notizie

ESCLUSIVA – COACH Z A MEDIAGOL”Rosa da Champions! Pastore va aiutato. Tifosi, Zamparini non mollerà. Anzi, con lo Sceicco…”

Intervistato in esclusiva da Mediagol.it, lex tecnico del Palermo Walter Zenga, adesso allenatore in Arabia Saudita dell’Al-Nassr di Riyad, si è soffermato sullattuale momento dei.

Mediagol8

Intervistato in esclusiva da Mediagol.it, lex tecnico del Palermo Walter Zenga, adesso allenatore in Arabia Saudita dell’Al-Nassr di Riyad, si è soffermato sullattuale momento dei rosanero, secondo coach Z in grado di lottare per la Champions. Tanti ricordi, ma anche la convinzione di poter ritornare nel capoluogo siciliano.... Intervista di Francesco Graffagnini “La sconfitta di Napoli ci può stare, niente drammi” Dopo le vittorie consecutive contro Catania, Cesena e Roma, il trend positivo di vittorie in campionato del Palermo si è interrotto lunedì sera al “San Paolo” di Napoli. La sconfitta maturata nei minuti di recupero però, non deve allarmare l’ambiente rosanero. La pensa così Walter Zenga, raggiunto in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it in Arabia Saudita dove oggi allena l’Al-Nassr di Riyad. “Non sono riuscito a vedere la partita perché qui l’orario è due ore avanti rispetto a quello italiano e a quell’ora io metto la mia bimba a dormire e sto con lei per farla addormentare quindi non ho potuto vedere in tv la sfida ma ho letto qualcosa sui giornali. Capita che qualche partita riesca più o meno bene di un’altra, anche se dispiace perché era importante dare continuità a livello di risultati a questo momento positivo – ha dichiarato l’ex tecnico rosanero a Mediagol.it – l’anno scorso con la difesa a tre avevamo fatto anche delle ottime partite tipo con la Juve in casa e a Livorno ma tutto sommato in un campionato talmente equilibrato come quello attuale, una sconfitta a Napoli ci può anche stare e non bisogna farne un dramma”. “Rossi non ha accontentato Zamparini ma..” La difesa a tre schierata da Delio Rossi nell’infausta serata di Napoli ha sorpreso un po’ tutti in quanto ha costituito una soluzione tattica inedita per i rosanero in questo campionato. Il modulo presentato al "San Paolo", notoriamente gradito al presidente rosanero Maurizio Zamparini, non ha però fornito gli effetti sperati e si è tradotto in una prova opaca ed eccessivamente rinunciataria della compagine rosanero. "Quando ero a Palermo con il presidente si parlava di tutto a 360 gradi, come è giusto che sia ci si confrontava sulle possibili soluzioni ed in quel momento nacque questa idea di giocare con la difesa a tre. Contro la Juventus noi giocammo a tre con Migliaccio centro sinistra e Bovo in mezo che si era preso la responsabilità di fare il centrale essendo bravissimo anche a fare ripartire l’azione. Ci schieravamo praticamente con un 3-4-3 con Bresciano e Simplicio davanti la difesa, senza un mediano reale ma queste sono scelte degli allenatori che dipendono da tanti fattori, dalle contingenze del momento. In quel periodo per esempio mi ricordo che Nocerino che giocava poco si arrabbiò un po’ ma in quel momento lì Bresciano e Simplicio li ritenevo superiori. Adesso non sono io che seguo gli allenamenti quindi non mi permetto di mettere bocca nelle faccende di Delio Rossi. Per quanto concerne la mia esperienza – ha spiegato Zenga - quando conduci una squadra fai molte riunioni tecniche in cui senti i pareri di chi sta fuori, è giusto che il tecnico si confronti con serenità con tutto l’ambiente mi sembra normale, poi è lui che decide tutto, come e quando fare i cambi e chi sostituire, come giocare e chi mandare in campo ma il confronto c’è sempre stato e ci sarà sempre…". “Liverani-Pastore? Al top anche insieme” L’esclusione di Fabio Liverani nella gara persa dai rosanero contro il Napoli, in un centrocampo già orfano di Armin Bae#269;inovie#269;, è destinata a far discutere. Significativa anche la dichiarazione rilasciata dal patron rosanero Maurizio Zamparini nei giorni precedenti alla sfida del "San Paolo" in cui il presidente rosanero definiva tatticamente poco opportuna la coesistenza in campo di Liverani e Javier Pastore. "Io non ho avuto la fortuna di avere a disposizione Fabio Liverani perché quando ero a Palermo era infortunato. Lui è uno che detta i tempi, bravissimo a farlo essendo unincantatore del pallone. Pastore è un altro straordinario interprete del gioco. Bisogna vedere cosa ne pensa l’attuale tecnico del Palermo, schierando una squadra con Ilicic, Miccoli, Pastore e Liverani magari si è un po’ sbilanciati - ha spiegato lattuale tecnico dell’Al- Nasr di Riyad - Chi non farebbe giocare tanti giocatori di qualità se stanno bene, l’importante, non ce lo dimentichiamo, è la squadra, l’equilibrio del gruppo ed i risultati ed è quello che un allenatore cerca sempre di bilanciare nel computo finale". “Miccoli è un generoso, farebbe anche il terzino" Tornato a disposizione dopo l’infortunio che l’ha tenuto a lungo lontano dai campi di gioco, Fabrizio Miccoli è stato impiegato da Delio Rossi come prima punta del “trio fantasia” del Palermo. “In realtà lui si decentra moltissimo e tende a favorire gli inserimenti dalla destra di Ilicic e a far sfondare al centro Pastore, nella zona del campo più congeniale per l’argentino – ha spiegato ai microfoni di Mediagol.it l’ex tecnico rosanero Walter Zenga – poi c’è da dire che Fabrizio è uno che se gli chiedi di giocare terzino e sta bene lo fa anche perché è un generoso di natura. L’anno scorso mi ricordo che noi provammo all’inizio a giocare con Miccoli punta centrale con Pastore o Simplicio alle spalle e Cavani più defilato. Se non erro abbiamo giocato così con il Napoli e a Firenze, giocando anche piuttosto bene, a conferma del fatto che è un ruolo che può fare tranquillamente senza problema. Forse un po’ sacrificato? Non direi perché comunque lui è uno che quando sente la porta comunque fa gol, e che soprattutto vede la porta come pochi. Per esempio a Milano con l’Inter quando perdemmo 5-3 fece due gol straordinari da prima punta e poi ne fece un altro bellissimo con il Milan, partendo da sinistra. Diciamo che Miccoli non è uno che ha un ruolo definito, gli altri possono averlo ma non lui che è il giocatore per eccellenza”. “Pastore va aiutato, anche con la panchina” “Quanto è cresciuto Pastore in un anno, ovvero da quando l’ho lasciato io ad oggi? Tantissimo, direi in maniera esponenziale rispetto alle 10-13 mie partite di Palermo anche se l’ho visto giovedì sera in Coppa contro lo Sparta e mi sembrava il mio Pastore”. E’ questo il pensiero dell’ex tecnico rosanero Walter Zenga. “In ogni caso ci può stare che in qualche partita non renda ai suoi standard. Lui va solo aspettato e soprattutto aiutato, magari anche con qualche panchina, o comunque facendogli fare delle cose particolari per fargli capire meglio l’ambiente ma in questo momento penso sia davanti a tutti il suo talento”. “ROSA OK, SIETE DA CHAMPIONS” Questo Palermo è da Champions. Lo ha dichiarato dopo la sconfitta di Napoli il centrocampista rosanero Giulio Migliaccio ed è dello stesso avviso anche l’ex tecnico rosanero Walter Zenga. “La classifica dice che i rosa, così come il Napoli, sono da quarto posto ma dice anche che il campionato è ancora lunghissimo e tanto altro – la premessa dell’attuale allenatore dell’Al-Nasr - non bisogna mai illudersi troppo con delle vittorie ed abbattersi quando c’è un imprevisto perché il campionato italiano è sempre stranissimo, non so se sia il campionato più bello del mondo, ma di sicuro è di quelli strani in cui fai tre vittorie di fila e poi magari fai malissimo e perdi. Sicuramente il Palermo ha tutte le carte in regola per andare in Champions. Basta guardare i giocatori, da Sirigu a Cassani, passando per Balzaretti e Bovo, Nocerino e Migliaccio, Miccoli e Maccarone, per parlare solo degli italiani e non citare gli stranieri. In squadra ci sono tanti elementi importantissimi che rappresentano una base straordinaria per provare a lottare per questi obiettivi”. “Vi racconto la telefonata con lo Sceicco..." L’amicizia con il facoltoso principe saudita Musaad Abdul bin Mohsen Al Hokair è un elemento che accomuna ancora il patron del Palermo Maurizio Zamparini e l’ex tecnico rosanero Walter Zenga. Nei giorni scorsi c’è stata anche una cordiale telefonata tra il presidente rosanero e l’attuale tecnico dell’Al-Nasr in cui Zenga ha avuto modo di conversare anche con lo sceicco. "La telefonata con lo sceicco? Mi sento spesso con Zamparini – ha spiegato l’ex portiere dellInter e della Nazionale - c’è anche questo strano segno del destino che io sono venuto ad allenare in Arabia mentre lui coltiva una grande amicizia con questo principe di Riyad. Io in buoni rapporti con lo sceicco? Si è vero, anch’io sono in buoni rapporti con Al-Hokair, queste sono le stranezze della vita. Se abbiamo mai parlato delle sue intenzioni di acquisire il club rosanero? Sinceramente avrei preferito non conoscere lo sceicco ed essere rimasto allenatore del Palermo perché mi avrebbe fatto più piacere ma scherzi a parte va bene così. Nonostante l’epilogo del nostro rapporto professionale – ha dichiarato Zenga in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it - io e Zamparini ci sentiamo spesso, scherziamo e ci confrontiamo molto, ci unisce un sincero rapporto di simpatia reciproca”. “Zamparini non molla, lo sceicco potrà aiutarlo" L’ipotesi dell’acquisizione di alcune quote del club rosanero da parte del principe saudita Musaad Abdul bin Mohsen Al Hokair, come paventato tra le righe dal patron del Palermo Maurizio Zamparini, solletica la fantasia dei tifosi. Questo il pensiero in merito dell’ex allenatore del Palermo Walter Zenga, ora tecnico dell’Al-Nasr di Riyad e in buoni rapporti con lo Sceicco. "Indipendentemente dall’eventuale ingresso in società del principe saudita, lo sceicco a Palermo ce l’hanno già. Se non vado errato in 10 anni il club rosa è passato da un campionato anonimo in serie C ad essere protagonista in Serie A fino a varcare la soglia del palcoscenico europeo, quindi già questo basta a spiegare che lo sceicco è Maurizio Zamparini - ha dichiarato Zenga - Se conoscendo Al Hokair ci sono possibilità di un suo ingresso in società anche in vista del pensiero del presidente di defilarsi dal club? Magari con un eventuale ingresso potrà avere un forte aiuto per coltivare le sue grandi ambizioni, vedremo quello che succederà e come si evolverà questa situazione ma sono convinto Zamparini è troppo legato a Palermo per potersi disimpegnare…". “A PALERMO NON HO FALLITO, TORNERÒ...” A distanza di poco più di un anno dal suo esonero dalla panchina del Palermo, Walter Zenga ripercorre i passaggi focali della sua non fortunata avventura in rosanero lasciando trapelare orgoglio per il lavoro svolto e qualche rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato. "A volte la gente parla solo per il gusto di poter aprire la bocca – ha premesso Coach Z – ma la mia esperienza in rosanero non è stata un fallimento da parte mia perché quando sono andato via il Palermo aveva gli stessi punti dell’anno prima con Ballardini con la differenza che non disponevo di Liverani ed ho dovuto cambiare posizione a Simplicio. Nel momento in cui eravamo al top persii anche Balzaretti e Bovo e siamo andati a giocare a Milano contro l’Inter senza di loro, non avevamo tutti i cambi che ci sono adesso. Nelle stagioni ci sono cose non previste che possono succedere, poi è arrivato Delio Rossi e la stagione alla fine dei conti è andata come io avevo previsto andasse. Se parliamo di lavoro uno ci può restare male se si prende una decisione più o meno leggera ma i rapporti umani restano solidi e per me non è successo nulla, solo un’interruzione del rapporto di lavoro. Io sarei rimasto a Palermo molto volentieri per tanti anni – aggiunge Zenga - perché è una piazza importante dove si vive e si respira calcio, l’importante è che io ho mantenuto sempre un bellissimo rapporto con tutti e un giorno ci tornerò perché lì è nata mia figlia e mi legano tanti splendidi ricordi". “La verità sugli acquisti di Goian e Melinte...” Cristian Melinte e Dorin Goian. Due acquisti del Palermo fatti sotto la gestione Walter Zenga e che oggi, circa un anno e mezzo dopo, proprio l’ex tecnico rosanero ha spiegato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it. “Il primo è stato preso solo per un motivo: era a parametro zero e sarebbe dovuto andare in prestito immediatamente in una squadra di B per farsi le ossa. Era più un investimento basato sul futuro in cui c’erano dei passaggi da fare, poi è rimasto perché non c’è stato modo di poterlo dare in prestito e si è adattato in un ruolo non suo perché fare il vice Balzaretti non era facile per lui e se vi ricordate ho anche spostato Bovo pur di non rischiarlo. Goian invece, nel curriculum ha campionati Europei, Champions e partite di nazionale giocate. In una rosa di titolari del Palermo in previsione di una coppa europea dove si gioca anche il giovedì poteva essere uno dell’organico. Se quindi è stato acquistato più come rincalzo che come prima scelta? Va ricordato che era stato preso anche in previsione del fatto che Kjaer sarebbe andato via. A volte certi acquisti e in generale certe situazioni vengono iniziate sei mesi prima in previsione del futuro, era questo quello che io avevo in mente di fare a Palermo, poi tra il dire e il fare c’è sempre il mare che per intenderci non è quello splendido di Mondello”, aggiunge sorridendo Zenga. “Inter non devi mollare. Io per Benitez? No comment” Al termine della lunga intervista concessa in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, l’ex tecnico rosanero Walter Zenga, oggi allenatore dell’Al-Nasr, ha anche detto la sua sul momento particolare dell’Inter che continua a raccogliere sconfitte ed infortuni. “C’è tanto negli infortuni perché comunque se consideriamo che nelle ultime partite manca sempre gente come Julio Cesar, Milito, Samuel, Eto’o, Maicon, è evidente che è tanta roba tenere fuori giocatori di questo genere – ha spiegato l’ex portiere nerazzurro – sono convinto che quando torneranno tutti l’Inter tornerà a dire la sua, del resto non è mai troppo tardi nel campionato italiano, bastano tre vittorie di fila per risalire e si possono fare perché a giro qualcuno può anche toppare. L’importante è non mollare”. Intanto la crisi di risultati ha alimentato le indiscrezioni sui possibili successori di Benitez sulla panchina dell’Inter e il nome di Zenga sembra essere in cima alle preferenze del patron Moratti, possibilità glissata dal diretto interessato. “Preferisco non commentare queste voci – ha aggiunto Coach Z – Se per me scuola Inter è comunque motivo di gratificazione? Io dico che per me è gratificante aver concesso questa intervista a voi perché vuol dire che comunque dove sono stato ho lasciato un bel ricordo e il mio lavoro è stato apprezzato”.