno cè, è il nostro obiettivo e la squadra è abbastanza forte per centrarlo”. Confida poi le sue sensazioni guardando la classifica, invitando a proseguire sul cammino intrapreso: "Stare così in alto in classifica è un orgoglio per tutti noi, stare davanti a squadre come la Juve è qualcosa di importante. Però se non continuiamo a far bene e a far punti non serve a nulla". Lo sguardo adesso è rivolto al match del San Nicola contro il Bari, sfida che per un tifoso doc del Lecce come Miccoli ha sempre un sapore particolare: “Bari il mio derby? No - ha detto sorridendo il numero dieci rosanero - domenica però ci sono tanti scontri diretti quindi sarebbe importante fare punti. Sì, non nascondo che sarà una gara diversa, sarà sicuramente un derby, speriamo di portare punti alla squadra, vedrò se mettere un premio alla squadra – scherza - Laccoglienza sarà il contrario di quella di Lisbona, è ancora più bello se alla fine uscirà fuori una vittoria, sarebbe importante, più di un mio gol. Mi interessa solo giocare in Europa il prossimo anno, è la cosa a cui tengo di più”. E nel percorso per l’Europa, si stanno facendo largo a suon di grandi prestazioni gli elementi della linea “verde” del Palermo, e a tal proposito è chiaro il pensiero del capitano del Palermo: "Sono contento per Hernandez e Pastore, contro la Fiorentina hanno fatto una buona partita. Il mister può mettermi anche in panchina se vuole, non cè problema, limportante è che vinciamo. Sabato però no – scherza Miccoli - da Hernandez me lo aspettavo sinceramente, si vede che sta bene, ha voglia e sono contento per lui. E un bel giocatore, può solo migliorare come Pastore, Bertolo ed altri. Sono contento che abbiamo in squadra dei giovani così importanti - ha proseguito - Quando hai un reparto così forte, con alternative rilevanti come anche Budan, il mister può scegliere bene e possiamo inseguire al meglio lEuropa". Miccoli si sofferma poi sull’andamento del campionato in generale, esprimendo la sua soddisfazione per il ribaltamento attuale delle gerarchie geografiche: “Sono contento che il sud stia andando bene, con Bari, Napoli, Palermo, Roma. La Roma adesso è la squadra più forte che cè dopo lInter in questo momento. Il Napoli sta andando bene, il Palermo anche, il Lecce è primo, sono contento”. E torna poi a parlare della sua condizione di forma, che è apparsa un po’ opaca nelle ultime uscite: “Questo momento non è bruttissimo ma non sono ai livelli miei, lo so e un po ne risento – confessa candidamente - forse in questi tre anni non mi è mai capitato un momento così, spero di fare gol prima possibile se può servire, spero soprattutto di fare prestazioni importanti come a Milano, come domenica in modo da ripagare la fiducia dei compagni che mi sono stati vicino dopo Napoli e per i complimenti che mi hanno fatto domenica nonostante il gol non sia arrivato”. Mostra poi la sua consueta spavalderia: “Tirare un rigore col Bari? Certo che lo farei, i rigori non li sbaglia solo chi non li tira, Migliaccio per esempio non ne sbaglia mai. E vero che Cavani mi aveva chiesto di tirare col Napoli? Sì, è vero”. E non può evitare di scherzare sull’argomento forma fisica: “Magari in questo momento non mi riescono certe cose che mi riuscivano due o tre settimane fa, ma nella vita di un calciatore succedono spesso queste cose. Ieri pensavo di andavo a Lisbona a fare una passeggiata e invece cerano Daniel Alves, Couto, Davids, non proprio una cosa morbida. Ho fatto fare due gol a Nuno Gomes che non segnava da sette mesi". Nel corso della lunga chiacchierata, non poteva mancare il suo pensiero su due compagni che stanno vivendo un momento particolare, Fabio Simplicio e Mark Bresciano: "Non me laspettavo da Simplicio, sono rimasto sorpreso, ancora non ci ho parlato, ora vediamo, magari lo minaccio - ha dichiarato il salentino - Bisogna però capire i discorsi di ogni persona, non mi sento di dire niente nei confronti di Fabio e della società. E normale che sia io che la squadra vorremmo confermarlo, conosciamo le sue qualità, ma è una scelta che deve fare lui". E sull’australiano: “Non so se rinnoverà. So che anche a lui la società ha fatto unofferta, bisogna che decida se accettare o meno. Dipende anche da motivi familiari, da quello che si sente dentro. Lui insieme a Simplicio è una pedina importante, conosce lambiente, ha dimostrato come ragazzo e come giocatore quello che può fare - ha dichiarato Miccoli - Dispiacerebbe perderlo ma se farà una scelta diversa dal rinnovo bisognerà comprenderlo". E si sofferma su un altro compagno, anche lui per motivi diversi in un momento molto delicato: “La penso come Migliaccio, questa squadra per Levan ha fatto tanto, come sta facendo adesso con i vari Pastore ed Hernandez, facciamo il possibile per far crescere questi giovani. Spesso non è facile per loro – precisa - vengono da altre realtà e cerchiamo di farli entrare al 100% nel nostro gruppo e quando accade li sentiamo parte di noi. Non è bello assistere a certi comportamenti, poi bisogna capire perché ha agito così, posso solo dire che mi dispiace, penso abbia grande potenzialità”. Il bomber del Palermo parla poi di due allenatori che stanno vivendo vicende decisamente opposte: "Mourinho ha ritenuto giusto dire quelle cose perché magari le pensava, io dico solo una cosa, sono uno di quelli che a volte anche la domenica per gli errori arbitrali perde la testa, però so che non è facile per loro, specialmente in un match di cui si parla da settimane. Qualsiasi scelta si faccia si sbaglia - ha continuato Miccoli - Mourinho fa così per cercare di togliere la pressione dalla squadra, difende sempre i suoi giocatori e per questo mi piace, per me è un grande. Io giudico la persona e secondo me è una grande persona". E su Ciro Ferrara, in grande difficoltà sulla panchina della Juventus, ex squadra di Miccoli: “Non è facile gettarsi in una realtà simile come allenatore, lunica cosa che mi dispiace è che non vorrei che buttasse dieci anni di grandi traguardi con la Juve per sette mesi da allenatore. Adesso viene criticato e insultato, è normale che la tifoseria lo contesti, però sarebbe brutto - insiste - se dimenticassero quello che Ciro ha fatto per quella maglia, sicuramente lui tutto quello che fa lo fa per il bene della squadra. Spero per lui che la situazione migliori”. L’ultima chiosa dell’incontro odierno l’ha voluta dedicare a Salvatore Sirigu e ai giovani della Primavera campione d’Italia: “Salvatore sta facendo bene, molto bene, ha avuto una crescita eccezionale. Sono contento perché se lo merita per il lavoro che ha fatto dal ritiro fino ad oggi, si merita il posto e di tenerlo stretto”. E sui ragazzi del vivaio spiega: “Stanno dimostrando ormai da tempo di essere pronti per la prima squadra, con lo scudetto dellanno scorso si è visto. Alcuni giocatori in prestito stanno facendo grandi cose, è una buona opportunità per crescere, vedi Mazzotta titolare a Lecce. Spero che il Palermo – auspica - possa cercare dei giovani anche nella primavera ma lo faranno sicuramente perché Sabatini, Zamparini, gli altri dirigenti sono motlo validi, quindi sono sicuramente in grado di giudicare se qualcuno dei giovani è aggregabile alla prima squadra”.