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DALL’EUROPA ALLA LOTTA SALVEZZA: COL GENERALE LO MONACO FINISCE LA DISCESA?

Di Calogero Fazio.

Mediagol8

Di Calogero Fazio

Fino a qualche anno fa il Palermo se la giocava ad armi pari contro qualunque avversario. I rosanero riuscivano quasi sempre ad imporre il proprio gioco, un bel gioco, e spesso e volentieri espugnavano campi difficili, sia in Italia che in Europa. Ne sanno qualcosa Juventus, Inter e Milan a cui molte volte è capitato di uscire con le ossa rotte dal confronto coi rosa. Con la finale di Coppa Italia il Palermo ha probabilmente toccato l’apice del decennio targato Zamparini, ma era proprio quello il momento di provare a fare il salto di qualità. Cosa che, per scelte precise o incapacità, la società non è riuscita a fare.

Sarà stata la persistente instabilità in un ruolo fondamentale come quello dell’allenatore. Oltre alle panchine traballanti, avranno pesato anche l'assenza di investimenti di un certo spessore e il continuo va e vieni che ha interessato i quadri dirigenziali, con conseguente carenza di concreta programmazione e progettualità coerente. O forse si sarà avvertita l’assenza di una vera programmazione e voglia di progettualità. Ciò che conta è che alla fine il Palermo sta pagando gli errori del passato.

La crisi però è storia recente. Come non ricordare, ad esempio, i risultati del primo anno di A quando i rosanero se la giocavano alla pari con le “prime della classe” contendendosi la zona Champions con Sampdoria e Udinese? Oppure la splendida esperienza in Coppa Uefa, quando la compagine rosanero raggiunse gli ottavi della rassegna continentale, arrendendosi solo agli esperti tedeschi dello Schalke 04? E come non citare il Palermo di Ballardini o di Delio Rossi, le cui performance sono rimaste scolpite nella memoria collettiva dei tifosi, e che potevano vantare talenti del calibro di Pastore, Cavani, Sirigu, Balzaretti, Miccoli, Kjaer, Nocerino, Liverani e tanti altri?

Oggi, invece, è pura utopia ipotizzare scenari che fino a pochi anni fa rappresentavano la normalità per la dimensione del Palermo, una squadra che si poneva obiettivi di tutto rispetto, che erano ampiamente alla portata delle qualità di quei giocatori e infiammavano le aspettative dei tifosi.

La storia del Palermo però può ripartire con Lo Monaco, uomo abilissimo che a Catania, negli anni, grazie al suo lavoro, ha saputo costruire e dare dignità ad un club e ad una città intera. I tifosi rosanero possono tirare un profondo sospiro di sollievo: il “generale” Lo Monaco lavora sottotraccia da mesi, viaggiando di città in città, anche fuori dall’Italia, per portare a Palermo dei futuri campioni, con la speranza che questi giocatori permettano ai colori rosanero di tornare a volare alto già dopo il calciomercato di gennaio.