notizie

Eder: “In Cina non è facile segnare. All’Inter ho avuto poco spazio, sarei tornato alla Sampdoria perchè…”

Eder: “In Cina non è facile segnare. All’Inter ho avuto poco spazio, sarei tornato alla Sampdoria perchè…”

Eder, attaccante dello Jiangsu Suning, racconta i motivi che l'hanno spinto a lasciare l'Italia alla volta della Cina

Mediagol40

Con la maglia dello Jiangsu Suning, Eder, sta vivendo un momento d'oro.

Dopo essere stato protagonista in Serie A per tanti anni, con le maglie di Empoli, Brescia, Cesena, Sampdoria ed Inter, l'attaccante italo-brasiliano, si è trasferito la scorsa estate in Cina, dove ha già messo a segno ben 11 gol nelle prime 16 presenze.

Un banco di prova importante per il classe '86, che intervenuto ai microfoni del Secolo XIX, si è raccontato tra presente e passato, spiegando i motivi che l'hanno spinto ad iniziare questa nuova avventura tra le fila del club cinese: "L’ultimo giorno di mercato è capitata l’opportunità della Cina e mi sono detto: 'meglio un’esperienza all’estero e giocare piuttosto che continuare a Milano avendo poco spazio'. In Italia l'unica squadra in cui sarei andato è la Sampdoria, sarebbe stato un gradito ritorno, l’ho detto sempre al ds dell’Inter Ausilio. Qui desso c'è la sosta e io sono in vacanza alle Maldive, poi tra il 19 e il 22 verrò in Italia, poi andrò in Brasile. Qui il campionato riprende a gennaio, farò di sicuro una tappa anche a Genova".

Sul calcio cinese: "In Cina sta andando benone ma non crediate sia così facile segnare qui. È un calcio in cui se non stai benissimo fisicamente non la prendi mai perché i cinesi corrono di brutto. Pensavo fossero più indietro. Qui investono e il calcio cresce. Ci sono strutture, soldi, tifosi e campioni. Certo, gli manca ancora la cultura tattica ma stanno imparandola dagli allenatori stranieri. Il gioco è ancora tutto attacco e difesa e devi correre tanto per reggere. Infatti mi sto allenando di più che in Italia, chi pensa che qui sia vacanza sbagli. La cosa che manca di più qui in Cina è il calore, la passione, e l'emozione che si respira a Genova. Neppure a Milano".

Capitolo Nazionale: "Quando ho scelto la Cina sapevo che avrei perso la Nazionale, ne ero più che consapevole. Ma ringrazio comunque mister Conte e Ventura per avermi dato l’opportunità di vestire la maglia della Nazionale".