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CON ARONICA UN PALERMO PIÙ PALERMITANO: PERCHÉ NON PUNTARE SUGLI ALTRI PICCIOTTI DELLA SERIE A?

Di Calogero Fazio.

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Di Calogero Fazio

Tra meno di quindici giorni si aprirà ufficialmente la sessione invernale del calciomercato. Il Palermo necessita di alcuni correttivi e in più reparti dovranno arrivare giocatori in grado di potenziare la rosa. Il fine è quello di raggiungere una tranquilla salvezza. Ora come ora, non servono giovani di belle speranze, ma calciatori già affermati, con un notevole bagaglio di esperienza.

In quest’ottica sembrano orientate le scelte della società di Viale del Fante, che appare vicinissima al tesseramento di Salvatore Aronica. Una inversione di tendenza rispetto al passato recente, visto che il centrale azzurro a gennaio compirà 35 anni. “Finalmente un palermitano al Palermo, diranno in molti. Anche se occorre precisare che Aronica non ha mai indossato la casacca rosanero, neanche da piccolino. Resta comunque il fatto che Totò, a differenza delle dichiarazioni di facciata, ha sempre sognato di vestire la maglia della squadra della sua città natale.

Il possibile acquisto del navigato Aronica ci induce ad una riflessione: è vero che nel calcio moderno non esistono più le dogane, ma è altrettanto vero che un giocatore che milita nella squadra delle propria città mostra un senso di attaccamento alla maglia che va oltre i semplici 90 minuti di gioco. E gli esempi lampanti che ci tornano alla memoria, rispetto al decennio Zamparini, sono fondamentalmente due: Gaetano Vasari e Giovanni Tedesco. Due geniali intuizioni dell’ex ds Rino Foschi. Due picciotti veraci che, seppure abbiano ritrovato la maglia rosa solo nel finale delle rispettive carriere, sono stati capaci di fare spogliatoio e hanno rappresentato un valido esempio per i più giovani gettando sempre il cuore oltre l’ostacolo.

La nostra è poco più di una provocazione, un’ipotesi che però non ci sembra nemmeno più di tanto azzardata: dopo il probabile arrivo di Aronica, non sarebbe intelligente puntellare il centrocampo e l’attacco con altri due palermitani doc come Gaetano D’Agostino ed Emanuele Calaiò? Stiamo parlando di due calciatori trentenni con tanta gavetta e tantissima esperienza alle spalle. L’ipotetico terzetto palermitano, su cui stiamo fantasticando, potrebbe riuscire a trascinare la squadra rosa fuori dai guai, viaggiando sulle ali di un entusiasmo che finirebbe per contagiare un po’ tutti quanti.

E c’è di più, i tre potrebbero persino essere le chiocce ideali per i tanti giovani siciliani che militano nella Primavera rosa. Due su tutti Bollino e Sanseverino, che certamente sognano una carriera luminosa come quella di Aronica, D’Agostino e Calaiò. Pietro Lo Monaco è attentissimo agli equilibri dello spogliatoio e siamo sicuri che neanche lui avrà trascurato questa ipotesi, in fondo la prima volontà espressa presentandosi alla stampa al suo arrivo a Palermo è stata quella di radicare il club nel territorio, di farlo sentire più vicino alla città: non sarebbe forse il modo migliore?